La fuga dei cervelli è un fenomeno sempre più rilevante nel panorama globale. Esso si riferisce alla migrazione verso paesi stranieri di personale di talento o alta specializzazione professionale formatesi in madrepatria, generalmente in seguito all'offerta di condizioni migliori di paga o di vita. Questo movimento di persone altamente qualificate riguarda principalmente i giovani (individui appartenenti alla fascia d’età 24-45 anni) ed è un trend in continuo aumento in Italia, accompagnato dall’aumento delle cancellazioni anagrafiche per l’estero da parte dei cittadini residenti in Italia. L’obiettivo dell’elaborato è quello di analizzare quali sono i motivi che portano i giovani “cervelli” italiani ad emigrare in altri paesi in cerca di condizioni migliori di vita: tra questi, si trovano il minor tasso di occupazione, la bassa progressione retributiva, la scarsa gratificazione dei titoli di studio, scarsa possibilità di fare carriera, lo sfavorevole divario salariale, lo skill mismatch, i bassi investimenti in ricerca e sviluppo e la bassa produttività. Il fenomeno della fuga dei cervelli non colpisce solamente l’Italia, ma riguarda anche altre nazioni europee; il problema riscontrato è che l’Italia, al contrario di altri paesi, è uno stato poco attrattivo per i “cervelli” esteri, incapace di compensare la fuga dei cervelli italiani con l’arrivo di altri talenti provenienti da altre parti del mondo. Questo ha conseguenze estremamente negative per il nostro paese, quali riduzione della produttività, investimenti in istruzione persi, brain gain nel paese di destinazione, riduzione delle competitività e perdita di capitale umano. Nel corso degli anni, i governi italiani hanno introdotto alcune misure per contrastare il fenomeno, per esempio attraverso agevolazioni fiscali per chi torna in Italia dall’estero. Anche a livello europeo si è cercato di ridurre la disoccupazione giovanile attraverso il programma Europa 2020. Tuttavia, le misure intraprese fino ad ora non sono state sufficientemente efficaci a ridurre la fuga dei cervelli.

Non è un paese per giovani

BILATO, SOFIA
2022/2023

Abstract

La fuga dei cervelli è un fenomeno sempre più rilevante nel panorama globale. Esso si riferisce alla migrazione verso paesi stranieri di personale di talento o alta specializzazione professionale formatesi in madrepatria, generalmente in seguito all'offerta di condizioni migliori di paga o di vita. Questo movimento di persone altamente qualificate riguarda principalmente i giovani (individui appartenenti alla fascia d’età 24-45 anni) ed è un trend in continuo aumento in Italia, accompagnato dall’aumento delle cancellazioni anagrafiche per l’estero da parte dei cittadini residenti in Italia. L’obiettivo dell’elaborato è quello di analizzare quali sono i motivi che portano i giovani “cervelli” italiani ad emigrare in altri paesi in cerca di condizioni migliori di vita: tra questi, si trovano il minor tasso di occupazione, la bassa progressione retributiva, la scarsa gratificazione dei titoli di studio, scarsa possibilità di fare carriera, lo sfavorevole divario salariale, lo skill mismatch, i bassi investimenti in ricerca e sviluppo e la bassa produttività. Il fenomeno della fuga dei cervelli non colpisce solamente l’Italia, ma riguarda anche altre nazioni europee; il problema riscontrato è che l’Italia, al contrario di altri paesi, è uno stato poco attrattivo per i “cervelli” esteri, incapace di compensare la fuga dei cervelli italiani con l’arrivo di altri talenti provenienti da altre parti del mondo. Questo ha conseguenze estremamente negative per il nostro paese, quali riduzione della produttività, investimenti in istruzione persi, brain gain nel paese di destinazione, riduzione delle competitività e perdita di capitale umano. Nel corso degli anni, i governi italiani hanno introdotto alcune misure per contrastare il fenomeno, per esempio attraverso agevolazioni fiscali per chi torna in Italia dall’estero. Anche a livello europeo si è cercato di ridurre la disoccupazione giovanile attraverso il programma Europa 2020. Tuttavia, le misure intraprese fino ad ora non sono state sufficientemente efficaci a ridurre la fuga dei cervelli.
2022
Not a country for young people
Disoccupazione
Divario salariale
Fuga dei cervelli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/53544