Il sessismo linguistico è un aspetto caratteristico della società in cui viviamo, sintomo di secoli in cui si sono sviluppate diverse modalità per subordinare le donne agli uomini. In questa tesi si vuole analizzare nello specifico l’utilizzo delle forme declinate al femminile per ruoli e professioni considerate di prestigio. Scopo principale dell’elaborato è quello di comprendere le motivazioni principali che spesso spingono a preferire l’uso di termini maschili anche quando ci si sta riferendo a delle donne. Si parte da una rassegna dei principali testi in merito alla “femminilizzazione” delle professioni, per poi analizzare i tre punti cruciali del tema: correttezza grammaticale dei femminili, origini sociali del sessismo linguistico perpetuate fino ad oggi e, infine, cosa spinge le donne stesse a voler utilizzare il maschile per sé stesse. Successivamente è stata svolta una ricerca di cui vengono riportati i risultati. La domanda alla quale si risponde è: quali sono le abitudini linguistiche delle nuove generazioni rispetto all’uso dei femminili professionali, e cosa ne pensano al riguardo? Lo studio porta alla conclusione che la riluttanza ad utilizzare i femminili per ruoli e professioni non deriva da problemi puramente linguistici, ma da fattori socioculturali. Inoltre, la ricerca ha riscontrato una positività nell’utilizzo della “femminilizzazione” dimostrando che rispetto al passato lingua e pensiero si stanno evolvendo.
Il femminile nei ruoli e nelle professioni di prestigio. Una ricerca sulle motivazioni linguistiche e socioculturali dietro al mancato utilizzo delle declinazioni femminili.
PAJETTA, STEFANIA
2022/2023
Abstract
Il sessismo linguistico è un aspetto caratteristico della società in cui viviamo, sintomo di secoli in cui si sono sviluppate diverse modalità per subordinare le donne agli uomini. In questa tesi si vuole analizzare nello specifico l’utilizzo delle forme declinate al femminile per ruoli e professioni considerate di prestigio. Scopo principale dell’elaborato è quello di comprendere le motivazioni principali che spesso spingono a preferire l’uso di termini maschili anche quando ci si sta riferendo a delle donne. Si parte da una rassegna dei principali testi in merito alla “femminilizzazione” delle professioni, per poi analizzare i tre punti cruciali del tema: correttezza grammaticale dei femminili, origini sociali del sessismo linguistico perpetuate fino ad oggi e, infine, cosa spinge le donne stesse a voler utilizzare il maschile per sé stesse. Successivamente è stata svolta una ricerca di cui vengono riportati i risultati. La domanda alla quale si risponde è: quali sono le abitudini linguistiche delle nuove generazioni rispetto all’uso dei femminili professionali, e cosa ne pensano al riguardo? Lo studio porta alla conclusione che la riluttanza ad utilizzare i femminili per ruoli e professioni non deriva da problemi puramente linguistici, ma da fattori socioculturali. Inoltre, la ricerca ha riscontrato una positività nell’utilizzo della “femminilizzazione” dimostrando che rispetto al passato lingua e pensiero si stanno evolvendo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/49455