-

Il seguente elaborato si propone di indagare la relazione tra autocompassione ed empatia, due costrutti differenti ma legati da una base comune. L’autocompassione è un costrutto relativamente recente (2003), nato dalla concettualizzazione occidentale degli insegnamenti buddisti. Esso implica il trattare sé stessi con compassione e cura quando si affrontano difficoltà, relazionandosi alla propria sofferenza con consapevolezza ed obiettività, e riconoscendo i propri errori e difficoltà come parte della natura umana. L’empatia, invece, diventa studio della psicologia verso gli inizi del Novecento. Secondo la definizione condivisa oggi dalla maggior parte degli studiosi, il termine empatia indica l’insieme dei processi che permettono di percepire lo stato emotivo dell’altro e generare una risposta affettiva più appropriata alla situazione di un altro che alla propria. Questo avviene comprendendo e condividendo in modo vicario il vissuto dell’altro. Nei primi due capitoli si descriveranno le componenti che caratterizzano autocompassione ed empatia e gli strumenti utilizzati per misurarle. Verrà inoltre fornita una panoramica dei risultati ottenuti in letteratura circa i numerosi benefici e le implicazioni del relazionarsi verso di sé in maniera compassionevole, e di un approccio empatico verso gli altri. Dal terzo capitolo, ci si addentrerà nello specifico nella relazione tra questi due costrutti, ipotizzando che l’autocompassione, concentrata su atteggiamenti compassionevoli verso il sé, possa favorire una maggiore empatia verso gli altri. Si analizzeranno i costrutti anche in relazione ad età e gruppi sociali diversi, osservando la diversa natura della loro associazione, a seconda del genere e delle esperienze di vita. In seguito, si osserverà l’influenza di autocompassione ed empatia quando ci si rapporta con membri di gruppi esterni e quando si formano gli atteggiamenti. Proseguendo con l’elaborato, verrà trattata la relazione tra i due costrutti rispetto all’intenzione di aiutare gli altri, sottolineando le diverse implicazioni a seconda delle caratteristiche specifiche della persona in difficoltà. Infine, ci si concentrerà sugli studi di un settore che ha l’empatia come aspetto centrale della cura per l’altro, ovvero quello dell’assistenza sanitaria: attraverso alcuni recenti studi, verrà mostrata l’importanza dell’autocompassione come mediatore e moderatore tra empatia e fatica da compassione negli operatori sanitari. L’ultimo capitolo si concentrerà sui correlati neurali dell’autocompassione e dell’empatia, riscontrandone importanti somiglianze.

La relazione tra auto-compassione ed empatia

CANZIAN, ANNA
2022/2023

Abstract

-
2022
The relationship between self-compassion and empathy
Il seguente elaborato si propone di indagare la relazione tra autocompassione ed empatia, due costrutti differenti ma legati da una base comune. L’autocompassione è un costrutto relativamente recente (2003), nato dalla concettualizzazione occidentale degli insegnamenti buddisti. Esso implica il trattare sé stessi con compassione e cura quando si affrontano difficoltà, relazionandosi alla propria sofferenza con consapevolezza ed obiettività, e riconoscendo i propri errori e difficoltà come parte della natura umana. L’empatia, invece, diventa studio della psicologia verso gli inizi del Novecento. Secondo la definizione condivisa oggi dalla maggior parte degli studiosi, il termine empatia indica l’insieme dei processi che permettono di percepire lo stato emotivo dell’altro e generare una risposta affettiva più appropriata alla situazione di un altro che alla propria. Questo avviene comprendendo e condividendo in modo vicario il vissuto dell’altro. Nei primi due capitoli si descriveranno le componenti che caratterizzano autocompassione ed empatia e gli strumenti utilizzati per misurarle. Verrà inoltre fornita una panoramica dei risultati ottenuti in letteratura circa i numerosi benefici e le implicazioni del relazionarsi verso di sé in maniera compassionevole, e di un approccio empatico verso gli altri. Dal terzo capitolo, ci si addentrerà nello specifico nella relazione tra questi due costrutti, ipotizzando che l’autocompassione, concentrata su atteggiamenti compassionevoli verso il sé, possa favorire una maggiore empatia verso gli altri. Si analizzeranno i costrutti anche in relazione ad età e gruppi sociali diversi, osservando la diversa natura della loro associazione, a seconda del genere e delle esperienze di vita. In seguito, si osserverà l’influenza di autocompassione ed empatia quando ci si rapporta con membri di gruppi esterni e quando si formano gli atteggiamenti. Proseguendo con l’elaborato, verrà trattata la relazione tra i due costrutti rispetto all’intenzione di aiutare gli altri, sottolineando le diverse implicazioni a seconda delle caratteristiche specifiche della persona in difficoltà. Infine, ci si concentrerà sugli studi di un settore che ha l’empatia come aspetto centrale della cura per l’altro, ovvero quello dell’assistenza sanitaria: attraverso alcuni recenti studi, verrà mostrata l’importanza dell’autocompassione come mediatore e moderatore tra empatia e fatica da compassione negli operatori sanitari. L’ultimo capitolo si concentrerà sui correlati neurali dell’autocompassione e dell’empatia, riscontrandone importanti somiglianze.
auto-compassione
empatia
outgroup
differenze culturali
altruismo
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Canzian_Anna.pdf

accesso riservato

Dimensione 194.29 kB
Formato Adobe PDF
194.29 kB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/51423