Gli investimenti diretti esteri, una delle principali modalità di flusso di capitale internazionale, con il vantaggio di migliorare l'allocazione e l'efficienza del capitale si sono intensificati vigorosamente nell’era della globalizzazione. Giocano un ruolo centrale e sostanziale nel progresso economico, specialmente nel caso di paesi in via di sviluppo o in transizione. A partire dai primi anni 2000, le economie emergenti non solo sono diventate destinazioni primarie degli investimenti diretti esteri, ma hanno assunto anche un ruolo attivo come investitori, come nel caso di Cina, India e Brasile (Carvalho et al., 2010; Hill & Jongwanich, 2014). Muovendo nel giro di due decadi dalla periferia verso il centro del sistema internazionale, la Cina è indubbiamente la più importante potenza globale in ascesa. Con un prodotto interno lordo annuale pari al 3% di quello statunitense, nel 1978 il paese asiatico presentava uno standard economico comparabile a quello dei più poveri paesi dell’Africa subsahariana (Bagnai, 2010). Nell’ottica di una cooperazione economica Sud-Sud, la Cina è diventata il più importante partner commerciale dell’Africa (Stuenkel, 2013). Se in passato Beijing ha sostenuto un certo proselitismo politico nelle sue relazioni diplomatiche con gli stati africani, nelle ultime due decadi sono altre le ragioni che hanno motivato gli investitori cinesi a far defluire il proprio capitale in Africa. La narrazione di una win-win partnership tra la “tigre asiatica” e le economie africane non è in realtà incontestabile, avendo assunto a decorrere dal 2000 le similarità del commercio Nord-Sud (ibid.). La crescente presenza del Dragone in Africa e la penetrazione cinese dei mercati del continente africano, oltre che fenomeni non più sottovalutabili, sono la ragion d’essere e l’oggetto di tale ricerca. Questo elaborato analizza gli investimenti diretti cinesi in Africa sotto molteplici aspetti, nel secondo capitolo da un punto di vista descrittivo vengono prese in considerazione le fasi, i fattori istituzionali e le determinanti economiche che hanno permesso l’ascesa a potenza economica globale della Cina, la cui conseguenza è il raggiungimento della posizione di investitore estero netto prevista dall’Investment Development Path di Dunning (1981) e la corsa all’Africa di Beijing (Lee, 2006). Nel Capitolo 3, tramite la realizzazione e la formattazione della banca dati CAMENDATA da parte dell’autore, viene svolta un’analisi quantitativa degli investimenti diretti cinesi in Africa nel periodo 2003-2016. Dallo studio della serie storica, l’elaborato spiega l’evoluzione della presenza del Dragone in Africa, soffermandosi in particolar modo sul sistema politico-economico del Governo di Pechino e sui fattori istituzionali che hanno permesso alla Cina di diventare l’attore globale di riferimento nel continente africano. Nell’ ultima sezione del terzo capitolo, partendo ancora dall’evidenza empirica presente in CAMENDATA vengono identificate le determinanti economiche degli investimenti cinesi in Africa, principalmente di tipo resource-seeking e market-seeking (Dunning, 1988). In conclusione, viene svolta una presentazione stilizzata dei fatti significativi emersi dalla ricerca con riferimenti alla letteratura esistente.

L'oro del Dragone: analisi e valutazione degli investimenti diretti esteri cinesi in Africa.

CALZOLAIO, ALESSANDRO
2022/2023

Abstract

Gli investimenti diretti esteri, una delle principali modalità di flusso di capitale internazionale, con il vantaggio di migliorare l'allocazione e l'efficienza del capitale si sono intensificati vigorosamente nell’era della globalizzazione. Giocano un ruolo centrale e sostanziale nel progresso economico, specialmente nel caso di paesi in via di sviluppo o in transizione. A partire dai primi anni 2000, le economie emergenti non solo sono diventate destinazioni primarie degli investimenti diretti esteri, ma hanno assunto anche un ruolo attivo come investitori, come nel caso di Cina, India e Brasile (Carvalho et al., 2010; Hill & Jongwanich, 2014). Muovendo nel giro di due decadi dalla periferia verso il centro del sistema internazionale, la Cina è indubbiamente la più importante potenza globale in ascesa. Con un prodotto interno lordo annuale pari al 3% di quello statunitense, nel 1978 il paese asiatico presentava uno standard economico comparabile a quello dei più poveri paesi dell’Africa subsahariana (Bagnai, 2010). Nell’ottica di una cooperazione economica Sud-Sud, la Cina è diventata il più importante partner commerciale dell’Africa (Stuenkel, 2013). Se in passato Beijing ha sostenuto un certo proselitismo politico nelle sue relazioni diplomatiche con gli stati africani, nelle ultime due decadi sono altre le ragioni che hanno motivato gli investitori cinesi a far defluire il proprio capitale in Africa. La narrazione di una win-win partnership tra la “tigre asiatica” e le economie africane non è in realtà incontestabile, avendo assunto a decorrere dal 2000 le similarità del commercio Nord-Sud (ibid.). La crescente presenza del Dragone in Africa e la penetrazione cinese dei mercati del continente africano, oltre che fenomeni non più sottovalutabili, sono la ragion d’essere e l’oggetto di tale ricerca. Questo elaborato analizza gli investimenti diretti cinesi in Africa sotto molteplici aspetti, nel secondo capitolo da un punto di vista descrittivo vengono prese in considerazione le fasi, i fattori istituzionali e le determinanti economiche che hanno permesso l’ascesa a potenza economica globale della Cina, la cui conseguenza è il raggiungimento della posizione di investitore estero netto prevista dall’Investment Development Path di Dunning (1981) e la corsa all’Africa di Beijing (Lee, 2006). Nel Capitolo 3, tramite la realizzazione e la formattazione della banca dati CAMENDATA da parte dell’autore, viene svolta un’analisi quantitativa degli investimenti diretti cinesi in Africa nel periodo 2003-2016. Dallo studio della serie storica, l’elaborato spiega l’evoluzione della presenza del Dragone in Africa, soffermandosi in particolar modo sul sistema politico-economico del Governo di Pechino e sui fattori istituzionali che hanno permesso alla Cina di diventare l’attore globale di riferimento nel continente africano. Nell’ ultima sezione del terzo capitolo, partendo ancora dall’evidenza empirica presente in CAMENDATA vengono identificate le determinanti economiche degli investimenti cinesi in Africa, principalmente di tipo resource-seeking e market-seeking (Dunning, 1988). In conclusione, viene svolta una presentazione stilizzata dei fatti significativi emersi dalla ricerca con riferimenti alla letteratura esistente.
2022
The Dragon's gold: analysis and evaluation of Chinese foreign direct investment in Africa.
Cina
Africa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/48379