La transizione da casa a nido costituisce un cambiamento importante per il bambino in quanto si affaccia ad una nuova realtà, ovvero la comunità educativa. Ciò implica il passaggio da una relazione diadica ( in particolare madre – bambino ) ad una relazione triadica bambino – genitore – educatore. Tale momento coinvolge in prima persona anche i genitori che possono vivere questo momento con sentimenti contrastanti: gioia e sensi di colpa, tranquillità e paura. L'intento del primo capitolo è perciò approfondire ed analizzare il rapporto esistente tra il bambino e la sua figura di riferimento primaria ( madre o padre ) in questa prima fase della vita e come ciò determini il successivo adattamento della diade nel nuovo contesto, facendo riferimento a teorie psicologiche fondamentali in questo campo come: Harry Harlow con l'esperimento sulla relazione di attaccamento "La natura dell'amore"; Donald Winnicott e la teoria dell'Oggetto transizionale che si basa sulla concezione secondo cui un bambino non può esistere da solo, ma è essenzialmente parte di un rapporto (Winnicott, 1964) per cui si concentra sul legame speciale che lo lega alla madre; la teoria dell'attaccamento di John Bowlby; gli esperimenti di Mary Ainsworth in Uganda e la successiva rielaborazione a Baltimora definita Strange Situation Procedure. Il percorso che verrà seguito in questa rielaborazione prenderà in considerazione differenti studiosi che hanno contribuito alla formulazione delle precedenti teorie nominate, come ad esempio Sigmund Freud, Konrad Lorenz, William Emet Balz, Robert Hinde e James Robertson. In questa prima esperienza di forte intensità relazionale ed emotiva di distacco dalle figure di riferimento primarie e dall'ambiente familiare, è necessario prestare cura ed attenzione all'inserimento del bambino al nido. Si intende dunque descrivere, nell'elaborazione del secondo capitolo, le origini e gli sviluppi di tale processo di ambientamento, indagando la progettualità e le differenti modalità presenti che sono volte a favorire l'ingresso del bambino al nido, soffermandosi sull'importanza della relazione con la famiglia e del suo coinvolgimento attivo in quanto anch'essa protagonista del percorso. Infine, a seguito di un'indagine approfondita in merito alle modalità di ambientamento, si intende delineare quanto la qualità di questo processo costituisca la fonte primaria di successivo “adattamento” sereno al nido per il bambino e i genitori. Si tratta di un momento ricco di emozioni contrastanti a cui è necessario prestare attenzione affinché il bambino possa trovare nell'educatore una figura di riferimento nuova e complementare e nell'ambiente nido un luogo di scoperta, curiosità, socievolezza e apprendimento. Verrà perciò affrontato il ruolo fondamentale rivestito dall'educatore in questa fase, sia per il bambino che per i genitori, cercando di analizzare il punto di vista di ciascun componente della relazione triadica. Quest'ultimo capitolo intende inoltre includere un'esperienza personale di tirocinio formativo, in cui avrò modo di prendere visione dell'inserimento di due bambini: il primo di undici mesi e la seconda di venti mesi. L'intento è di osservare tale processo e porre delle riflessioni sulla base di quanto studiato ed elaborato in questa relazione.
La transizione casa-nido: l'ambientamento come fonte primaria di integrazione
GERLIN, MARTINA
2022/2023
Abstract
La transizione da casa a nido costituisce un cambiamento importante per il bambino in quanto si affaccia ad una nuova realtà, ovvero la comunità educativa. Ciò implica il passaggio da una relazione diadica ( in particolare madre – bambino ) ad una relazione triadica bambino – genitore – educatore. Tale momento coinvolge in prima persona anche i genitori che possono vivere questo momento con sentimenti contrastanti: gioia e sensi di colpa, tranquillità e paura. L'intento del primo capitolo è perciò approfondire ed analizzare il rapporto esistente tra il bambino e la sua figura di riferimento primaria ( madre o padre ) in questa prima fase della vita e come ciò determini il successivo adattamento della diade nel nuovo contesto, facendo riferimento a teorie psicologiche fondamentali in questo campo come: Harry Harlow con l'esperimento sulla relazione di attaccamento "La natura dell'amore"; Donald Winnicott e la teoria dell'Oggetto transizionale che si basa sulla concezione secondo cui un bambino non può esistere da solo, ma è essenzialmente parte di un rapporto (Winnicott, 1964) per cui si concentra sul legame speciale che lo lega alla madre; la teoria dell'attaccamento di John Bowlby; gli esperimenti di Mary Ainsworth in Uganda e la successiva rielaborazione a Baltimora definita Strange Situation Procedure. Il percorso che verrà seguito in questa rielaborazione prenderà in considerazione differenti studiosi che hanno contribuito alla formulazione delle precedenti teorie nominate, come ad esempio Sigmund Freud, Konrad Lorenz, William Emet Balz, Robert Hinde e James Robertson. In questa prima esperienza di forte intensità relazionale ed emotiva di distacco dalle figure di riferimento primarie e dall'ambiente familiare, è necessario prestare cura ed attenzione all'inserimento del bambino al nido. Si intende dunque descrivere, nell'elaborazione del secondo capitolo, le origini e gli sviluppi di tale processo di ambientamento, indagando la progettualità e le differenti modalità presenti che sono volte a favorire l'ingresso del bambino al nido, soffermandosi sull'importanza della relazione con la famiglia e del suo coinvolgimento attivo in quanto anch'essa protagonista del percorso. Infine, a seguito di un'indagine approfondita in merito alle modalità di ambientamento, si intende delineare quanto la qualità di questo processo costituisca la fonte primaria di successivo “adattamento” sereno al nido per il bambino e i genitori. Si tratta di un momento ricco di emozioni contrastanti a cui è necessario prestare attenzione affinché il bambino possa trovare nell'educatore una figura di riferimento nuova e complementare e nell'ambiente nido un luogo di scoperta, curiosità, socievolezza e apprendimento. Verrà perciò affrontato il ruolo fondamentale rivestito dall'educatore in questa fase, sia per il bambino che per i genitori, cercando di analizzare il punto di vista di ciascun componente della relazione triadica. Quest'ultimo capitolo intende inoltre includere un'esperienza personale di tirocinio formativo, in cui avrò modo di prendere visione dell'inserimento di due bambini: il primo di undici mesi e la seconda di venti mesi. L'intento è di osservare tale processo e porre delle riflessioni sulla base di quanto studiato ed elaborato in questa relazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/49804