La teoria economica si basa su un modello di agente chiamato homo economicus, ovvero un individuo ideale e sempre razionale, e che, tra le altre caratteristiche, pensa solo ed esclusivamente a massimizzare il proprio profitto. La teoria dei giochi che si sviluppa su questa idea, però, riesce a fatica a spiegare molte delle reali interazioni che avvengono tra le persone. È in quest’ottica che nasce l’economia comportamentale, che con i suoi giochi ha l’obbiettivo di spiegare e capire come e perché il comportamento degli agenti economici si discosta da quello teorico dell’homo economicus. I giochi comportamentali sono difatti in grado di analizzare diversi comportamenti, quali l’altruismo, la cooperazione, o il senso di giustizia, che vengono in generale definiti comportamenti prosociali. La letteratura scientifica economica, psicologica e sociologica ha ampiamente studiato la prosocialità attraverso l’utilizzo dei giochi comportamentali; elementi come la ripetizione delle interazioni, la preoccupazione per la propria reputazione e il favoritismo rispetto al gruppo si dimostrano correlati con maggiori livelli di prosocialità. Allo stesso modo, le persone si comportano prosocialmente anche in singole interazioni e in completa anonimità; perché? Tra le altre, la religione potrebbe essere una spiegazione. Giochi economici ed esperimenti dimostrano come le credenze in divinità sovrannaturali aumentino la prosocialità. Anche in chiave evoluzionistica, la fede in entità omniscienti e onnipotenti avrebbe infatti aiutato a diminuire i costi di controllo e monitoraggio dei credenti, promuovendo contemporaneamente la prosocialità nel gruppo e la discriminazione degli altri.

Teoria dei Giochi, Prosocialità e Religione

GOTTARDI, ANDREA
2022/2023

Abstract

La teoria economica si basa su un modello di agente chiamato homo economicus, ovvero un individuo ideale e sempre razionale, e che, tra le altre caratteristiche, pensa solo ed esclusivamente a massimizzare il proprio profitto. La teoria dei giochi che si sviluppa su questa idea, però, riesce a fatica a spiegare molte delle reali interazioni che avvengono tra le persone. È in quest’ottica che nasce l’economia comportamentale, che con i suoi giochi ha l’obbiettivo di spiegare e capire come e perché il comportamento degli agenti economici si discosta da quello teorico dell’homo economicus. I giochi comportamentali sono difatti in grado di analizzare diversi comportamenti, quali l’altruismo, la cooperazione, o il senso di giustizia, che vengono in generale definiti comportamenti prosociali. La letteratura scientifica economica, psicologica e sociologica ha ampiamente studiato la prosocialità attraverso l’utilizzo dei giochi comportamentali; elementi come la ripetizione delle interazioni, la preoccupazione per la propria reputazione e il favoritismo rispetto al gruppo si dimostrano correlati con maggiori livelli di prosocialità. Allo stesso modo, le persone si comportano prosocialmente anche in singole interazioni e in completa anonimità; perché? Tra le altre, la religione potrebbe essere una spiegazione. Giochi economici ed esperimenti dimostrano come le credenze in divinità sovrannaturali aumentino la prosocialità. Anche in chiave evoluzionistica, la fede in entità omniscienti e onnipotenti avrebbe infatti aiutato a diminuire i costi di controllo e monitoraggio dei credenti, promuovendo contemporaneamente la prosocialità nel gruppo e la discriminazione degli altri.
2022
Game Theory, Prosociality and Religion
Prosociality
Religion
Game Theory
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/53601