Nanostrutture plasmoniche come cavità per emissione stimolata

Negli ultimi decenni il tema della miniaturizzazione sta avendo un ruolo centrale in campo tecnologico quanto scientifico. Anche in ambito ottico si è sviluppata l’idea di nanolaser per il controllo dell’emissione stimolata, mirando ad applicazioni che possono spaziare dalla sensoristica alla diagnosi medica. La chiave per la riduzione delle dimensioni dei laser è l’utilizzo di cavità metalliche in grado di produrre plasmoni di superficie localizzati per l’amplificazione dell’emissione stimolata, da cui il nome spaser: Surface Plasmon Amplification by Stimuleted Emission of Radiation. Lo studio di questa tesi mira alla sintesi e caratterizzazione del design classico degli spaser: una struttura core-shell prodotta con un metodo tipo Stöber. Il core è una nanoparticella di oro capace di sviluppare modi plasmonici localizzati di superficie, mentre la shell è silice mesoporosa contente il mezzo attivo, Rodamina B, in grado di amplificare l’emissione stimolata.