Spazio e luoghi nel "Gattopardo": una lettura topologica del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

The main topic of this work is the critical-literary analysis of Giuseppe Tomasi di Lampedusa's novel "The Leopard". The close analysis or reading of the text is conducted through various methods of analysis that have been used for each chapter or "part" of the novel: including linguistic, stylistic, and semiological criticism, reaching the most modern critical-literary theories, in particular to what has been defined by scholars as the "spatial turn". A textual investigation mainly focused on a topological reading of the novel which carefully investigates all the spaces and places (and these about the use and relationship they have with the characters) that the reader encounters as he proceeds in reading. The backbone of this work is some of the intuitions on specular enantiomorphism and on the concepts of typology and topology of human culture of the Russian semiotician of culture Jurij M. Lotman, who had as his main contacts in the Italian intellectual field the critics Cesare Segre and Maria Corti.

L'argomento principale di questo lavoro è l'analisi critico-letteraria del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa "Il Gattopardo". L'analisi o lettura ravvicinata del testo è condotta attraverso varie metodologie di analisi che sono state utilizzate per ogni capitolo o "parte" del romanzo: tra cui la critica linguistica, quella stilistica e semiologica, arrivando fino alle più moderne teorie critico-letterarie, in particolare a quella che è stata definita dagli studiosi lo "spatial turn". Un'indagine testuale incentrata principalmente in una lettura topologica del romanzo la quale indaga con attenzione tutti gli spazi e i luoghi (e questi in relazione alla fruizione e al rapporto che hanno con i personaggi), che il lettore incontra mentre procede nella lettura. Asse portante di questo lavoro sono infatti alcune delle intuizioni sull'enantiomorfismo speculare e sui concetti di tipologia e topologia della cultura umana del semiotico della cultura russo Jurij M. Lotman, il quale ha avuto come massimi referenti in campo italiano il critico Cesare Segre e Maria Corti.