L'argomento cardine dell'elaborato risulta essere la tradizione pagana nella monetazione romana di IV secolo. Tramite una ricerca di carattere bibliografico e una consultazione di articoli, il primo capitolo si concentra sulla problematica interpretazione del cristogramma nella monetazione costantiniana. È un simbolo cristiano o solo politico? Diverse sono le teorie a riguardo presentate, senza una possibilità di conciliazione. Il secondo capitolo invece descrive il carattere pagano della monetazione costantiniana, e il suo rapporto con l'ambito classico. La presenza di divinità pagane in un contesto teoricamente cristiano risulta peculiare e tradisce una specifica scelta politica da parte dell'imperatore. Inoltre sarà presente uno stretto contatto fra la tradizione pagana e l'ambito familiare dell'imperatore stesso. La madre e la moglie prenderanno le spoglie di divinità pagane rappresentanti concetti fondamentali che si rifanno all'ambito classico, SALVS REIPVBLICAE e ancora SECVRITAS REIPVBLICAE. Il terzo capitolo invece verterà sulla monetazione dei figli e successori di Costantino, tra chi sceglie di continuare la via religiosa e chi invece presenta una tradizione ed interesse pagana. Il quarto e ultimo capitolo si concentra invece su un'emissione monetaria particolare in onore di una festival, di cui non si conosce l'autorità emittente, legata alle divinità come Iside o la rappresentazione simbolica del fiume Nilo. Tenendo conto delle scelte politiche di Costantino in ambito religioso, sembra quindi assurda la presenza di divinità pagane sulle monete; tradizione per altro identificabile anche nella monetazione dei figli o dei suoi successori. Vi è un richiamo forte e marcato della Roma di età classica, quasi a voler riproporre gli stessi valori caratterizzanti la capitale in quella finestra cronologica.

Tradizione pagana sulla monetazione imperiale da Costantino a Giuliano

CHIROLI, SARA
2022/2023

Abstract

L'argomento cardine dell'elaborato risulta essere la tradizione pagana nella monetazione romana di IV secolo. Tramite una ricerca di carattere bibliografico e una consultazione di articoli, il primo capitolo si concentra sulla problematica interpretazione del cristogramma nella monetazione costantiniana. È un simbolo cristiano o solo politico? Diverse sono le teorie a riguardo presentate, senza una possibilità di conciliazione. Il secondo capitolo invece descrive il carattere pagano della monetazione costantiniana, e il suo rapporto con l'ambito classico. La presenza di divinità pagane in un contesto teoricamente cristiano risulta peculiare e tradisce una specifica scelta politica da parte dell'imperatore. Inoltre sarà presente uno stretto contatto fra la tradizione pagana e l'ambito familiare dell'imperatore stesso. La madre e la moglie prenderanno le spoglie di divinità pagane rappresentanti concetti fondamentali che si rifanno all'ambito classico, SALVS REIPVBLICAE e ancora SECVRITAS REIPVBLICAE. Il terzo capitolo invece verterà sulla monetazione dei figli e successori di Costantino, tra chi sceglie di continuare la via religiosa e chi invece presenta una tradizione ed interesse pagana. Il quarto e ultimo capitolo si concentra invece su un'emissione monetaria particolare in onore di una festival, di cui non si conosce l'autorità emittente, legata alle divinità come Iside o la rappresentazione simbolica del fiume Nilo. Tenendo conto delle scelte politiche di Costantino in ambito religioso, sembra quindi assurda la presenza di divinità pagane sulle monete; tradizione per altro identificabile anche nella monetazione dei figli o dei suoi successori. Vi è un richiamo forte e marcato della Roma di età classica, quasi a voler riproporre gli stessi valori caratterizzanti la capitale in quella finestra cronologica.
2022
Pagan tradition on imperial coinage from Constantine to Julian
Monetazione pagana
Costantino e figli
Tradizione classica
Cristogramma
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