Sistemi di cattura della CO2 da fumi industriali

Le emissioni antropiche di CO2, a differenza degli scambi nei processi naturali, sono unidirezionali verso l’atmosfera che portano in essa un aumento esponenziale sempre più consistente della concentrazione che è arrivata, nel 2021, a 415 ppm. L’anidride carbonica non è un’inquinante ma è un gas serra responsabile del riscaldamento globale e quindi del cambiamento climatico. L’incremento massivo di CO2 antropica è iniziato con la scoperta ed il conseguente utilizzo dei combustibili fossili, specialmente nella produzione di energia elettrica, in quanto la loro combustione è attività di immissione di anidride carbonica. Tuttavia essa non è l’unica fonte a causare questa problematica, basti pensare alle attività industriali come la produzione del cemento dove la cottura di calcari e argille comporta il rilascio di CO2 dalla calcite o la CO2 rilasciata come scarto di lavorazione nelle acciaierie che utilizzano il carbon coke come riducente. Nei sistemi di cattura della CO2 il sequestro avviene con processi pre- o post-combustione. Nella pre-combustione il combustibile è trattato in modo tale da essere decomposto in CO2 ed idrogeno ove la prima viene stoccata mentre la parte rimanente utilizzata come combustibile. Nella post-combustione l’estrazione dell’anidride carbonica dai fumi avviene attraverso tecniche che dipendono dalle proprietà e dalle caratteristiche dei fumi oltre a considerazioni a livello economico. In generale questi sistemi prevedono la separazione di CO2, H2 o O2 dai fumi mediante membrane, solventi o processi criogenici. Attraverso tali processi si può arrivare alla cattura fino a circa l’95% della CO2 prodotta. In un contesto di perseguimento degli obbiettivi atti al raggiungimento della neutralità carbonica questi sistemi di cattura e sequestro della CO2 giocano un ruolo chiave specialmente nel settore industriale, come nel caso delle acciaierie, in quanto rappresenta l'unica strada percorribile per l'attenuazione delle emissioni. Per questi motivi questi sistemi sono presi in considerazione da tutti gli scenari dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) e dall’IPCC.