“Si possono ottenere dei benefici integrando un programma di attività motoria nel trattamento dei tumori ematologici in età pediatrica?” L’obiettivo del mio lavoro di tesi è quello di provare a rispondere a questa domanda. Prendendo parte al progetto “Stai Bene 2.0”, promosso dall’AIL di Padova in collaborazione con la Clinica di Oncoematologia Pediatrica dell’azienda ospedaliera di Padova e l’Università di Padova, ho avuto la possibilità di lavorare con due bambine malate di Leucemia Linfoblastica Acuta, svolgendo assieme a loro un intervento basato su attività fisica. Attraverso allenamenti personalizzati e specifici test di valutazione funzionale ho potuto monitorare la condizione e il progresso delle mie pazienti nel breve e nel lungo periodo (dopo 12 e 24 sedute di allenamento) riuscendo così a sviluppare un progetto di tesi dall’approccio sperimentale. La tesi è articolata in cinque capitoli: il primo capitolo descrive le principali tipologie di cancro riscontrabili in età pediatrica, con particolare attenzione a diagnosi, trattamenti utilizzati per la cura, fattori di rischio e fattori di protezione. Nell’ultima parte di questo capitolo ho voluto aprire anche una piccola parentesi sull’aspetto psicologico che una malattia di questo tipo va a condizionare. Nel secondo capitolo mi sono concentrata sull’attività fisica e sui benefici che questa può portare nel trattamento e nel recupero post-tumorale, basandomi sugli studi e sulle ricerche attualmente presenti in letteratura. Il progetto “Stai Bene 2.0” viene presentato nel terzo capitolo. Partecipare a questo progetto mi ha permesso di vivere un’esperienza fortemente significativa, non soltanto dal punto di vista universitario e quindi professionale, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano. Nel penultimo e quarto capitolo ho presentato le mie due pazienti, G. e R., descrivendo la loro malattia e l’intero lavoro che abbiamo svolto insieme. In questo capitolo vengono mostrati anche i risultati ottenuti attraverso specifici test. Nell’ultimo e quinto capitolo, infine, ho presentato le conclusioni deducibili dal mio lavoro di tesi e alcune linee guida su come svolgere attività fisica con pazienti pediatrici oncologici, prendendo spunto dalla mia personale esperienza.
L'attività fisica come supporto nel trattamento dei tumori ematologici in età pediatrica: presentazione di due casi studio dal progetto "Stai bene 2.0"
VELLAR, ALYCE
2022/2023
Abstract
“Si possono ottenere dei benefici integrando un programma di attività motoria nel trattamento dei tumori ematologici in età pediatrica?” L’obiettivo del mio lavoro di tesi è quello di provare a rispondere a questa domanda. Prendendo parte al progetto “Stai Bene 2.0”, promosso dall’AIL di Padova in collaborazione con la Clinica di Oncoematologia Pediatrica dell’azienda ospedaliera di Padova e l’Università di Padova, ho avuto la possibilità di lavorare con due bambine malate di Leucemia Linfoblastica Acuta, svolgendo assieme a loro un intervento basato su attività fisica. Attraverso allenamenti personalizzati e specifici test di valutazione funzionale ho potuto monitorare la condizione e il progresso delle mie pazienti nel breve e nel lungo periodo (dopo 12 e 24 sedute di allenamento) riuscendo così a sviluppare un progetto di tesi dall’approccio sperimentale. La tesi è articolata in cinque capitoli: il primo capitolo descrive le principali tipologie di cancro riscontrabili in età pediatrica, con particolare attenzione a diagnosi, trattamenti utilizzati per la cura, fattori di rischio e fattori di protezione. Nell’ultima parte di questo capitolo ho voluto aprire anche una piccola parentesi sull’aspetto psicologico che una malattia di questo tipo va a condizionare. Nel secondo capitolo mi sono concentrata sull’attività fisica e sui benefici che questa può portare nel trattamento e nel recupero post-tumorale, basandomi sugli studi e sulle ricerche attualmente presenti in letteratura. Il progetto “Stai Bene 2.0” viene presentato nel terzo capitolo. Partecipare a questo progetto mi ha permesso di vivere un’esperienza fortemente significativa, non soltanto dal punto di vista universitario e quindi professionale, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano. Nel penultimo e quarto capitolo ho presentato le mie due pazienti, G. e R., descrivendo la loro malattia e l’intero lavoro che abbiamo svolto insieme. In questo capitolo vengono mostrati anche i risultati ottenuti attraverso specifici test. Nell’ultimo e quinto capitolo, infine, ho presentato le conclusioni deducibili dal mio lavoro di tesi e alcune linee guida su come svolgere attività fisica con pazienti pediatrici oncologici, prendendo spunto dalla mia personale esperienza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/52683