Background: training has evolved greatly over time from traditional, coercive methods to methods more respectful of species-specific learning theories and animal welfare. This evolution has been accompanied and enabled by an increase in scientific and general interest about the intellectual abilities and mental faculties of animals. Modern theories of learning thus take all these factors into account and give great emphasis to the importance of a positive bond between animal and caregiver, which can be influenced by a considerable number of factors. Purpose: To investigate population attitudes toward the most common dog and horse training methods and to analyze what the public opinion is about Belief in Animal Mind (BAM) of these species. To provide the tools to study, at a later stage of the research, how these attitudes influence the animal-caregiver bond while performing some exercises visualized via film. Materials and methods: The study, a descriptive observational type, uses the Citizen Science instrument. A questionnaire was submitted to the population with 27 questions divided into demographic factors, BAM, experiences and opinions regarding horses, experiences and opinions regarding dogs, interactions with other animals and eating habits. The results of a GEE (generalized extimated equations, ordinal) in which only a few significant factors were included in the model are reported in this paper. Further studies are in progress. A second questionnaire aimed at expanding the study at a later stage has also been created. Results: The population appears unfavorable to the use of P+ in animal training, although there are differences between dog and horse species. Female gender and vegetarian/vegan choice appear to be interesting predictors of negative opinion to P+, while age and experience with the animal provide different results for opinions on efficacy of P+ and its effects on animal welfare. BAM appears to be higher for the dog than for the horse. Vegetarian people attributed higher levels of BAM to the horse than did omnivores. Other factors examined were not consistent predictors of either training attitudes or BAM. Conclusions: Factors contributing to attitudes toward training methods are many and varied. With the growing interest in the topic of animal welfare, there is a need to highlight the positive and negative aspects of different methods so that people can align their knowledge with scientific evidence. The veterinarian can play an important educational role in this respect.

Background: l’addestramento ha subito una grande evoluzione nel tempo, passando da metodi tradizionali e coercitivi a metodi più rispettosi delle teorie dell’apprendimento specie specifico e del benessere dell’animale. Questa evoluzione è stata accompagnata e permessa da un incremento dell’interesse scientifico e generale circa le capacità intellettive e le facoltà mentali degli animali. Le teorie moderne dell’apprendimento tengono quindi conto di tutti questi fattori e danno grande spazio all’importanza di un legame positivo tra animale e caregiver, che può essere influenzato da un considerevole numero di fattori. Scopo: indagare le attitudini della popolazione sui più comuni metodi di training di cane e cavallo e analizzare quale sia l’opinione pubblica circa il Belief in Animal Mind (BAM) di queste specie. Fornire gli strumenti per studiare, in una fase successiva della ricerca, come queste attitudini influenzino il legame animale – caregiver, durante lo svolgimento di alcuni esercizi visualizzati tramite filmato. Materiali e metodi: lo studio, di tipo descrittivo osservazionale, utilizza lo strumento della Citizen Science. È stato sottoposto alla popolazione un questionario con 27 domande divise in fattori demografici, BAM, esperienze ed opinioni riguardo i cavalli, esperienze ed opinioni riguardo i cani, interazioni con altri animali e abitudini alimentari. Nel presente elaborato sono riportati i risultati di una GEE (generalized extimated equations, ordinal) in cui sono stati inseriti nel modello solo alcuni fattori significativi. Ulteriori studi sono in corso. È stato anche creato un secondo questionario finalizzato all’ampliamento dello studio in una fase successiva. Risultati: La popolazione appare piuttosto sfavorevole all’utilizzo della P+ nel training animale, sebbene ci siano delle differenze tra le specie cane e cavallo. Il genere femminile e la scelta vegetariana/vegana appaiono come interessanti predittori di un’opinione negativa alla P+, mentre età ed esperienze con l’animale forniscono risultati diversi per le opinioni su efficacia della P+ e sui suoi effetti sul benessere animale. Il BAM risulta maggiore per il cane rispetto che per il cavallo. Le persone vegetariane hanno attribuito maggiori livelli di BAM al cavallo, rispetto agli onnivori. Altri fattori esaminati, anche se talvolta significativi, non sono risultati predittori consistenti né delle attitudini al training né del BAM. Conclusioni: I fattori che contribuiscono a determinare le attitudini ai metodi di addestramento sono molti e diversificati. Il crescente interesse per il tema del benessere animale fa emergere la necessità di mettere in luce gli aspetti positivi e negativi dei diversi metodi, cosicché la popolazione possa allineare le proprie conoscenze alle evidenze scientifiche. Il medico veterinario può avere un ruolo educativo importante da questo punto di vista.

Indagine sulle attitudini verso i metodi di addestramento/educazione di cane e cavallo

DAVINI, CRISTINA
2022/2023

Abstract

Background: training has evolved greatly over time from traditional, coercive methods to methods more respectful of species-specific learning theories and animal welfare. This evolution has been accompanied and enabled by an increase in scientific and general interest about the intellectual abilities and mental faculties of animals. Modern theories of learning thus take all these factors into account and give great emphasis to the importance of a positive bond between animal and caregiver, which can be influenced by a considerable number of factors. Purpose: To investigate population attitudes toward the most common dog and horse training methods and to analyze what the public opinion is about Belief in Animal Mind (BAM) of these species. To provide the tools to study, at a later stage of the research, how these attitudes influence the animal-caregiver bond while performing some exercises visualized via film. Materials and methods: The study, a descriptive observational type, uses the Citizen Science instrument. A questionnaire was submitted to the population with 27 questions divided into demographic factors, BAM, experiences and opinions regarding horses, experiences and opinions regarding dogs, interactions with other animals and eating habits. The results of a GEE (generalized extimated equations, ordinal) in which only a few significant factors were included in the model are reported in this paper. Further studies are in progress. A second questionnaire aimed at expanding the study at a later stage has also been created. Results: The population appears unfavorable to the use of P+ in animal training, although there are differences between dog and horse species. Female gender and vegetarian/vegan choice appear to be interesting predictors of negative opinion to P+, while age and experience with the animal provide different results for opinions on efficacy of P+ and its effects on animal welfare. BAM appears to be higher for the dog than for the horse. Vegetarian people attributed higher levels of BAM to the horse than did omnivores. Other factors examined were not consistent predictors of either training attitudes or BAM. Conclusions: Factors contributing to attitudes toward training methods are many and varied. With the growing interest in the topic of animal welfare, there is a need to highlight the positive and negative aspects of different methods so that people can align their knowledge with scientific evidence. The veterinarian can play an important educational role in this respect.
2022
Attitudes towards dog's and horse's training/education methods
Background: l’addestramento ha subito una grande evoluzione nel tempo, passando da metodi tradizionali e coercitivi a metodi più rispettosi delle teorie dell’apprendimento specie specifico e del benessere dell’animale. Questa evoluzione è stata accompagnata e permessa da un incremento dell’interesse scientifico e generale circa le capacità intellettive e le facoltà mentali degli animali. Le teorie moderne dell’apprendimento tengono quindi conto di tutti questi fattori e danno grande spazio all’importanza di un legame positivo tra animale e caregiver, che può essere influenzato da un considerevole numero di fattori. Scopo: indagare le attitudini della popolazione sui più comuni metodi di training di cane e cavallo e analizzare quale sia l’opinione pubblica circa il Belief in Animal Mind (BAM) di queste specie. Fornire gli strumenti per studiare, in una fase successiva della ricerca, come queste attitudini influenzino il legame animale – caregiver, durante lo svolgimento di alcuni esercizi visualizzati tramite filmato. Materiali e metodi: lo studio, di tipo descrittivo osservazionale, utilizza lo strumento della Citizen Science. È stato sottoposto alla popolazione un questionario con 27 domande divise in fattori demografici, BAM, esperienze ed opinioni riguardo i cavalli, esperienze ed opinioni riguardo i cani, interazioni con altri animali e abitudini alimentari. Nel presente elaborato sono riportati i risultati di una GEE (generalized extimated equations, ordinal) in cui sono stati inseriti nel modello solo alcuni fattori significativi. Ulteriori studi sono in corso. È stato anche creato un secondo questionario finalizzato all’ampliamento dello studio in una fase successiva. Risultati: La popolazione appare piuttosto sfavorevole all’utilizzo della P+ nel training animale, sebbene ci siano delle differenze tra le specie cane e cavallo. Il genere femminile e la scelta vegetariana/vegana appaiono come interessanti predittori di un’opinione negativa alla P+, mentre età ed esperienze con l’animale forniscono risultati diversi per le opinioni su efficacia della P+ e sui suoi effetti sul benessere animale. Il BAM risulta maggiore per il cane rispetto che per il cavallo. Le persone vegetariane hanno attribuito maggiori livelli di BAM al cavallo, rispetto agli onnivori. Altri fattori esaminati, anche se talvolta significativi, non sono risultati predittori consistenti né delle attitudini al training né del BAM. Conclusioni: I fattori che contribuiscono a determinare le attitudini ai metodi di addestramento sono molti e diversificati. Il crescente interesse per il tema del benessere animale fa emergere la necessità di mettere in luce gli aspetti positivi e negativi dei diversi metodi, cosicché la popolazione possa allineare le proprie conoscenze alle evidenze scientifiche. Il medico veterinario può avere un ruolo educativo importante da questo punto di vista.
addestramento
training
cane
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