Evoluzione dello smart-working in Italia

Negli ultimi anni, il concetto di lavoro è cambiato notevolmente, portando alla diffusione sempre più ampia dello smart working in tutto il mondo. Come molti altri paesi, anche l'Italia ha vissuto un profondo cambiamento nella sua cultura lavorativa, spinto da una combinazione di fattori come l'avanzamento delle tecnologie digitali, le nuove esigenze dei lavoratori e soprattutto le circostanze straordinarie imposte dalla pandemia da COVID-19. In questo elaborato verrà esaminata l'evoluzione dello smart working, dalle sue origini fino ai tempi odierni, specificamente all’Italia e a Milano, con brevi accenni e confronti con i dati relativi al resto del mondo, analizzando i suoi effetti sul mercato del lavoro, sul benessere dei lavoratori e sui vantaggi/svantaggi per dipendenti e aziende. Verrà posta l’attenzione in modo particolare sugli effetti del COVID-19. L'emergere della pandemia ha imposto un cambiamento significativo nel modo in cui le organizzazioni affrontano il lavoro a distanza. Lo smart working si è rapidamente diffuso come una soluzione per mantenere la produttività e garantire la sicurezza dei dipendenti durante la crisi sanitaria. Attraverso l'utilizzo di dati, grafici, percentuali, oltre a indagini e relazioni delle politiche governative, delle normative aziendali e delle esperienze dei lavoratori, questa tesi esamina come il COVID-19 abbia accelerato l'adozione dello smart working in Italia. Vengono esplorati gli impatti positivi e negativi di questa transizione, sia dal punto di vista organizzativo che individuale. I risultati mostrano che lo smart working ha consentito alle aziende di mantenere le attività operative in un periodo di grande incertezza. Ha inoltre offerto nuove opportunità di flessibilità e bilanciamento tra lavoro e vita personale per i dipendenti. Tuttavia, sono emerse anche sfide come la gestione del tempo, la mancanza di interazione sociale e l'equilibrio tra lavoro e riposo.