Il cambiamento climatico è la forza motrice che conduce all’inesorabile perdita di biodiversità, data dalla forte dipendenza tra quest’ultima e i principali processi ecosistemici. Più del 40% della terraferma è occupata dalle “drylands”, zone desertiche con indice di aridità (rapporto tra precipitazioni e potenziale di evapotraspirazione) inferiore a 0.65, dove risulta fondamentale la presenza delle comunità microbiche per quel che riguarda i cicli di carbonio e azoto strettamente legati alla fertilità del suolo. Le alghe verdi unicellulari ricoprono un ruolo cruciale all’interno di tali comunità in termini di produzione primaria, ciclo dei nutrienti, formazione e modifiche alla struttura del suolo; nonostante ciò, la flora microalgale fototrofica è rimasta per anni una delle componenti meno studiate delle comunità microbiche sopra citate. La mancanza di una vera ed abbondante storiografia a riguardo, unita al loro grande potenziale in ambito biotecnologico, rende le microalghe verdi un ambito di ricerca tanto interessante quanto potenzialmente fondamentale nella limitazione e nel monitoraggio della perdita di biodiversità. L’obiettivo di questo studio è quello di isolare in vitro microalghe estremofile contenute in campioni di suolo provenienti da numerose zone aride di tutto il mondo, raccolte nell’ambito del progetto Biodesert. Le varietà isolate vengono in seguito caratterizzate geneticamente (mediante ITS2-DNA barcoding) ed inserite in un database preesistente, al fine di poterne determinare l’esatta identità. Tali accertamenti vanno considerati come un primo passo nella direzione di una caratterizzazione morfo-fisiologica delle varie specie, nel contesto di ricerca di una convergenza adattativa comune alle diverse varietà di microalghe verdi estremofile.
Isolamento e caratterizzazione di microalghe verdi da suoli desertici
BORTOLATO, ALBERTO
2022/2023
Abstract
Il cambiamento climatico è la forza motrice che conduce all’inesorabile perdita di biodiversità, data dalla forte dipendenza tra quest’ultima e i principali processi ecosistemici. Più del 40% della terraferma è occupata dalle “drylands”, zone desertiche con indice di aridità (rapporto tra precipitazioni e potenziale di evapotraspirazione) inferiore a 0.65, dove risulta fondamentale la presenza delle comunità microbiche per quel che riguarda i cicli di carbonio e azoto strettamente legati alla fertilità del suolo. Le alghe verdi unicellulari ricoprono un ruolo cruciale all’interno di tali comunità in termini di produzione primaria, ciclo dei nutrienti, formazione e modifiche alla struttura del suolo; nonostante ciò, la flora microalgale fototrofica è rimasta per anni una delle componenti meno studiate delle comunità microbiche sopra citate. La mancanza di una vera ed abbondante storiografia a riguardo, unita al loro grande potenziale in ambito biotecnologico, rende le microalghe verdi un ambito di ricerca tanto interessante quanto potenzialmente fondamentale nella limitazione e nel monitoraggio della perdita di biodiversità. L’obiettivo di questo studio è quello di isolare in vitro microalghe estremofile contenute in campioni di suolo provenienti da numerose zone aride di tutto il mondo, raccolte nell’ambito del progetto Biodesert. Le varietà isolate vengono in seguito caratterizzate geneticamente (mediante ITS2-DNA barcoding) ed inserite in un database preesistente, al fine di poterne determinare l’esatta identità. Tali accertamenti vanno considerati come un primo passo nella direzione di una caratterizzazione morfo-fisiologica delle varie specie, nel contesto di ricerca di una convergenza adattativa comune alle diverse varietà di microalghe verdi estremofile.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/50124