Il presente elaborato ambisce a fornire un commento linguistico e filologico del capitolo 20 della Poetica di Aristotele, «una pagina della prima “grammatica” scritta in Occidente» (C. Gallavotti), contenente l’elenco (con relativa spiegazione) degli elementi di cui si compone il linguaggio umano. Il testo, sulla cui autenticità non c’è motivo di nutrire dubbi, è tuttavia di difficile costituzione e pone allo studioso una serie di problemi esegetici, nella maggior parte dei casi irrisolvibili in via definitiva. Stabilito ciò, una visione di insieme del capitolo è certo possibile. Nell’ambito della storia della filologia classica, esso ci permette di misurare non solo il progresso compiuto dalla grammatica rispetto alle precedenti riflessioni sulla lingua, ma anche il ruolo rivestito da Aristotele nel determinare tale progresso. Nell’ambito della linguistica, troviamo qui per la prima volta un livello di raffinatezza e di sistematicità per quell’epoca davvero elevato, con l’introduzione (o il perfezionamento) di nozioni tuttora estremamente valide. D’obbligo il confronto con Pfeiffer: in considerazione dell’analisi che viene condotta, è giusto marginalizzare Aristotele a semplice precursore dei grammatici alessandrini? Una questione aperta, che sollecita nuove risposte.

Aristotele grammatico: il capitolo 20 della Poetica

TERZANO, VITTORIO
2022/2023

Abstract

Il presente elaborato ambisce a fornire un commento linguistico e filologico del capitolo 20 della Poetica di Aristotele, «una pagina della prima “grammatica” scritta in Occidente» (C. Gallavotti), contenente l’elenco (con relativa spiegazione) degli elementi di cui si compone il linguaggio umano. Il testo, sulla cui autenticità non c’è motivo di nutrire dubbi, è tuttavia di difficile costituzione e pone allo studioso una serie di problemi esegetici, nella maggior parte dei casi irrisolvibili in via definitiva. Stabilito ciò, una visione di insieme del capitolo è certo possibile. Nell’ambito della storia della filologia classica, esso ci permette di misurare non solo il progresso compiuto dalla grammatica rispetto alle precedenti riflessioni sulla lingua, ma anche il ruolo rivestito da Aristotele nel determinare tale progresso. Nell’ambito della linguistica, troviamo qui per la prima volta un livello di raffinatezza e di sistematicità per quell’epoca davvero elevato, con l’introduzione (o il perfezionamento) di nozioni tuttora estremamente valide. D’obbligo il confronto con Pfeiffer: in considerazione dell’analisi che viene condotta, è giusto marginalizzare Aristotele a semplice precursore dei grammatici alessandrini? Una questione aperta, che sollecita nuove risposte.
2022
Aristotle as a grammarian: Poetics 20
Aristotele
Poetica
20
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/51182