La lesione della cartilagine articolare del ginocchio è una condizione molto comune che può interessare individui di qualsiasi fascia di età. Le cause sono molteplici: principalmente si tratta di patologie degenerative che provocano la degradazione del tessuto e che si sviluppano in individui geneticamente predisposti; i danni però possono anche essere causati da traumi che riguardano l’intera articolazione. Per via della caratteristica di questo particolare tessuto connettivo di non essere in grado di autorigenerarsi, la cartilagine articolare una volta danneggiata va incontro a deterioramento progressivo. Esistono molteplici tecniche che permettono di ovviare a questo problema, tra le più innovative si possono individuare delle procedure sviluppate dall’ingegneria tissutale che si basano sull’impiego di condrociti autologhi affiancato all’utilizzo di supporti tridimensionali, con l’obiettivo di indurre la rigenerazione di un tessuto cartilagineo con caratteristiche analoghe a quelle della cartilagine da riparare. Le tecniche si differenziano principalmente per il materiale di cui si compone il supporto, in particolare in questo elaborato vengono confrontate: MACI, Hyalograft-C e BioSeed-C. Queste tecniche prevedono l’utilizzo di scaffold composti rispettivamente di collagene, acido ialuronico e materiale polimerico. La comparazione viene sviluppata mediante l'analisi dei dati di follow-up ottenuti da studi che prevedono l'osservazione di gruppi di soggetti sottoposti alle diverse procedure.
Trapianto di condrociti autologhi: confronto tra diverse tecniche di riparazione della cartilagine articolare del ginocchio
TURRINI, ALICE
2022/2023
Abstract
La lesione della cartilagine articolare del ginocchio è una condizione molto comune che può interessare individui di qualsiasi fascia di età. Le cause sono molteplici: principalmente si tratta di patologie degenerative che provocano la degradazione del tessuto e che si sviluppano in individui geneticamente predisposti; i danni però possono anche essere causati da traumi che riguardano l’intera articolazione. Per via della caratteristica di questo particolare tessuto connettivo di non essere in grado di autorigenerarsi, la cartilagine articolare una volta danneggiata va incontro a deterioramento progressivo. Esistono molteplici tecniche che permettono di ovviare a questo problema, tra le più innovative si possono individuare delle procedure sviluppate dall’ingegneria tissutale che si basano sull’impiego di condrociti autologhi affiancato all’utilizzo di supporti tridimensionali, con l’obiettivo di indurre la rigenerazione di un tessuto cartilagineo con caratteristiche analoghe a quelle della cartilagine da riparare. Le tecniche si differenziano principalmente per il materiale di cui si compone il supporto, in particolare in questo elaborato vengono confrontate: MACI, Hyalograft-C e BioSeed-C. Queste tecniche prevedono l’utilizzo di scaffold composti rispettivamente di collagene, acido ialuronico e materiale polimerico. La comparazione viene sviluppata mediante l'analisi dei dati di follow-up ottenuti da studi che prevedono l'osservazione di gruppi di soggetti sottoposti alle diverse procedure.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/48857