La musica è molto importante nello sviluppo del bambino. Già dal periodo prenatale il feto è in grado di sentire ed entrare in relazione con i suoni che permeano l’ambiente in cui vive la madre. Oltre a percepire tutti i suoni fisiologici che provengono dal corpo materno (come battito cardiaco, atti respiratori, rumori della digestione e suoni prodotti dalla placenta) il feto riesce ad udire le voci e suoni esterni. Infatti, alla nascita il neonato reagisce ai suoni che lo circondano dimostrando una preferenza per la voce materna e suoni familiari che lo hanno accompagnato durante le ultime settimane di gestazione. Edwin E. Gordon, ideatore della Music Learning Theory (MLT), ha ipotizzato e dimostrato come la musica si possa apprendere allo stesso modo della lingua materna e spiega l’importanza dell’esposizione del neonato ad un’educazione musicale precoce con lo scopo di sviluppare la loro intelligenza emotiva e musicale. Secondo questa teoria ogni bambino nasce con il proprio livello massimo di attitudine musicale, la quale decresce con la nascita continuando questa tendenza se il piccolo non viene immerso in un ambiente musicalmente stimolante e accompagnato da una guida informale. L’attitudine musicale unita alle varie esperienze di ascolto converge in processi psichici e sensoriali detti audiation, ovvero la capacità di comprendere la musica non presente fisicamente. In questa fase l’adulto ricopre una figura fondamentale: deve diventare musica per il bambino accompagnandolo nel suo percorso di educazione musicale attraverso il gioco, il canto e il movimento prestando attenzione alle potenzialità del piccolo e, soprattutto, rispettando i suoi tempi. La musica è un potenziale veicolo per una crescita a 360° perché oltre a favorire la creatività e l’immaginazione aiuta a comprendere il proprio Sé e l’Altro da Sé.

La musica nello sviluppo del bambino 0-3. La teoria e le pratiche di Edwin E. Gordon.

TERRASSAN, ISABELLA
2022/2023

Abstract

La musica è molto importante nello sviluppo del bambino. Già dal periodo prenatale il feto è in grado di sentire ed entrare in relazione con i suoni che permeano l’ambiente in cui vive la madre. Oltre a percepire tutti i suoni fisiologici che provengono dal corpo materno (come battito cardiaco, atti respiratori, rumori della digestione e suoni prodotti dalla placenta) il feto riesce ad udire le voci e suoni esterni. Infatti, alla nascita il neonato reagisce ai suoni che lo circondano dimostrando una preferenza per la voce materna e suoni familiari che lo hanno accompagnato durante le ultime settimane di gestazione. Edwin E. Gordon, ideatore della Music Learning Theory (MLT), ha ipotizzato e dimostrato come la musica si possa apprendere allo stesso modo della lingua materna e spiega l’importanza dell’esposizione del neonato ad un’educazione musicale precoce con lo scopo di sviluppare la loro intelligenza emotiva e musicale. Secondo questa teoria ogni bambino nasce con il proprio livello massimo di attitudine musicale, la quale decresce con la nascita continuando questa tendenza se il piccolo non viene immerso in un ambiente musicalmente stimolante e accompagnato da una guida informale. L’attitudine musicale unita alle varie esperienze di ascolto converge in processi psichici e sensoriali detti audiation, ovvero la capacità di comprendere la musica non presente fisicamente. In questa fase l’adulto ricopre una figura fondamentale: deve diventare musica per il bambino accompagnandolo nel suo percorso di educazione musicale attraverso il gioco, il canto e il movimento prestando attenzione alle potenzialità del piccolo e, soprattutto, rispettando i suoi tempi. La musica è un potenziale veicolo per una crescita a 360° perché oltre a favorire la creatività e l’immaginazione aiuta a comprendere il proprio Sé e l’Altro da Sé.
2022
Music in child development in the 0-3 age group. Theory and practice by Edwin E. Gordon.
MLT
apprendimento
attitudine musicale
audiation
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/49797