The evolution of technology has shaped political communication and information warfare, allowing the immediate spread of information and thus facilitating both cross-cutting exposure and misinformation. Precisely, mass media are affected by issues in their triad of agents, interpreters, and messages. On the latter level, the information problem envelops challenges such as misinformation, disinformation, and propaganda, facilitated by biased language and spread by journalists and users in echo chambers across most media platforms. This study analyses the causes, applications, and consequences of the information problem in the Israeli-Palestinian conflict on a local and international level. Locally, government officials and militaries implemented policies to regulate and influence external communications, through censorship and cyber-imperialism. On a global scale, this resulted in a lack of objective information, leaving space for decontextualisation and propaganda. Research suggests in fact a pro-Israel bias in tabloids in the USA and the UK, despite a more variegated and human-rights-centered mediatic landscape in the latter. Few studies have however been conducted in Southern Europe concerning objectivity in social networks. Through quantitative and qualitative research, this study aims to investigate the correlation between media platforms and bias, thus assessing the effect of media framing and the presence and magnitude of pro-Israel bias in Italy.

L'evoluzione della tecnologia ha plasmato la comunicazione politica e l'information warfare, consentendo la diffusione immediata delle informazioni e facilitando sia l’esposizione trasversale alle notizie (cross-cutting exposure) sia la misinformazione. Precisamente, i mezzi di comunicazione di massa sono interessati da problemi nella loro triplice dimensione di agenti, interpreti e messaggi: l'information problem comprende sfide come la disinformazione, la misinformazione e la propaganda, diffuse da giornalisti e utenti in camere d'eco nella maggior parte delle piattaforme mediatiche. Questo studio analizza le cause, le applicazioni e le conseguenze del problema dell'informazione nel conflitto israelo-palestinese, a livello locale e globale. A livello locale, politiche come la censura ed il cyber-imperialismo sono state utilizzate da funzionari governativi e dalle Forze Armate per regolamentare ed influenzare la comunicazione esterna. Su scala globale, ciò ha portato a una mancanza di informazioni concrete, lasciando spazio alla propaganda, ai bias ed alla decontestualizzazione. Le ricerche suggeriscono infatti un pregiudizio pro-Israele nei tabloid di Stati Uniti e Regno Unito, nonostante il panorama mediatico più variegato e orientato ai diritti umani in quest'ultimo Paese. Pochi studi, tuttavia, sono stati condotti nell'Europa meridionale riguardo all’oggettività nei social network e testate giornalistiche. Attraverso una ricerca quantitativa e qualitativa, questo studio si propone di indagare la correlazione tra piattaforme mediatiche e bias, valutando così l'effetto del framing mediatico e la presenza e l'entità dei pregiudizi pro-Israele in Italia.

Media e misinformazione: il potere del framing nel conflitto Israelo-Palestinese

BUFANO, MATILDE
2022/2023

Abstract

The evolution of technology has shaped political communication and information warfare, allowing the immediate spread of information and thus facilitating both cross-cutting exposure and misinformation. Precisely, mass media are affected by issues in their triad of agents, interpreters, and messages. On the latter level, the information problem envelops challenges such as misinformation, disinformation, and propaganda, facilitated by biased language and spread by journalists and users in echo chambers across most media platforms. This study analyses the causes, applications, and consequences of the information problem in the Israeli-Palestinian conflict on a local and international level. Locally, government officials and militaries implemented policies to regulate and influence external communications, through censorship and cyber-imperialism. On a global scale, this resulted in a lack of objective information, leaving space for decontextualisation and propaganda. Research suggests in fact a pro-Israel bias in tabloids in the USA and the UK, despite a more variegated and human-rights-centered mediatic landscape in the latter. Few studies have however been conducted in Southern Europe concerning objectivity in social networks. Through quantitative and qualitative research, this study aims to investigate the correlation between media platforms and bias, thus assessing the effect of media framing and the presence and magnitude of pro-Israel bias in Italy.
2022
Media and misinformation: the power of framing in the Israeli-Palestinian conflict
L'evoluzione della tecnologia ha plasmato la comunicazione politica e l'information warfare, consentendo la diffusione immediata delle informazioni e facilitando sia l’esposizione trasversale alle notizie (cross-cutting exposure) sia la misinformazione. Precisamente, i mezzi di comunicazione di massa sono interessati da problemi nella loro triplice dimensione di agenti, interpreti e messaggi: l'information problem comprende sfide come la disinformazione, la misinformazione e la propaganda, diffuse da giornalisti e utenti in camere d'eco nella maggior parte delle piattaforme mediatiche. Questo studio analizza le cause, le applicazioni e le conseguenze del problema dell'informazione nel conflitto israelo-palestinese, a livello locale e globale. A livello locale, politiche come la censura ed il cyber-imperialismo sono state utilizzate da funzionari governativi e dalle Forze Armate per regolamentare ed influenzare la comunicazione esterna. Su scala globale, ciò ha portato a una mancanza di informazioni concrete, lasciando spazio alla propaganda, ai bias ed alla decontestualizzazione. Le ricerche suggeriscono infatti un pregiudizio pro-Israele nei tabloid di Stati Uniti e Regno Unito, nonostante il panorama mediatico più variegato e orientato ai diritti umani in quest'ultimo Paese. Pochi studi, tuttavia, sono stati condotti nell'Europa meridionale riguardo all’oggettività nei social network e testate giornalistiche. Attraverso una ricerca quantitativa e qualitativa, questo studio si propone di indagare la correlazione tra piattaforme mediatiche e bias, valutando così l'effetto del framing mediatico e la presenza e l'entità dei pregiudizi pro-Israele in Italia.
bias
mass media
Israel
Palestine
journalism
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/49237