Il 1° giugno 1939 usciva il primo numero di “Tempo”, il fotogiornale edito da Mondadori destinato a diventare un modello per i periodici a rotocalco pubblicati nel dopoguerra. Sebbene fossero molti i settimanali nati in Italia durante il Ventennio, e diversi di questi concedessero ampio spazio ad illustrazioni e scatti fotografici, “Tempo” rappresentava un’importante novità: nelle sue pagine, il rapporto tra testo scritto e fotografie era fortemente sbilanciato in favore di queste ultime. La fotografia cessava di essere un elemento accessorio del testo scritto, ma assumeva un valore di racconto di per sé. “Tempo” era un settimanale nato sotto il regime fascista, e ad esso legato: nel 1940 il Ministero della cultura popolare concesse un generoso finanziamento alla Mondadori per realizzare una serie di edizioni estere della rivista a scopo propagandistico. Nonostante ciò, dalle voci dei protagonisti di quell’esperienza editoriale si sollevarono rivendicazioni di forti sentimenti antifascisti all’interno della redazione. La tesi, dopo una generale panoramica di contestualizzazione sul rapporto tra stampa e fascismo e sul ruolo della casa editrice Mondadori durante il regime, si propone di indagare quale fosse l’immagine del fascismo che veniva rappresentata nelle pagine di “Tempo”: quali narrazioni, quali personaggi, quali rappresentazioni della guerra e della società civile, quali proposte culturali.

Quale fascismo nelle pagine di “Tempo”? Un settimanale tra pace e guerra (1939-43).

CRISTOFORETTI, FRANCESCO
2022/2023

Abstract

Il 1° giugno 1939 usciva il primo numero di “Tempo”, il fotogiornale edito da Mondadori destinato a diventare un modello per i periodici a rotocalco pubblicati nel dopoguerra. Sebbene fossero molti i settimanali nati in Italia durante il Ventennio, e diversi di questi concedessero ampio spazio ad illustrazioni e scatti fotografici, “Tempo” rappresentava un’importante novità: nelle sue pagine, il rapporto tra testo scritto e fotografie era fortemente sbilanciato in favore di queste ultime. La fotografia cessava di essere un elemento accessorio del testo scritto, ma assumeva un valore di racconto di per sé. “Tempo” era un settimanale nato sotto il regime fascista, e ad esso legato: nel 1940 il Ministero della cultura popolare concesse un generoso finanziamento alla Mondadori per realizzare una serie di edizioni estere della rivista a scopo propagandistico. Nonostante ciò, dalle voci dei protagonisti di quell’esperienza editoriale si sollevarono rivendicazioni di forti sentimenti antifascisti all’interno della redazione. La tesi, dopo una generale panoramica di contestualizzazione sul rapporto tra stampa e fascismo e sul ruolo della casa editrice Mondadori durante il regime, si propone di indagare quale fosse l’immagine del fascismo che veniva rappresentata nelle pagine di “Tempo”: quali narrazioni, quali personaggi, quali rappresentazioni della guerra e della società civile, quali proposte culturali.
2022
Which fascism in the pages of “Tempo”? A weekly magazine between peace and war (1939-43).
Italia
Stampa
Fascismo
2° guerra mondiale
Giornalismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/49505