La scelta di analizzare lo SMED, dall'inglese “Single Minute Exchange of Die” ed in particolare la sua applicazione e il suo sviluppo negli anni, nasce dall’interesse di capire quanto questo strumento possa portare benefici sia nella qualità che nei costi di produzione di un determinato prodotto. Infatti questa filosofia di produzione e, più in generale, la teoria della lean manufacturing di cui lo SMED è un elemento fondamentale, ha avuto grande successo già a partire dagli anni ’60 e continua ad essere utilizzata da un numero sempre crescente di imprese. La grande innovazione dello SMED, che tradotto in italiano significa “cambio stampo in un solo minuto”, sta nella possibilità di ridurre fortemente i tempi impiegati per effettuare un'operazione di set-up in un periodo inferiore a dieci minuti. Il metodo SMED nasce nell'industria dell'auto, ma poi diventa applicabile in tutti i settori industriali, dando una risposta fondamentale ai problemi del cosiddetto “cambio pezzo” e del setup delle macchine e degli impianti. Nonostante gli evidenti benefici indotti alla produzione, sono ancora molte le aziende che utilizzando metodologie di settaggio dei macchinari e di produzione del prodotto più tradizionali che portano, tuttavia, ad un grande spreco di risorse. Pertanto il presente lavoro si pone l’obiettivo di documentare e dimostrare che le aziende che operano attraverso la teoria della “lean manufacturing” e in particolar modo che applicano il metodo SMED, riescono a produrre minimizzando i costi di setup dei macchinari senza però dover rinunciare alla qualità del prodotto. Nel capitolo “1” racconteremo la storia dello SMED e lo inquadreremo all’interno della più vasta teoria della Lean manufacturing. Nel secondo capitolo verrà analizzato più nel dettaglio il metodo di applicazione e la sua componente teorica, suddividendone le fasi principali e definendone i benefici più importanti. Nel capitolo 3 infine, analizzeremo tre importanti casi in cui è stato applicato il metodo SMED, evidenziandone i vantaggi che ha portato in termini di tempi e costi di produzione. Nello specifico si parlerà di Lamborghini, azienda che ormai da anni ha questa filosofia come pilastro portante di tutto il processo produttivo; tratteremo poi il caso Ducati, che dai primi anni del 2000 ha cambiato modo di produrre, diventando uno dei marchi motociclistici più importanti al mondo. Infine, verrà approfondito il tema dei pit stop della Formula1 e della compressione dei tempi di intervento, che negli anni sono passati da qualche minuto a pochi secondi proprio grazie al metodo SMED. Nelle conclusioni tireremo le fila dei tre casi di successo sopradescritti e metteremo in evidenza gli elementi che hanno reso la teoria dello SMED tra le più utilizzate nelle imprese industriali.

I set up d’impianto e lo SMED: casi di successo nell’automotive

ROSSIGNOLI, PAOLO ADOLFO
2022/2023

Abstract

La scelta di analizzare lo SMED, dall'inglese “Single Minute Exchange of Die” ed in particolare la sua applicazione e il suo sviluppo negli anni, nasce dall’interesse di capire quanto questo strumento possa portare benefici sia nella qualità che nei costi di produzione di un determinato prodotto. Infatti questa filosofia di produzione e, più in generale, la teoria della lean manufacturing di cui lo SMED è un elemento fondamentale, ha avuto grande successo già a partire dagli anni ’60 e continua ad essere utilizzata da un numero sempre crescente di imprese. La grande innovazione dello SMED, che tradotto in italiano significa “cambio stampo in un solo minuto”, sta nella possibilità di ridurre fortemente i tempi impiegati per effettuare un'operazione di set-up in un periodo inferiore a dieci minuti. Il metodo SMED nasce nell'industria dell'auto, ma poi diventa applicabile in tutti i settori industriali, dando una risposta fondamentale ai problemi del cosiddetto “cambio pezzo” e del setup delle macchine e degli impianti. Nonostante gli evidenti benefici indotti alla produzione, sono ancora molte le aziende che utilizzando metodologie di settaggio dei macchinari e di produzione del prodotto più tradizionali che portano, tuttavia, ad un grande spreco di risorse. Pertanto il presente lavoro si pone l’obiettivo di documentare e dimostrare che le aziende che operano attraverso la teoria della “lean manufacturing” e in particolar modo che applicano il metodo SMED, riescono a produrre minimizzando i costi di setup dei macchinari senza però dover rinunciare alla qualità del prodotto. Nel capitolo “1” racconteremo la storia dello SMED e lo inquadreremo all’interno della più vasta teoria della Lean manufacturing. Nel secondo capitolo verrà analizzato più nel dettaglio il metodo di applicazione e la sua componente teorica, suddividendone le fasi principali e definendone i benefici più importanti. Nel capitolo 3 infine, analizzeremo tre importanti casi in cui è stato applicato il metodo SMED, evidenziandone i vantaggi che ha portato in termini di tempi e costi di produzione. Nello specifico si parlerà di Lamborghini, azienda che ormai da anni ha questa filosofia come pilastro portante di tutto il processo produttivo; tratteremo poi il caso Ducati, che dai primi anni del 2000 ha cambiato modo di produrre, diventando uno dei marchi motociclistici più importanti al mondo. Infine, verrà approfondito il tema dei pit stop della Formula1 e della compressione dei tempi di intervento, che negli anni sono passati da qualche minuto a pochi secondi proprio grazie al metodo SMED. Nelle conclusioni tireremo le fila dei tre casi di successo sopradescritti e metteremo in evidenza gli elementi che hanno reso la teoria dello SMED tra le più utilizzate nelle imprese industriali.
2022
Plant set-ups and SMED: successfull cases in the automotive sector
SMED
Lean manufacturing
Ducati
lamborghini
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Rossignoli_Paolo.pdf

accesso riservato

Dimensione 1.39 MB
Formato Adobe PDF
1.39 MB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/49876