Questo elaborato ha l'obiettivo di esaminare la relazione che intercorre tra la presenza di donne all’interno del consiglio di amministrazione (o board) e la performance aziendale. Nella prima parte sono esplorate le principali teorie attraverso cui vengono spiegate le ragioni dietro il potenziale impatto delle donne sui processi decisionali del board e sulla performance complessiva dell’azienda, insieme alle evidenze empiriche rilevanti presenti in letteratura. Nonostante il crescente interesse, all’interno della letteratura sulla corporate governance, sul legame tra diversità di genere nei consigli di amministrazione e la performance aziendale, le evidenze empiriche disponibili offrono risultati contrastanti. Questa contraddizione può essere attribuita in parte alla presenza di problemi di endogenità nella misurazione di tale relazione. Le quote di genere permettono di risolvere in parte tali problemi in quanto, introducendo un cambiamento esogeno all’interno del board, costituiscono un esperimento naturale. Dunque nella seconda parte dello scritto si esplora l’implementazione delle quote di genere nei consigli di amministrazione in due nazioni: l'Italia e la Norvegia. La Norvegia è stata pioniera nell'introdurre le quote di genere nel 2006, seguita dall'Italia pochi anni dopo. L'analisi comparativa di queste due realtà permette di valutare gli effetti delle cosiddette “quote rosa” sulla composizione del board e sulla performance aziendale in contesti nazionali fortemente differenti tra loro in termini di parità di genere. Il differente impatto sulla performance aziendale dimostra in particolare, tra gli altri fattori rilevanti esplorati, come le quote di genere possano avere un effetto maggiormente benefico in contesti (come quello italiano) caratterizzati da elevata disparità di genere e dunque eccesso di offerta di donne altamente qualificate il cui talento viene sottoutilizzato.
Donne nel board e performance aziendale
BAYER, GIULIA
2022/2023
Abstract
Questo elaborato ha l'obiettivo di esaminare la relazione che intercorre tra la presenza di donne all’interno del consiglio di amministrazione (o board) e la performance aziendale. Nella prima parte sono esplorate le principali teorie attraverso cui vengono spiegate le ragioni dietro il potenziale impatto delle donne sui processi decisionali del board e sulla performance complessiva dell’azienda, insieme alle evidenze empiriche rilevanti presenti in letteratura. Nonostante il crescente interesse, all’interno della letteratura sulla corporate governance, sul legame tra diversità di genere nei consigli di amministrazione e la performance aziendale, le evidenze empiriche disponibili offrono risultati contrastanti. Questa contraddizione può essere attribuita in parte alla presenza di problemi di endogenità nella misurazione di tale relazione. Le quote di genere permettono di risolvere in parte tali problemi in quanto, introducendo un cambiamento esogeno all’interno del board, costituiscono un esperimento naturale. Dunque nella seconda parte dello scritto si esplora l’implementazione delle quote di genere nei consigli di amministrazione in due nazioni: l'Italia e la Norvegia. La Norvegia è stata pioniera nell'introdurre le quote di genere nel 2006, seguita dall'Italia pochi anni dopo. L'analisi comparativa di queste due realtà permette di valutare gli effetti delle cosiddette “quote rosa” sulla composizione del board e sulla performance aziendale in contesti nazionali fortemente differenti tra loro in termini di parità di genere. Il differente impatto sulla performance aziendale dimostra in particolare, tra gli altri fattori rilevanti esplorati, come le quote di genere possano avere un effetto maggiormente benefico in contesti (come quello italiano) caratterizzati da elevata disparità di genere e dunque eccesso di offerta di donne altamente qualificate il cui talento viene sottoutilizzato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/53538