The population density of insects is not constant over time but is subject to fluctuations. These variations are due to biotic and abiotic factors which affect the population density by opposing or favoring its growth. For this reason, the size of an insect population varies around a general average called the environment’s carrying capacity. Sometimes the factors that favor the development of insects can cause exponential growth of the populations, causing outbreaks; this is opposed by environmental resistance, the resistance that the environment poses to a further increase in population. It can depend on abiotic factors (adverse climatic conditions, lack of food, water, habitat), or biotic factors (predators, parasites and parasitoids). In greenhouses, man modifies some abiotic factors, and population regulation becomes difficult. The resistance that the environment opposes to the outbreaking of arthropods in greenhouses is considerably reduced and there aren’t natural enemies capable of regulating the populations of phytophages, that find the right conditions for their development, managing to proliferate quickly. With the request from the European Union to reduce the use of plant protection products, we have seen an increase in the use of biological control throughout the horticultural sector to contain key pests of crops. Classical biological control consists in introducing, in a protected environment, predatory or parasitic insects to keep the populations of harmful insects under control. In the present thesis, two key pests of Poinsettia are considered: Bemisia tabaci and Tetranychus urticae; their population dynamics are evaluated in relation to the release of natural enemies such as predators and parasitoids (Eretmocerus eremicus, Phytoseiulus persimilis, Amblyseius swirskii) and in relation to the humidity, and temperature of the greenhouse, the vigor, leaf area, leaf shape and growth of the Poinsettias’ varieties considered. The results revealed the different sensitivity to temperature of the parasitoid E. eremicus and the phytophagous B. tabaci: the first does not resist low temperatures and sudden temperature changes, while the second is highly adapted to our climates, managing to cause damage even with temperatures up to 10°C. A varietal effect was seen in the morphology of the leaf on the presence of mites, which are highly conditioned by the relative humidity.

La densità di popolazione degli insetti non è costante nel tempo, ma è soggetta a fluttuazioni. Queste variazioni sono dovute a fattori biotici e abiotici che agiscono sulla densità di popolazione opponendosi alla sua crescita, o favorendola. È per questo motivo che le dimensioni di una popolazione di insetti variano intorno ad una media generale chiamata capacità portante dell’ambiente. Talvolta i fattori che favoriscono lo sviluppo degli insetti possono causare un accrescimento esponenziale delle popolazioni, provocando quindi delle pullulazioni; a questo si oppone la resistenza ambientale, cioè la resistenza che l’ambiente pone ad un aumento ulteriore della popolazione. Essa può essere data da fattori abiotici (condizioni climatiche avverse, mancanza di cibo, di acqua, di habitat), o da fattori biotici (predatori, parassiti e parassitoidi). In ambiente protetto alcuni fattori abiotici sono modificati dall’uomo e diventa difficile la regolazione delle popolazioni. La resistenza che l’ambiente oppone alle pullulazioni degli artropodi in serra è notevolmente ridotta e non ci sono antagonisti naturali in grado di regolare le popolazioni di fitofagi, questi trovano quindi le condizioni adatte al loro sviluppo, riuscendo a proliferare velocemente. Con la richiesta da parte dell’Unione Europea di ridurre l’utilizzo dei prodotti fitosanitari si è visto aumentare l’impiego della lotta biologica in tutto il settore florovivaistico per combattere fitofagi chiave di colture nelle quali l’impiego della lotta chimica era molto spinto, vista la difficoltà di abbattimento e le poche molecole chimiche rimaste efficaci a causa delle resistenze sviluppate. C’è quindi un avvicinamento sempre più repentino alla lotta biologica classica, che consiste nel lancio, in ambiente protetto, di insetti predatori o parassitoidi al fine di tenere sotto controllo le popolazioni di insetti dannosi. Nel presente elaborato si prendono in considerazione due fitofagi chiave di Stella di Natale: Bemisia tabaci e Tetranychus urticae; viene valutata la loro dinamica di popolazione in relazione al lancio di insetti antagonisti quali predatori e parassitoidi (Eretmocerus eremicus, Phytoseiulus persimilis, Amblyseius swirskii) e in relazione all’umidità relativa presente nelle serre, alla temperatura giornaliera media, massima e minima, alla differenza in vigore, superficie fogliare, sviluppo, forma delle foglie e crescita delle varietà prese in considerazione. Dai risultati è emersa la diversa sensibilità alla temperatura del parassitoide E. eremicus e del fitofago B. tabaci: il primo non resiste alle basse temperature e agli sbalzi termici, mentre il secondo si è molto adattato ai nostri climi, riuscendo ad arrecare danno anche con temperature fino ai 10°C. Un effetto varietale si è visto nella morfologia della foglia sulla presenza di acari, i quali risultano molto condizionati dall’umidità relativa.

Dinamica di popolazione di fitofagi e nemici naturali in coltivazioni di Stella di Natale

BATTISTELLO, SONIA
2022/2023

Abstract

The population density of insects is not constant over time but is subject to fluctuations. These variations are due to biotic and abiotic factors which affect the population density by opposing or favoring its growth. For this reason, the size of an insect population varies around a general average called the environment’s carrying capacity. Sometimes the factors that favor the development of insects can cause exponential growth of the populations, causing outbreaks; this is opposed by environmental resistance, the resistance that the environment poses to a further increase in population. It can depend on abiotic factors (adverse climatic conditions, lack of food, water, habitat), or biotic factors (predators, parasites and parasitoids). In greenhouses, man modifies some abiotic factors, and population regulation becomes difficult. The resistance that the environment opposes to the outbreaking of arthropods in greenhouses is considerably reduced and there aren’t natural enemies capable of regulating the populations of phytophages, that find the right conditions for their development, managing to proliferate quickly. With the request from the European Union to reduce the use of plant protection products, we have seen an increase in the use of biological control throughout the horticultural sector to contain key pests of crops. Classical biological control consists in introducing, in a protected environment, predatory or parasitic insects to keep the populations of harmful insects under control. In the present thesis, two key pests of Poinsettia are considered: Bemisia tabaci and Tetranychus urticae; their population dynamics are evaluated in relation to the release of natural enemies such as predators and parasitoids (Eretmocerus eremicus, Phytoseiulus persimilis, Amblyseius swirskii) and in relation to the humidity, and temperature of the greenhouse, the vigor, leaf area, leaf shape and growth of the Poinsettias’ varieties considered. The results revealed the different sensitivity to temperature of the parasitoid E. eremicus and the phytophagous B. tabaci: the first does not resist low temperatures and sudden temperature changes, while the second is highly adapted to our climates, managing to cause damage even with temperatures up to 10°C. A varietal effect was seen in the morphology of the leaf on the presence of mites, which are highly conditioned by the relative humidity.
2022
Population dynamics of pests and their natural enemies in Poinsettia cultivation
La densità di popolazione degli insetti non è costante nel tempo, ma è soggetta a fluttuazioni. Queste variazioni sono dovute a fattori biotici e abiotici che agiscono sulla densità di popolazione opponendosi alla sua crescita, o favorendola. È per questo motivo che le dimensioni di una popolazione di insetti variano intorno ad una media generale chiamata capacità portante dell’ambiente. Talvolta i fattori che favoriscono lo sviluppo degli insetti possono causare un accrescimento esponenziale delle popolazioni, provocando quindi delle pullulazioni; a questo si oppone la resistenza ambientale, cioè la resistenza che l’ambiente pone ad un aumento ulteriore della popolazione. Essa può essere data da fattori abiotici (condizioni climatiche avverse, mancanza di cibo, di acqua, di habitat), o da fattori biotici (predatori, parassiti e parassitoidi). In ambiente protetto alcuni fattori abiotici sono modificati dall’uomo e diventa difficile la regolazione delle popolazioni. La resistenza che l’ambiente oppone alle pullulazioni degli artropodi in serra è notevolmente ridotta e non ci sono antagonisti naturali in grado di regolare le popolazioni di fitofagi, questi trovano quindi le condizioni adatte al loro sviluppo, riuscendo a proliferare velocemente. Con la richiesta da parte dell’Unione Europea di ridurre l’utilizzo dei prodotti fitosanitari si è visto aumentare l’impiego della lotta biologica in tutto il settore florovivaistico per combattere fitofagi chiave di colture nelle quali l’impiego della lotta chimica era molto spinto, vista la difficoltà di abbattimento e le poche molecole chimiche rimaste efficaci a causa delle resistenze sviluppate. C’è quindi un avvicinamento sempre più repentino alla lotta biologica classica, che consiste nel lancio, in ambiente protetto, di insetti predatori o parassitoidi al fine di tenere sotto controllo le popolazioni di insetti dannosi. Nel presente elaborato si prendono in considerazione due fitofagi chiave di Stella di Natale: Bemisia tabaci e Tetranychus urticae; viene valutata la loro dinamica di popolazione in relazione al lancio di insetti antagonisti quali predatori e parassitoidi (Eretmocerus eremicus, Phytoseiulus persimilis, Amblyseius swirskii) e in relazione all’umidità relativa presente nelle serre, alla temperatura giornaliera media, massima e minima, alla differenza in vigore, superficie fogliare, sviluppo, forma delle foglie e crescita delle varietà prese in considerazione. Dai risultati è emersa la diversa sensibilità alla temperatura del parassitoide E. eremicus e del fitofago B. tabaci: il primo non resiste alle basse temperature e agli sbalzi termici, mentre il secondo si è molto adattato ai nostri climi, riuscendo ad arrecare danno anche con temperature fino ai 10°C. Un effetto varietale si è visto nella morfologia della foglia sulla presenza di acari, i quali risultano molto condizionati dall’umidità relativa.
Lotta biologica
Insetti dannosi
Poinsettia
Bemisia tabaci
Tetranychus urticae
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/49085