Sir Philip Sidney and the Pastoral via Jacopo Sannazaro: An Analysis of 'The Old Arcadia'

This thesis considers the relationship between 'The Countess of Pembroke’s Arcadia (The Old Arcadia)' by Sir Philip Sidney and Jacopo Sannazaro’s 'L'Arcadia', two pastoral works fundamental in the development of the genre that alternate prose sections and eclogues. After a general analysis of the typical characteristics of the pastoral genre, how it was born and later evolved, in Italy and England, will be considered the influence that Sannazaro had in the genre. The italian author, through his work succeeded in introducing significant changes to the tradition previously begun by Theocritus and Virgil. Sannazar was taken as a point of reference by Sidney, who explicitly defined him as one of the main pastoral authors from which to draw inspiration. The works of these two authors, in addition to having the same title, making clear the genre they belong to, also share the same landscape. The idyllic pastoral setting created by Sannazaro is replicated by Sidney in his eglogues, thus creating an ideal place where shepherds can live their lives in tranquility. The eclogue in which we can really see how Sidney was aware of the work previously done by Sannazaro is 'Ye Goat-Herd Gods'. This sestina takes up the themes dealt with in 'Chi Vuole Udire i Miei Sopriri', copying also the same pattern of repetition of words at the end of the verses in each stanza. In the end we will come to understand how these two works are deeply linked by many aspects, both thematic and structural, and how the genre created connections in different centuries between the two countries.

In questa tesi viene considerata la relazione che esiste tra The Countess of Pembroke’s Arcadia (The Old Arcadia) di Sir Philip Sidney e L’Arcadia di Jacopo Sannazaro, due opere pastorali fondamentali nello sviluppo del genere che alternano sezioni in prosa e egloghe. Dopo un’analisi generale delle caratteristiche tipiche del genere pastorale e di come questo sia nato e in seguito si sia evoluto, in Italia e Inghilterra, verrà considerata l’influenza di Sannazaro all’interno del genere. Quest’ultimo infatti attraverso la sua opera riuscì a introdurre dei cambiamenti significativi alla tradizione precedentemente iniziata da Teocrito e Virgilio. Sannazaro verrà a sua volta preso come punto di riferimento da Sidney, che lo definì esplicitamente come uno dei principali autori pastorali da cui prendere ispirazione. Le opere di questi due autori, oltre ad avere lo stesso titolo, rendendo in questo modo chiaro fin da subito il genere d’appartenenza, condividono anche lo stesso paesaggio. L’idilliaco scenario pastorale ideato da Sannazaro viene ripreso da Sidney all’interno delle sue egloghe, creando così un luogo ideale dove i pastori possono vivere in tranquillità la loro vita. L’egloga in cui si può davvero vedere come Sidney fosse a conoscenza del lavoro precedentemente svolto da Sannazaro è ‘Ye Goat-Herd Gods’. Questa sestina riprende i temi trattati in ‘Chi Vuol Udire i Miei Sopriri’, copiando anche lo stesso schema di ripetizione delle parole alla fine dei versi in ogni stanza. Alla fine si arriverà a capire come queste due opere siano profondamente legate da molteplici aspetti, sia tematici che strutturali, e come il genere crei delle connessioni in secoli diversi tra i due Paesi.