Laureando: Pietro Segato Relatrice: Dott.ssa Manuela Scioni Dipartimento di Scienze Statistiche - Anno Accademico 2022/23. La tesi nasce dall’esperienza di tirocinio svolta presso l’azienda/società Local Area Network di Padova e si pone l’obbiettivo di esaminare l’andamento e le caratteristiche degli espatri di italiani nell’ultimo ventennio attraverso un’analisi integrata e comparativa di diverse fonti statistiche. L’ipotesi di partenza che si è inteso verificare è la discrepanza tra le stime prodotte dalle principali fonti istituzionali che forniscono informazioni sul fenomeno dell’espatrio e la necessità di considerare variabili socioeconomiche che, nel periodo indagato, possono aver influito sulle rilevazioni. Nel mettere a confronto i dati provenienti da diverse fonti statistiche lo studio si è posto l’obbiettivo, oltre che di evidenziare le difformità e i pregi e gli svantaggi di ognuna, di analizzare alcune dimensioni del fenomeno dell’emigrazione all’estero degli Italiani, focalizzando l’attenzione sull’area di partenza, nello specifico il Triveneto, e sulla Gran Bretagna come destinazione. Un altro obiettivo che si è dato è stato quello di esaminare alcuni tratti peculiari di questa nuovo ciclo di espatri per capire se si può effettivamente parlare “di fuga di cervelli”. Per queste finalità si sono selezionate le principali fonti ufficiali che nel nostro paese forniscono informazioni sugli espatri, cioè AIRE e ISTAT, e per il confronto con la Gran Bretagna si è usato l’ONS (Office for National Stastitic). Ognuna di essa registra informazioni di diversa natura: all’AIRE si iscrivono (in modo non coercitivo) i cittadini che fissano all’estero la dimora abituale mentre l’ISTAT registra il numero di cancellati per trasferimento di residenza all’estero; l’ONS raccoglie informazioni sul numero di italiani che ottengono il NIN (National Insurance Number). Accanto queste fonti che usano informazioni di tipo amministrativo, si sono estrapolati dati provenienti dalle indagini campionarie di AlmaLaurea sul profilo dei laureati e la loro condizione occupazionale. I dati una volta raccolti sono stati rielaborati ed analizzati principalmente attraverso Excel. Per approfondire alcune ipotesi di studio sulla base di un’analisi della correlazione si è invece è ricorso al software Rstudio. Il confronto tra le fonti italiane e inglesi conferma l’ipotesi di partenza dello studio, cioè la la discrepanza tra le stime degli espatri di Italiani, dovuta alla natura intrinseca delle fonti stesse, che ha come effetto una sottostima del nuovo ciclo emigratorio da parte delle fonti italiane e in particolare dell’AIRE. Questo punto è rappresentato nel grafico 3.9 che mostra valori quasi tripli di italiani espatriati in Gran Bretagna tra il 2012 e il 2019 documentati da ONS rispetto a quanto rilevato da ISTAT e AIRE. In relazione a specifici eventi accaduti nel periodo considerato, infatti, si possono rilevare importanti divergenze tra i dati provenienti dalle diverse fonti. In particolare, si nota come, nel periodo tra l’avvio della “Brexit” con l’uscita dalla Gran Bretagna dall’Unione e la sua entrata in vigore, mutino in modo considerevole i numeri per effetto di aspetti di tipo burocratico/amministrativo. Un esempio è il forte incremento degli emigrati registrati all’Aire tra il 2016 e il 2017, che ha portato ad un amento annuo del 50,1% gli iscritti per espatrio a fronte di un aumento del 7,4% della fonte ONS interpretabile come una corsa “alla regolarizzazione. L’analisi della consistenza e delle caratteristiche dell’emigrazione nel nostro Paese dal 2002 al 2021 sono approfondite all’interno della tesi.

"Differenze tra fonti statistiche sulle stime degli espatri"

SEGATO, PIETRO
2022/2023

Abstract

Laureando: Pietro Segato Relatrice: Dott.ssa Manuela Scioni Dipartimento di Scienze Statistiche - Anno Accademico 2022/23. La tesi nasce dall’esperienza di tirocinio svolta presso l’azienda/società Local Area Network di Padova e si pone l’obbiettivo di esaminare l’andamento e le caratteristiche degli espatri di italiani nell’ultimo ventennio attraverso un’analisi integrata e comparativa di diverse fonti statistiche. L’ipotesi di partenza che si è inteso verificare è la discrepanza tra le stime prodotte dalle principali fonti istituzionali che forniscono informazioni sul fenomeno dell’espatrio e la necessità di considerare variabili socioeconomiche che, nel periodo indagato, possono aver influito sulle rilevazioni. Nel mettere a confronto i dati provenienti da diverse fonti statistiche lo studio si è posto l’obbiettivo, oltre che di evidenziare le difformità e i pregi e gli svantaggi di ognuna, di analizzare alcune dimensioni del fenomeno dell’emigrazione all’estero degli Italiani, focalizzando l’attenzione sull’area di partenza, nello specifico il Triveneto, e sulla Gran Bretagna come destinazione. Un altro obiettivo che si è dato è stato quello di esaminare alcuni tratti peculiari di questa nuovo ciclo di espatri per capire se si può effettivamente parlare “di fuga di cervelli”. Per queste finalità si sono selezionate le principali fonti ufficiali che nel nostro paese forniscono informazioni sugli espatri, cioè AIRE e ISTAT, e per il confronto con la Gran Bretagna si è usato l’ONS (Office for National Stastitic). Ognuna di essa registra informazioni di diversa natura: all’AIRE si iscrivono (in modo non coercitivo) i cittadini che fissano all’estero la dimora abituale mentre l’ISTAT registra il numero di cancellati per trasferimento di residenza all’estero; l’ONS raccoglie informazioni sul numero di italiani che ottengono il NIN (National Insurance Number). Accanto queste fonti che usano informazioni di tipo amministrativo, si sono estrapolati dati provenienti dalle indagini campionarie di AlmaLaurea sul profilo dei laureati e la loro condizione occupazionale. I dati una volta raccolti sono stati rielaborati ed analizzati principalmente attraverso Excel. Per approfondire alcune ipotesi di studio sulla base di un’analisi della correlazione si è invece è ricorso al software Rstudio. Il confronto tra le fonti italiane e inglesi conferma l’ipotesi di partenza dello studio, cioè la la discrepanza tra le stime degli espatri di Italiani, dovuta alla natura intrinseca delle fonti stesse, che ha come effetto una sottostima del nuovo ciclo emigratorio da parte delle fonti italiane e in particolare dell’AIRE. Questo punto è rappresentato nel grafico 3.9 che mostra valori quasi tripli di italiani espatriati in Gran Bretagna tra il 2012 e il 2019 documentati da ONS rispetto a quanto rilevato da ISTAT e AIRE. In relazione a specifici eventi accaduti nel periodo considerato, infatti, si possono rilevare importanti divergenze tra i dati provenienti dalle diverse fonti. In particolare, si nota come, nel periodo tra l’avvio della “Brexit” con l’uscita dalla Gran Bretagna dall’Unione e la sua entrata in vigore, mutino in modo considerevole i numeri per effetto di aspetti di tipo burocratico/amministrativo. Un esempio è il forte incremento degli emigrati registrati all’Aire tra il 2016 e il 2017, che ha portato ad un amento annuo del 50,1% gli iscritti per espatrio a fronte di un aumento del 7,4% della fonte ONS interpretabile come una corsa “alla regolarizzazione. L’analisi della consistenza e delle caratteristiche dell’emigrazione nel nostro Paese dal 2002 al 2021 sono approfondite all’interno della tesi.
2022
"Differences among statistical sources on estimated expatriates"
Fonti Statistiche
Stime
Espatri
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Segato_Pietro.pdf

accesso aperto

Dimensione 692.75 kB
Formato Adobe PDF
692.75 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/52467