Le membrane bitume-polimero nascono in Italia nella seconda metà degli anni 1960: i primi impianti di produzione di polipropilene isotattico fornivano una notevole quantità di cere polipropileniche, sottoprodotti costituiti da polipropilene atattico a basso peso molecolare; l’idea fu utilizzare queste ultime per migliorare le caratteristiche reologiche del bitume, in particolare il punto di rammollimento e la flessibilità a freddo. Ad oggi, le membrane bituminose vengono funzionalizzate impiegando elastomeri e plastomeri differenti, in relazione alle specifiche di utilizzo che si desidera ottenere; le proprietà e la vocazione per modifica poliolefinica o con polimeri aromatici della componente bituminosa hanno notevole importanza nella formulazione e nella compatibilità con i polimeri di funzionalizzazione. In tal senso, capire se e come il processo produttivo dei diversi bitumi presenti sul mercato influenzi le proprietà e la vocazione dei prodotti finali acquista particolare interesse per poter scegliere oculatamente quale bitume sia di miglior impiego per una modifica con polimeri di natura differente. Obiettivo del documento è dunque lo sviluppo di un metodo per comprendere la correlazione presente tra diversi processi di raffinazione e proprietà del bitume da essi ottenuto, così da poter discernere quale origine quest’ultimo debba avere per possedere le qualità e caratteristiche di interesse. Nella prima parte della discussione, innanzitutto si analizzeranno i campi di applicazione per i quali il bitume viene utilizzato, nonché le proprietà di quest’ultimo, Tal Quale e modificato con polimeri; in seguito, si presenteranno le diverse tipologie di processo industriale chimico volte all’ottenimento di bitume, e si correleranno queste ultime alle proprietà del bitume da esse dipendenti, ipotizzandone un’inferenza. Nella seconda parte, in primo luogo si studieranno alcuni reali processi industriali di interesse, correlandoli a quanto precedentemente esposto; dopodiché, si discuteranno le evidenze sperimentali ottenute da attività di ricerca e sviluppo, così da poter verificare la bontà e liceità delle ipotesi avanzate.
Bitume: inferenza dei processi industriali chimici di produzione su proprietà e vocazione per modifica polimerica alifatica o aromatica
ROSSI, LORENZO
2022/2023
Abstract
Le membrane bitume-polimero nascono in Italia nella seconda metà degli anni 1960: i primi impianti di produzione di polipropilene isotattico fornivano una notevole quantità di cere polipropileniche, sottoprodotti costituiti da polipropilene atattico a basso peso molecolare; l’idea fu utilizzare queste ultime per migliorare le caratteristiche reologiche del bitume, in particolare il punto di rammollimento e la flessibilità a freddo. Ad oggi, le membrane bituminose vengono funzionalizzate impiegando elastomeri e plastomeri differenti, in relazione alle specifiche di utilizzo che si desidera ottenere; le proprietà e la vocazione per modifica poliolefinica o con polimeri aromatici della componente bituminosa hanno notevole importanza nella formulazione e nella compatibilità con i polimeri di funzionalizzazione. In tal senso, capire se e come il processo produttivo dei diversi bitumi presenti sul mercato influenzi le proprietà e la vocazione dei prodotti finali acquista particolare interesse per poter scegliere oculatamente quale bitume sia di miglior impiego per una modifica con polimeri di natura differente. Obiettivo del documento è dunque lo sviluppo di un metodo per comprendere la correlazione presente tra diversi processi di raffinazione e proprietà del bitume da essi ottenuto, così da poter discernere quale origine quest’ultimo debba avere per possedere le qualità e caratteristiche di interesse. Nella prima parte della discussione, innanzitutto si analizzeranno i campi di applicazione per i quali il bitume viene utilizzato, nonché le proprietà di quest’ultimo, Tal Quale e modificato con polimeri; in seguito, si presenteranno le diverse tipologie di processo industriale chimico volte all’ottenimento di bitume, e si correleranno queste ultime alle proprietà del bitume da esse dipendenti, ipotizzandone un’inferenza. Nella seconda parte, in primo luogo si studieranno alcuni reali processi industriali di interesse, correlandoli a quanto precedentemente esposto; dopodiché, si discuteranno le evidenze sperimentali ottenute da attività di ricerca e sviluppo, così da poter verificare la bontà e liceità delle ipotesi avanzate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/49844