Dominanza oculare per la correzione ottico-visiva, strategie e precisazioni

Con questo progetto di tesi si è voluto cercare, per quanto ampio e variegato sia l’argomento, di fornire e approfondire le nozioni sulla dominanza oculare, di descrivere alcune strategie e fare alcune precisazioni. Importante è stato capire il ruolo della dominanza oculare in ambito optometrico e non, quindi la sua utilità per i vari metodi compensativi e la sua influenza sulla scelta di quest’ultimi. In conclusione si è voluto presentare anche un breve accenno in riferimento alla chirurgia refrattiva. L’elaborato comincia con un breve incipit sull’apparato oculare per poi affrontare il tema sulla dominanza oculare avendola relazionata con alcuni cenni sulla neuroanatomia del sistema visivo, in cui si è fatto riferimento alle diverse vie ottiche connesse alla componente cerebrale deputata alla visione. Si è poi entrati nello specifico con una apposita panoramica sia sulla dominanza motoria sia sulla dominanza sensoriale con i relativi (molteplici) test per la rilevazione di entrambe. Si è posta l’attenzione nell’analisi delle possibili analogie e differenze che si celano dietro queste due tipologie di dominanze, le caratteristiche di ognuna e dopo essersi serviti delle nozioni presenti in letteratura si è osservato e compreso se l’occhio dominante motorio coincide con quello sensoriale oppure no, e ancora, se esistono casi in cui si verifichi una alternanza della dominanza tra i due occhi o addirittura una sua totale assenza. In questo progetto si è testato, a livello sperimentale su un campione di 15 partecipanti, l’efficacia dei test (test del foro e adattamento all’annebbiamento) con cui si rilevano le dominanze oculari ma soprattutto per vedere se i dati trovati in letteratura coincidono effettivamente con quelli del campione in esame; ed osservare quindi ancora una volta se le dominanze coesistono per un unico occhio oppure se presenti disparatamente nei due occhi (OD e OS).