Impiego degli insetti nel riciclo della plastica: analisi preliminari in modelli cellulari di Drosophila melanogasters

È stato stimato che i rifiuti plastici raggiungeranno nel 2050 un volume pari a 12 miliardi di tonnellate cubiche a livello globale. Il polietilene tereftalato (PET) è il polimero maggiormente utilizzato al mondo. Grazie alle sue proprietà di robustezza, durabilità e leggerezza viene impiegato in diversi ambiti delle produzioni industriali ed in particolare per gli imballaggi di prodotti alimentari, bottigliette e altri prodotti usa-e-getta. L’accumulo di rifiuti plastici rende sempre più pressante la necessità di trovare metodi per il loro riciclo, recuperando il materiale di partenza. Ad oggi, il metodo più utilizzato per il riciclo del PET è il metodo meccanico. Esso, tuttavia, risulta inefficiente in quanto richiede elevati costi iniziali e durante il processo vengono perse le qualità del polimero. Una delle possibili soluzioni per il riciclo del PET è l’utilizzo di tecnologie di bioconversione per il processamento dei rifiuti e la loro valorizzazione, utilizzando come bioreattori insetti modificati in modo che esprimano enzimi di origine microbica, in grado di degradare il PET (PETasi) e permetterne il recupero. In questo elaborato vengono illustrati una serie di esperimenti preliminari al fine di valutare l’espressione di due PETasi in un modello cellulare di insetto, in particolare una linea cellulare embrionale di Drosophila melanogaster.