Nel corso degli ultimi decenni gli interventi di ricostruzione ed aumento del volume del seno sono diventati sempre più frequenti. Per risolvere i rischi delle protesi mammarie utilizzate in queste operazioni, l’ingegneria tissutale ha proposto diverse possibili soluzioni tramite l’utilizzo di strutture di supporto per la rigenerazione dei tessuti nativi del seno. Tra queste, è possibile individuarne principalmente due: gli scaffold realizzati come superfici di rivestimento dei dispositivi protesici tradizionali e quelli tridimensionali realizzati come intera protesi. In entrambi i casi si stanno effettuando numerose ricerche al fine di comprendere al meglio quali siano i biomateriali e le conformazioni più adeguate per la realizzazione di tali strutture. Quest’ultime, una volta impiantate, devono infatti essere in grado di favorire una propria integrazione con il tessuto nativo circostante e, per gli scaffold tridimensionali in particolare, devono anche indurre la differenziazione adipogenica delle cellule staminali coltivate sulle stesse. Nonostante siano stati ottenuti diversi risultati favorevoli, anche per gli esperimenti condotti in vivo sugli animali, non sono ancora stati effettuati studi clinici che permettano di garantire la sicurezza dell’ingegneria tissutale in questo ambito; pertanto, sono necessari ancora numerosi studi per verificarne la reale efficacia.
Scaffold per la rigenerazione dei tessuti mammari: il futuro delle protesi negli interventi di mastoplastica additiva e mastectomia
SARTOR, GABRIELA
2022/2023
Abstract
Nel corso degli ultimi decenni gli interventi di ricostruzione ed aumento del volume del seno sono diventati sempre più frequenti. Per risolvere i rischi delle protesi mammarie utilizzate in queste operazioni, l’ingegneria tissutale ha proposto diverse possibili soluzioni tramite l’utilizzo di strutture di supporto per la rigenerazione dei tessuti nativi del seno. Tra queste, è possibile individuarne principalmente due: gli scaffold realizzati come superfici di rivestimento dei dispositivi protesici tradizionali e quelli tridimensionali realizzati come intera protesi. In entrambi i casi si stanno effettuando numerose ricerche al fine di comprendere al meglio quali siano i biomateriali e le conformazioni più adeguate per la realizzazione di tali strutture. Quest’ultime, una volta impiantate, devono infatti essere in grado di favorire una propria integrazione con il tessuto nativo circostante e, per gli scaffold tridimensionali in particolare, devono anche indurre la differenziazione adipogenica delle cellule staminali coltivate sulle stesse. Nonostante siano stati ottenuti diversi risultati favorevoli, anche per gli esperimenti condotti in vivo sugli animali, non sono ancora stati effettuati studi clinici che permettano di garantire la sicurezza dell’ingegneria tissutale in questo ambito; pertanto, sono necessari ancora numerosi studi per verificarne la reale efficacia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/48351