Introduzione: nella realizzazione di corone parziali, il fit marginale ha un ruolo importante nel determinare la loro durata a lungo termine. Scopo: lo scopo di questo studio è quello di indagare le diverse metodiche descritte in letteratura per la valutazione in vitro del fit marginale e del fit interno su corone parziali. Secondariamente, l’altro obiettivo è quello di valutare quali tra le metodologie evidenziate siano applicabili in studi clinici. Materiali e Metodi: è stata condotta una ricerca, sui database elettronici di PubMed e Web of Science, di articoli pubblicati nell’intervallo di tempo tra il 1° Gennaio 2017 e il 2 Marzo 2023, in accordo con le linee guida PRISMA. La ricerca è stata eseguita utilizzando la seguente serie di parole chiave: “(marginal) AND (fit OR gap OR adaptation OR discrepancy) AND (inlay OR onlay OR partial crown)”. Nella revisione sono stati inclusi solo articoli in vitro, che valutano il fit protesico di corone parziali, applicando almeno una metodologia. La qualità degli studi è stata valutata attraverso il metodo QUIN per studi in vitro. Risultati: 22 studi hanno rispettato i criteri di inclusione. Tra le metodologie analogiche, la visione diretta con microscopio, la visione indiretta su repliche in resina e la tecnica con replica in silicone (SRT) sono risultate essere utilizzate. Considerando le nuove metodologie digitali, la micro-CT, la SRT 3D e la tecnica con tripla scansione sono state applicate. Per analisi in ambito clinico, la visione indiretta su repliche in resina e la SRT sono utilizzabili. Considerando le tecniche digitali, la tripla scansione rappresenta un nuovo metodo completamente digitale per la valutazione del fit in vivo. Conclusioni: le tecniche per la valutazione del fit protesico sono molteplici, ma non tutte sono usufruibili in ambito clinico. Inoltre, per una valutazione più completa, l’applicazione di una metodologia digitale 3D è auspicabile. Al momento, esistono protocolli per l’applicazione della tripla scansione in vivo, ma non sono presenti studi clinici in letteratura che utilizzino tale metodo.
Metodologie per la valutazione del fit marginale e interno su corone parziali: revisione sistematica della letteratura
CARRARO, FILIPPO
2022/2023
Abstract
Introduzione: nella realizzazione di corone parziali, il fit marginale ha un ruolo importante nel determinare la loro durata a lungo termine. Scopo: lo scopo di questo studio è quello di indagare le diverse metodiche descritte in letteratura per la valutazione in vitro del fit marginale e del fit interno su corone parziali. Secondariamente, l’altro obiettivo è quello di valutare quali tra le metodologie evidenziate siano applicabili in studi clinici. Materiali e Metodi: è stata condotta una ricerca, sui database elettronici di PubMed e Web of Science, di articoli pubblicati nell’intervallo di tempo tra il 1° Gennaio 2017 e il 2 Marzo 2023, in accordo con le linee guida PRISMA. La ricerca è stata eseguita utilizzando la seguente serie di parole chiave: “(marginal) AND (fit OR gap OR adaptation OR discrepancy) AND (inlay OR onlay OR partial crown)”. Nella revisione sono stati inclusi solo articoli in vitro, che valutano il fit protesico di corone parziali, applicando almeno una metodologia. La qualità degli studi è stata valutata attraverso il metodo QUIN per studi in vitro. Risultati: 22 studi hanno rispettato i criteri di inclusione. Tra le metodologie analogiche, la visione diretta con microscopio, la visione indiretta su repliche in resina e la tecnica con replica in silicone (SRT) sono risultate essere utilizzate. Considerando le nuove metodologie digitali, la micro-CT, la SRT 3D e la tecnica con tripla scansione sono state applicate. Per analisi in ambito clinico, la visione indiretta su repliche in resina e la SRT sono utilizzabili. Considerando le tecniche digitali, la tripla scansione rappresenta un nuovo metodo completamente digitale per la valutazione del fit in vivo. Conclusioni: le tecniche per la valutazione del fit protesico sono molteplici, ma non tutte sono usufruibili in ambito clinico. Inoltre, per una valutazione più completa, l’applicazione di una metodologia digitale 3D è auspicabile. Al momento, esistono protocolli per l’applicazione della tripla scansione in vivo, ma non sono presenti studi clinici in letteratura che utilizzino tale metodo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/50585