Estesa ampiamente negli ultimi anni, l’elettrostimolazione è sempre più usata in molteplici ambiti e associata a programmi e metodologie convenzionali. Con elettrostimolazione si intende la pratica di stimolazione del muscolo scheletrico grazie ad un elettrostimolatore e a degli elettrodi applicati su uno o più muscoli target al fine di indurre una contrazione generata dall’impulso elettrico trasmesso. Lo scopo della tesi è stato quello di valutare gli effetti e i benefici di svariati protocolli di elettrostimolazione nel resistance training. Mediante l’analisi della letteratura scientifica sono stati analizzati vari studi che si concentravano sugli effetti che la stimolazione elettrica applicata al muscolo scheletrico potesse comportare. A partire da un’introduzione generale considerando i vari ambiti di utilizzo dell’elettrostimolazione ho concentrato il mio lavoro appunto soffermandomi e valutando quale sia il miglior programma di stimolazione associato all’esercizio in termini di ipertrofia, forza, ricomposizione corporea e attività elettrica del muscolo. Oltre all’ambito cardine del mio scritto, la stimolazione elettrica viene utilizzata con risultati ed esiti positivi anche come metodo per rallentare l’invecchiamento, in ambito riabilitativo a seguito di un ictus, di ricostruzione del legamento crociato anteriore, così come riabilitazione per soggetti di recente sottoposti a chirurgia artroscopica del ginocchio. Altri campi di impiego comprendono l’utilizzo di tale strumentazione con l’intento di velocizzare il processo di guarigione delle ferite, oltre che come metodo per contrastare l’atrofia in soggetti con muscoli denervati o ancora per incrementare le prestazioni fisiche nei corridori. Dopo aver analizzato la letteratura scientifica si può concludere che complessivamente gli studi sostengono che l’utilizzo della metodologia esercizio più elettrostimolazione comporti effetti positivi rispetto al solo programma di allenamento standard nel resistance training.
L'elettrostimolazione nel resistance training
SNIDERO, THOMAS
2022/2023
Abstract
Estesa ampiamente negli ultimi anni, l’elettrostimolazione è sempre più usata in molteplici ambiti e associata a programmi e metodologie convenzionali. Con elettrostimolazione si intende la pratica di stimolazione del muscolo scheletrico grazie ad un elettrostimolatore e a degli elettrodi applicati su uno o più muscoli target al fine di indurre una contrazione generata dall’impulso elettrico trasmesso. Lo scopo della tesi è stato quello di valutare gli effetti e i benefici di svariati protocolli di elettrostimolazione nel resistance training. Mediante l’analisi della letteratura scientifica sono stati analizzati vari studi che si concentravano sugli effetti che la stimolazione elettrica applicata al muscolo scheletrico potesse comportare. A partire da un’introduzione generale considerando i vari ambiti di utilizzo dell’elettrostimolazione ho concentrato il mio lavoro appunto soffermandomi e valutando quale sia il miglior programma di stimolazione associato all’esercizio in termini di ipertrofia, forza, ricomposizione corporea e attività elettrica del muscolo. Oltre all’ambito cardine del mio scritto, la stimolazione elettrica viene utilizzata con risultati ed esiti positivi anche come metodo per rallentare l’invecchiamento, in ambito riabilitativo a seguito di un ictus, di ricostruzione del legamento crociato anteriore, così come riabilitazione per soggetti di recente sottoposti a chirurgia artroscopica del ginocchio. Altri campi di impiego comprendono l’utilizzo di tale strumentazione con l’intento di velocizzare il processo di guarigione delle ferite, oltre che come metodo per contrastare l’atrofia in soggetti con muscoli denervati o ancora per incrementare le prestazioni fisiche nei corridori. Dopo aver analizzato la letteratura scientifica si può concludere che complessivamente gli studi sostengono che l’utilizzo della metodologia esercizio più elettrostimolazione comporti effetti positivi rispetto al solo programma di allenamento standard nel resistance training.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/49620