The Patrick Zaki case, an Egyptian researcher enrolled in the Gender Studies Master at the University of Bologna, who was arrested by his Country’s authorities for being a free thinker, represented – for Italy and for European Union – after the Giulio Regeni case, one of the most serious acts of Human Rights violations perpetrated by the Arab Republic of Egypt. The target of this Research will be to investigate which political-sanctionary actions have been put in place by European and Italian institutions in response to Zaki’s arrest, delving into the reactions that can be abstractly adopted according to the normative frameworks given by International Law and European Union Law. The heart of this Study will thus be characterized by the analysis of those lack of legal policy failures to respond at the arrest, that have seen the creation of a somewhat doubtful positioning of part of the international Community about the relations – in particular – between European Union and Egypt, looking at the wide range of generally sanctioning faculties provided by Law. The replications that can be employed, as we’ll see, concern the application oof international sanction in its various facets, the conditionality regime concerning association agreements between the Union and third Countries, specifically concerning the respect of Fundamental Rights, the reactions that can be used in the framework of Union’s CFSP policy and the revision of the budget support mechanism in the field of cooperation and European Neighborhood Policy. The founding stance following Patrick’s arrest, which was not followed by any positive action, is expressed by the European Parliament Resolution of December 18 2020, which was instrumental in dictating the policy direction ever perused by European and member States bodies.

Il caso che ha visto protagonista Patrick Zaki, ricercatore egiziano iscritto al Master di Studi di Genere all’Università di Bologna, tratto in arresto dalle autorità del Paese perché libero pensatore, ha rappresentato – per Italia ed Unione europea – dopo quello di Giulio Regeni, uno dei più gravi atti di violazione dei Diritti Umani da parte della Repubblica Araba d’Egitto. L’obiettivo di questa Ricerca sarà quello di scandagliare quali azioni politico-sanzionatorie siano state poste in essere da parte delle istituzioni europee ed italiane in risposta all’arresto di Zaki, approfondendo le reazioni astrattamente adoperabili secondo i quadri normativi dati dal Diritto Internazionale e dal Diritto dell’Unione europea. Il cuore dello Studio sarà dunque caratterizzato dall’analisi di quelle mancate risposte politiche di carattere giuridico che hanno visto crearsi un posizionamento alquanto dubitativo di parte della Comunità internazionale rispetto ai rapporti – in particolare – tra Unione ed Egitto, guardando all’ampio ventaglio di facoltà generalmente sanzionatorie fornite dal Diritto. Le repliche impiegabili, si vedrà, concernono l’applicazione della sanzione internazionale nelle sue diverse sfaccettature, il regime di condizionalità riguardante gli accordi di associazione tra Unione e Paesi terzi segnatamente riguardante il rispetto dei Diritti Fondamentali, le reazioni usufruibili in ambito di politica PESC dell’Unione e la revisione del meccanismo di sostegno al bilancio in tema di cooperazione e Politica europea di vicinato. La presa di posizione fondante successiva all’arresto di Patrick, alla quale non è conseguita alcuna azione positiva, è espressa dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 18 dicembre 2020, che ha avuto ruolo determinante nel dettare la direttrice politica mai perseguita dagli organismi europei e degli Stati membri.

Il caso Patrick Zaki: quale ruolo per l'Unione europea?

DALL'AGLIO, STEFANO
2022/2023

Abstract

The Patrick Zaki case, an Egyptian researcher enrolled in the Gender Studies Master at the University of Bologna, who was arrested by his Country’s authorities for being a free thinker, represented – for Italy and for European Union – after the Giulio Regeni case, one of the most serious acts of Human Rights violations perpetrated by the Arab Republic of Egypt. The target of this Research will be to investigate which political-sanctionary actions have been put in place by European and Italian institutions in response to Zaki’s arrest, delving into the reactions that can be abstractly adopted according to the normative frameworks given by International Law and European Union Law. The heart of this Study will thus be characterized by the analysis of those lack of legal policy failures to respond at the arrest, that have seen the creation of a somewhat doubtful positioning of part of the international Community about the relations – in particular – between European Union and Egypt, looking at the wide range of generally sanctioning faculties provided by Law. The replications that can be employed, as we’ll see, concern the application oof international sanction in its various facets, the conditionality regime concerning association agreements between the Union and third Countries, specifically concerning the respect of Fundamental Rights, the reactions that can be used in the framework of Union’s CFSP policy and the revision of the budget support mechanism in the field of cooperation and European Neighborhood Policy. The founding stance following Patrick’s arrest, which was not followed by any positive action, is expressed by the European Parliament Resolution of December 18 2020, which was instrumental in dictating the policy direction ever perused by European and member States bodies.
2022
The Patrick Zaki case: what role can the EU play?
Il caso che ha visto protagonista Patrick Zaki, ricercatore egiziano iscritto al Master di Studi di Genere all’Università di Bologna, tratto in arresto dalle autorità del Paese perché libero pensatore, ha rappresentato – per Italia ed Unione europea – dopo quello di Giulio Regeni, uno dei più gravi atti di violazione dei Diritti Umani da parte della Repubblica Araba d’Egitto. L’obiettivo di questa Ricerca sarà quello di scandagliare quali azioni politico-sanzionatorie siano state poste in essere da parte delle istituzioni europee ed italiane in risposta all’arresto di Zaki, approfondendo le reazioni astrattamente adoperabili secondo i quadri normativi dati dal Diritto Internazionale e dal Diritto dell’Unione europea. Il cuore dello Studio sarà dunque caratterizzato dall’analisi di quelle mancate risposte politiche di carattere giuridico che hanno visto crearsi un posizionamento alquanto dubitativo di parte della Comunità internazionale rispetto ai rapporti – in particolare – tra Unione ed Egitto, guardando all’ampio ventaglio di facoltà generalmente sanzionatorie fornite dal Diritto. Le repliche impiegabili, si vedrà, concernono l’applicazione della sanzione internazionale nelle sue diverse sfaccettature, il regime di condizionalità riguardante gli accordi di associazione tra Unione e Paesi terzi segnatamente riguardante il rispetto dei Diritti Fondamentali, le reazioni usufruibili in ambito di politica PESC dell’Unione e la revisione del meccanismo di sostegno al bilancio in tema di cooperazione e Politica europea di vicinato. La presa di posizione fondante successiva all’arresto di Patrick, alla quale non è conseguita alcuna azione positiva, è espressa dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 18 dicembre 2020, che ha avuto ruolo determinante nel dettare la direttrice politica mai perseguita dagli organismi europei e degli Stati membri.
UE
condizionalità
Patrick Zaki
Sanzioni
Egitto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/48987