Metodi per lo Studio dei Potenziali Evocati Somatosensoriali e Applicazioni nel Coma

Fin dalla scoperta negli anni ’70, i potenziali evocati hanno trovato largo impiego per il riconoscimento di malattie demielinizzanti. Nonostante il forte sviluppo negli anni successivi di diverse tecniche di imaging che hanno ottenuto un ruolo chiave nelle modalità di diagnostica, come la risonanza magnetica (MRI), l’uso dei potenziali evocati continua a essere fondamentale per la conferma o la rivelazione di anomalie di conduzione che interessano i principali sistemi afferenti del sistema nervoso. Nella prima parte della tesi verranno descritti i principi biologici alla base del sistema nervoso, del sistema sensoriale e i meccanismi di elettrici associati. Successivamente verranno introdotti e analizzati i potenziali evocati con la distinzione rispetto alle diverse modalità in: uditivi (AEPs), visivi (VEPs), somatosensoriali (SEPs), motori (MEPs) e cognitivi. La seconda parte della tesi verterà unicamente sullo studio approfondito dei potenziali evocati somatosensoriali, partendo prima da una distinzione fisiologica tra il sistema dorsale-lemnisco e quello spinotalamico, proseguendo con l’analisi dei diversi tipi di stimolazione e registrazione dei potenziali. L’argomento verrà concluso con la descrizione delle differenze tra i potenziali evocati somatosensoriali degli arti superiori e inferiori e le relative forme d’onda. Nell’ultima parte dell’elaborato verrà applicata l’analisi dei potenziali somatosensoriali per il calcolo delle probabilità di risveglio dal coma rispetto a diverse patologie. L’utilizzo di questi potenziali permette anche la valutazione delle funzionalità del cervello consentendo la progettazione di un albero decisionale personalizzato per il paziente.