Deficit democratico e integrazione europea: una prospettiva di analisi.

Il lavoro parte da una panoramica storica circa l’evoluzione dell’assemblea europea, il Parlamento, come uno dei punti principali del processo d’integrazione europea. Infatti, si denota il suo essere protagonista “de facto” e quindi successivamente “de jure” come una spinta fondamentale per la sua crescita. Questa è rintracciabile nei processi di allargamento, nella sua elezione diretta e nell’ultimo Trattato europeo costituzionale che è quello di Lisbona (2009). Segue il dibattito in merito al deficit democratico dell’arco istituzionale europeo che si concentra nei paradigmi di input, output e throughput e di come le loro variazioni influenzino i comportamenti tra le istitizuoni. L’ultimo capitolo riporta l’attenzione sul Parlamento europeo, descrivendone il deficit democratico nelle sue procedure, nell’interazione tra i partiti europei che ne animano l’attività e nel momento della sua formazione (quello elettorale). Si analizza come questi fattori s’incontrino nei modelli intergovernativi e sovranazionali e come questi prendano forma in modelli di cooperazione e competizione.