La pallamano è uno sport di squadra in cui si affrontano 2 squadre, composte ciascuna da 7 giocatori. Lo scopo è quello di segnare, con le mani, il maggior numero di reti nella porta avversaria. È uno sport che prevede molto contatto fisico tra i giocatori, ma, nonostante questo, essa si basa sul concetto del fair play e del rispetto degli avversari. Nel 1936 ha fatto la sua prima apparizione alle Olimpiadi come sport dimostrativo, per poi diventare a tutti gli effetti disciplina olimpica. È un gioco spettacolare e molto veloce, caratterizzato da una quantità media di reti abbastanza elevata. Le origini della pallamano moderna risalgono all’ultimo decennio dell’800 e l’enorme consenso della popolazione ha fatto sì che questo sport si diffuse in tutti i paesi del mondo compresa l’Italia, dove nel 1969 nacque la Federazione Italiana Giuoco Handball (FIGH) che entrò a far parte del CONI dal 1979. Nel 2001, il Giappone introdusse per la prima volta una variante della pallamano, ovvero quella in carrozzina, con lo scopo di far diventare la pallamano uno sport accessibile a tutti, anche a chi presenta delle disabilità. Da questo momento in poi, ci fu una rapida espansione del Wheelchair Handball, prima in Giappone, poi in tutta Europa, fino ad arrivare in Sud America. In Italia l’anno della svolta è stato il 2016, quando ha partecipato ai campionati europei di pallamano in carrozzina in Svezia, chiusi al quarto posto. In Italia, come in altri paesi del mondo, questa disciplina è poco conosciuta, ma l’obiettivo della Federazione Internazionale è quello di diventare a pieno titolo un membro del Comitato Paralimpico Internazionale con la prospettiva di entrare a far parte dei Giochi Paralimpici di Los Angeles del 2028. I frutti del lavoro delle varie federazioni hanno portato alla creazione non solo dei Giochi Olimpici, ma anche di quelli Paralimpici. Al giorno d’oggi, però, altre forme inclusive sono lo sviluppo di attività miste dove normodotati e disabili giocano insieme. L’unico sport veramente inclusivo attualmente è il baskin, gioco che nasce come inclusivo e per questo non deve essere adattato in alcun modo. Lo scopo della tesi è stato quello di analizzare le caratteristiche della pallamano, cercando di capire se è possibile portare avanti un progetto inclusivo anche per questo sport, creando quindi una nuova pallamano, in cui normodotati e soggetti con disabilità fisiche e/o mentali giocano e si divertono insieme. Un primo progetto è stato condotto da una società tedesca, la Freiwurf Hamburg, la quale ha creato per la prima volta un campionato di pallamano inclusiva. Analizzando le caratteristiche di questo nuovo sport ho suggerito qualche cambiamento nel gioco che spero, con la mia esperienza, di riuscire anche a mettere in pratica. A tal proposito ho contattato una delle poche società di pallamano in carrozzina in Italia, la quale ha dato risposta al questionario da me proposto, in modo tale da capire se loro sono a conoscenza di questo progetto e capire se in futuro sarebbero disposti a metterlo in atto. Ho svolto questo lavoro di tesi per sperare di riuscire a portare anche in Italia questo progetto inclusivo perché sono convinto che lo sport sia uno dei principali metodi di integrazione nel mondo. Nello sport, infatti, tutti i giocatori sono uguali, non c’è alcuna differenza tra giocatori con e senza disabilità ed inoltre, nell’approccio a questa nuova disciplina, viene meno il problema delle gerarchie e anzi, talvolta, con la loro straordinaria determinazione e forza di volontà dimostrano di essere in grado di fare qualsiasi cosa.

Sport inclusivi: anche la pallamano può esserlo

AZZOLIN, DANIEL
2022/2023

Abstract

La pallamano è uno sport di squadra in cui si affrontano 2 squadre, composte ciascuna da 7 giocatori. Lo scopo è quello di segnare, con le mani, il maggior numero di reti nella porta avversaria. È uno sport che prevede molto contatto fisico tra i giocatori, ma, nonostante questo, essa si basa sul concetto del fair play e del rispetto degli avversari. Nel 1936 ha fatto la sua prima apparizione alle Olimpiadi come sport dimostrativo, per poi diventare a tutti gli effetti disciplina olimpica. È un gioco spettacolare e molto veloce, caratterizzato da una quantità media di reti abbastanza elevata. Le origini della pallamano moderna risalgono all’ultimo decennio dell’800 e l’enorme consenso della popolazione ha fatto sì che questo sport si diffuse in tutti i paesi del mondo compresa l’Italia, dove nel 1969 nacque la Federazione Italiana Giuoco Handball (FIGH) che entrò a far parte del CONI dal 1979. Nel 2001, il Giappone introdusse per la prima volta una variante della pallamano, ovvero quella in carrozzina, con lo scopo di far diventare la pallamano uno sport accessibile a tutti, anche a chi presenta delle disabilità. Da questo momento in poi, ci fu una rapida espansione del Wheelchair Handball, prima in Giappone, poi in tutta Europa, fino ad arrivare in Sud America. In Italia l’anno della svolta è stato il 2016, quando ha partecipato ai campionati europei di pallamano in carrozzina in Svezia, chiusi al quarto posto. In Italia, come in altri paesi del mondo, questa disciplina è poco conosciuta, ma l’obiettivo della Federazione Internazionale è quello di diventare a pieno titolo un membro del Comitato Paralimpico Internazionale con la prospettiva di entrare a far parte dei Giochi Paralimpici di Los Angeles del 2028. I frutti del lavoro delle varie federazioni hanno portato alla creazione non solo dei Giochi Olimpici, ma anche di quelli Paralimpici. Al giorno d’oggi, però, altre forme inclusive sono lo sviluppo di attività miste dove normodotati e disabili giocano insieme. L’unico sport veramente inclusivo attualmente è il baskin, gioco che nasce come inclusivo e per questo non deve essere adattato in alcun modo. Lo scopo della tesi è stato quello di analizzare le caratteristiche della pallamano, cercando di capire se è possibile portare avanti un progetto inclusivo anche per questo sport, creando quindi una nuova pallamano, in cui normodotati e soggetti con disabilità fisiche e/o mentali giocano e si divertono insieme. Un primo progetto è stato condotto da una società tedesca, la Freiwurf Hamburg, la quale ha creato per la prima volta un campionato di pallamano inclusiva. Analizzando le caratteristiche di questo nuovo sport ho suggerito qualche cambiamento nel gioco che spero, con la mia esperienza, di riuscire anche a mettere in pratica. A tal proposito ho contattato una delle poche società di pallamano in carrozzina in Italia, la quale ha dato risposta al questionario da me proposto, in modo tale da capire se loro sono a conoscenza di questo progetto e capire se in futuro sarebbero disposti a metterlo in atto. Ho svolto questo lavoro di tesi per sperare di riuscire a portare anche in Italia questo progetto inclusivo perché sono convinto che lo sport sia uno dei principali metodi di integrazione nel mondo. Nello sport, infatti, tutti i giocatori sono uguali, non c’è alcuna differenza tra giocatori con e senza disabilità ed inoltre, nell’approccio a questa nuova disciplina, viene meno il problema delle gerarchie e anzi, talvolta, con la loro straordinaria determinazione e forza di volontà dimostrano di essere in grado di fare qualsiasi cosa.
2022
Inclusive sports: even handball can be
Pallamano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/49601