Il tema della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni è caratterizzato da un’estrema complessità e multidimensionalità. La seguente tesi ha come scopo di analizzare se la digitalizzazione ha effettivamente comportato da un lato la semplificazione e, dall’altro lato, l’innovazione dell’intera attività svolta dalla PA. Per rispondere al quesito, l’attenzione viene focalizzata su un particolare aspetto di questo fenomeno di digitalizzazione, partito dai primi anni 2000: esso è quello dei servizi pubblici digitali, erogati dalle PA attraverso l’ausilio di piattaforme digitali a supporto. La motivazione della scelta di questo aspetto è che essi rappresentano un’importante novità che si è rivelata utile durante periodi di crisi congiunturale, come quello provocato dalla pandemia. Nel primo capitolo vengono delineate le principali tappe del processo di digitalizzazione della PA, a partire dal CAD del 2005 fino ad oggi, con uno sguardo anche al periodo post-pandemico in cui è stato dato, in risposta alla crisi da COVID-19, maggiore impulso alla transizione digitale, anche delle amministrazioni pubbliche. Nel secondo capitolo vengono individuate le principali caratteristiche dei servizi pubblici digitali. Inoltre, vengono affrontati brevemente gli aspetti positivi legati ad essi, ma soprattutto le problematiche legate all’erogazione di tali servizi rientranti nell’ambito del “digital divide” e che devono essere assolutamente risolte o quantomeno mitigate dai governi nazionali in risposta alla sfida portata dalla pandemia. Successivamente, viene affrontata la questione dell’identità digitale SPID e del suo coordinamento con la CIE (Carta d’identità elettronica). L’esistenza di un sistema di identità digitale è presupposto necessario per permettere alle PA di erogare questi servizi innovativi perché, senza esso i cittadini non potrebbero usufruire dei servizi erogati in questa modalità. Nel quarto e ultimo capitolo invece vengono analizzate le principali piattaforme progettate dal legislatore per erogare i servizi, che sono IO, PagoPA, l’ANPR e il FSE. Esse contribuiscono a realizzare quell’innovazione e semplificazione dell’azione amministrativa, ad esempio attraverso la semplificazione dei pagamenti elettronici verso le PA. Inoltre, è presente un’analisi di un caso, che è quello del Comune di Bovolenta, nel quale è stata elaborata un’applicazione che permette ai cittadini di accedere ai servizi pubblici digitali, a dimostrazione del fatto che la digitalizzazione della PA ha contribuito a realizzare nell’azione amministrativa la semplificazione e l’innovazione.
L'erogazione dei servizi pubblici online nell'ambito del processo di semplificazione e innovazione digitale della PA
BURATI, NICOLO'
2022/2023
Abstract
Il tema della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni è caratterizzato da un’estrema complessità e multidimensionalità. La seguente tesi ha come scopo di analizzare se la digitalizzazione ha effettivamente comportato da un lato la semplificazione e, dall’altro lato, l’innovazione dell’intera attività svolta dalla PA. Per rispondere al quesito, l’attenzione viene focalizzata su un particolare aspetto di questo fenomeno di digitalizzazione, partito dai primi anni 2000: esso è quello dei servizi pubblici digitali, erogati dalle PA attraverso l’ausilio di piattaforme digitali a supporto. La motivazione della scelta di questo aspetto è che essi rappresentano un’importante novità che si è rivelata utile durante periodi di crisi congiunturale, come quello provocato dalla pandemia. Nel primo capitolo vengono delineate le principali tappe del processo di digitalizzazione della PA, a partire dal CAD del 2005 fino ad oggi, con uno sguardo anche al periodo post-pandemico in cui è stato dato, in risposta alla crisi da COVID-19, maggiore impulso alla transizione digitale, anche delle amministrazioni pubbliche. Nel secondo capitolo vengono individuate le principali caratteristiche dei servizi pubblici digitali. Inoltre, vengono affrontati brevemente gli aspetti positivi legati ad essi, ma soprattutto le problematiche legate all’erogazione di tali servizi rientranti nell’ambito del “digital divide” e che devono essere assolutamente risolte o quantomeno mitigate dai governi nazionali in risposta alla sfida portata dalla pandemia. Successivamente, viene affrontata la questione dell’identità digitale SPID e del suo coordinamento con la CIE (Carta d’identità elettronica). L’esistenza di un sistema di identità digitale è presupposto necessario per permettere alle PA di erogare questi servizi innovativi perché, senza esso i cittadini non potrebbero usufruire dei servizi erogati in questa modalità. Nel quarto e ultimo capitolo invece vengono analizzate le principali piattaforme progettate dal legislatore per erogare i servizi, che sono IO, PagoPA, l’ANPR e il FSE. Esse contribuiscono a realizzare quell’innovazione e semplificazione dell’azione amministrativa, ad esempio attraverso la semplificazione dei pagamenti elettronici verso le PA. Inoltre, è presente un’analisi di un caso, che è quello del Comune di Bovolenta, nel quale è stata elaborata un’applicazione che permette ai cittadini di accedere ai servizi pubblici digitali, a dimostrazione del fatto che la digitalizzazione della PA ha contribuito a realizzare nell’azione amministrativa la semplificazione e l’innovazione.File | Dimensione | Formato | |
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