Negli ultimi decenni l’incidenza di cecità corticale nella popolazione è aumentata in correlazione con l’aumento dell’incidenza di ictus, quale causa principale di tale situazione. La cecità corticale comporta una grave diminuzione della qualità della vita dei pazienti affetti, è dunque fondamentale lo sviluppo continuo di nuove tecniche riabilitative al fine di migliorare le condizioni del paziente (Melnick et al., 2015). Dallo studio di pazienti con cecità corticale, pazienti che presentano difetti del campo visivo e che spesso presentano diagnosi di emianopsia, è stato rilevato il fenomeno del “Blindsight”, termine coniato nel 1974 e non privo di contestazioni e critiche, in primo luogo per l’ossimoro che va a definirlo: “vista cieca”, che implica la distinzione tra capacità percettiva e monitoraggio delle sensazioni al fine di percepirle. In letteratura sono presenti molteplici studi che si sono posti lo scopo di indagare le capacità visive residue in pazienti corticalmente ciechi. I test utilizzati dai diversi studi testano il blindsight le diverse caratteristiche degli stimoli, valutando l’attivazione e la funzionalità delle vie visive parvo o magno cellulari. In questo elaborato sono state valutate le performance di pazienti emianopsici a test per la valutazione del blindsight. In particolare si fa riferimento a test che utilizzano stimoli Gabor e figure geometriche. Il test nel seguente studio denominato come Gabor Blindsight mira alla valutazione delle funzionalità relative alla via magnocellulare, via maggiormente attiva e con risultati significativamente migliori registrati in letteratura. Il test che invece viene denominato Test Silhouette mira in misura maggiore alla valutazione delle funzionalità residue relative alla via visiva parvocellulare, in questo test viene chiesto al partecipante di riconoscere una figura geometrica, tra quattro possibili. Entrambi i paradigmi sono a scelta forzata. Il presente studio considera i risultati ottenuti dai pazienti ai test per il blindsight prima e dopo lo svolgimento di un programma allenamento alla percezione visiva, Neural restoration training (NRT), il quale si pone come scopo quello di ampliare il campo visivo vedente del paziente emianoptico e, in secondo luogo, di allenare la zona del campo visivo cieco. Dunque, questo studio si pone come fine quello di valutare la presenza o l’assenza del miglioramento nelle prestazioni relative ai test per il blindsight a seguito di un periodo di Neural restoration training.

Potenziamento del blindsight in pazienti emianopsici a seguito di Neural restoration training

DE MASTRI, IRENE
2022/2023

Abstract

Negli ultimi decenni l’incidenza di cecità corticale nella popolazione è aumentata in correlazione con l’aumento dell’incidenza di ictus, quale causa principale di tale situazione. La cecità corticale comporta una grave diminuzione della qualità della vita dei pazienti affetti, è dunque fondamentale lo sviluppo continuo di nuove tecniche riabilitative al fine di migliorare le condizioni del paziente (Melnick et al., 2015). Dallo studio di pazienti con cecità corticale, pazienti che presentano difetti del campo visivo e che spesso presentano diagnosi di emianopsia, è stato rilevato il fenomeno del “Blindsight”, termine coniato nel 1974 e non privo di contestazioni e critiche, in primo luogo per l’ossimoro che va a definirlo: “vista cieca”, che implica la distinzione tra capacità percettiva e monitoraggio delle sensazioni al fine di percepirle. In letteratura sono presenti molteplici studi che si sono posti lo scopo di indagare le capacità visive residue in pazienti corticalmente ciechi. I test utilizzati dai diversi studi testano il blindsight le diverse caratteristiche degli stimoli, valutando l’attivazione e la funzionalità delle vie visive parvo o magno cellulari. In questo elaborato sono state valutate le performance di pazienti emianopsici a test per la valutazione del blindsight. In particolare si fa riferimento a test che utilizzano stimoli Gabor e figure geometriche. Il test nel seguente studio denominato come Gabor Blindsight mira alla valutazione delle funzionalità relative alla via magnocellulare, via maggiormente attiva e con risultati significativamente migliori registrati in letteratura. Il test che invece viene denominato Test Silhouette mira in misura maggiore alla valutazione delle funzionalità residue relative alla via visiva parvocellulare, in questo test viene chiesto al partecipante di riconoscere una figura geometrica, tra quattro possibili. Entrambi i paradigmi sono a scelta forzata. Il presente studio considera i risultati ottenuti dai pazienti ai test per il blindsight prima e dopo lo svolgimento di un programma allenamento alla percezione visiva, Neural restoration training (NRT), il quale si pone come scopo quello di ampliare il campo visivo vedente del paziente emianoptico e, in secondo luogo, di allenare la zona del campo visivo cieco. Dunque, questo studio si pone come fine quello di valutare la presenza o l’assenza del miglioramento nelle prestazioni relative ai test per il blindsight a seguito di un periodo di Neural restoration training.
2022
Enhancement of Blindsight in hemianopsic patients following Neural restoration training
blindsight
NRT
emianopsia
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