Negli ultimi anni la ricerca sulla fusione termonucleare controllata ha visto la nascita di numerose startup che, tra proclami roboanti, sono balzate all’onore delle cronache per la loro promessa di portare la fusione a essere una fonte di energia diffusa su larga scala in tempi molto brevi, già a partire dagli anni ’30 del secolo. Tali affermazioni sono in forte contrasto con le tempistiche dei progetti internazionali. Secondo le ultime stime ufficiali, infatti, il reattore sperimentale ITER genererà il primo plasma nel 2025 e il primo reattore dimostrativo, DEMO, dovrebbe essere costruito entro il 2050. Con questa relazione, dunque, si intende fare maggiore chiarezza sulle tempistiche della fusione, mediante un confronto tra il progetto ITER e SPARC, il reattore di tipo Tokamak in fase di costruzione sviluppato congiuntamente dall’MIT e dall’azienda privata CFS (Commonwealth Fusion Systems), probabilmente il progetto privato sulla fusione più importante in fase di realizzazione. A tal fine, dopo un’introduzione alla fusione termonucleare controllata e al reattore Tokamak, sono stati analizzati singolarmente i due progetti, mettendone in evidenza obiettivi, caratteristiche costruttive, particolarità e sviluppi futuri. Quest’analisi ha permesso di comprendere che la strada maestra verso uno sfruttamento su larga scala della fusione rimane ancora ITER, ma le startup private, con la loro flessibilità e le loro idee alternative, permettono di esplorare strade diverse, aumentando le possibilità di successo. Tuttavia, vista la complessità delle sfide ancora da affrontare, risulta difficile che questo avvenga entro le tempistiche dichiarate.
Diversi approcci verso la fusione nucleare: un confronto tra ITER e il reattore SPARC
MASIN, RICCARDO
2022/2023
Abstract
Negli ultimi anni la ricerca sulla fusione termonucleare controllata ha visto la nascita di numerose startup che, tra proclami roboanti, sono balzate all’onore delle cronache per la loro promessa di portare la fusione a essere una fonte di energia diffusa su larga scala in tempi molto brevi, già a partire dagli anni ’30 del secolo. Tali affermazioni sono in forte contrasto con le tempistiche dei progetti internazionali. Secondo le ultime stime ufficiali, infatti, il reattore sperimentale ITER genererà il primo plasma nel 2025 e il primo reattore dimostrativo, DEMO, dovrebbe essere costruito entro il 2050. Con questa relazione, dunque, si intende fare maggiore chiarezza sulle tempistiche della fusione, mediante un confronto tra il progetto ITER e SPARC, il reattore di tipo Tokamak in fase di costruzione sviluppato congiuntamente dall’MIT e dall’azienda privata CFS (Commonwealth Fusion Systems), probabilmente il progetto privato sulla fusione più importante in fase di realizzazione. A tal fine, dopo un’introduzione alla fusione termonucleare controllata e al reattore Tokamak, sono stati analizzati singolarmente i due progetti, mettendone in evidenza obiettivi, caratteristiche costruttive, particolarità e sviluppi futuri. Quest’analisi ha permesso di comprendere che la strada maestra verso uno sfruttamento su larga scala della fusione rimane ancora ITER, ma le startup private, con la loro flessibilità e le loro idee alternative, permettono di esplorare strade diverse, aumentando le possibilità di successo. Tuttavia, vista la complessità delle sfide ancora da affrontare, risulta difficile che questo avvenga entro le tempistiche dichiarate.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Masin_Riccardo.pdf
accesso riservato
Dimensione
1.26 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.26 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/52857