Il "Pillar-Two" OCSE come strumento di contrasto delle nuove forme di elusione derivanti dalla digitalizzazione

The now irreversible advent of new technologies has had a strong impact in many areas of study, effectively changing the rules of the game. Tax matters are no exception, because the digitization has broken the connection with the territory where the company carries out its economic activities to be lost, making more vulnerable the taxation principle for whom the company has to be taxed in the jurisdiction where operate, even if not physically. To face the new challenges in the tax field, the OECD has developed a model based on two pillars, Pillar One and Pillar Two, through which it tries to combat those forms of tax avoidance already present before the digital revolution, but which, in the past 15 years, they have seen strong development. The second Pillar, topic of this thesis, aims to establish a global minimum tax defined as GloBE tax, which affects the income produced by entities located in a jurisdiction with low taxation and belonging to a group of companies with revenues exceeding 750 million euros. This situation includes constituent entities that have an effective tax rate in the jurisdiction of less than 15%. In this case the legislation intervenes through two supplementary tax mechanisms: the UTPR and the IIR. Today, Pillar 2 is still in the evolution phase and it will certainly be interesting to see which States will be members and how they will be able to implement the rules established internationally.

L’avvento oramai irreversibile delle nuove tecnologie ha prodotto un forte impatto in moltissimi campi di studio, cambiando di fatto le regole del gioco. Non fa eccezione la materia tributaria dove la digitalizzazione ha fatto venir meno il collegamento col territorio ove l’impresa persegue le proprie attività economiche, rendendo più labile l’attrazione ad imposizione dei redditi prodotti nella giurisdizione in cui risulta presente, seppur non fisicamente. Per fronteggiare le nuove sfide in campo fiscale, l’OCSE ha elaborato un modello basato su due pilastri, il Pillar One e il Pillar Two, attraverso i quali cerca di combattere quelle forme di elusione fiscale già presenti prima della rivoluzione digitale, ma che, negli ultimi 15 anni, hanno visto un forte sviluppo. Il secondo Pillar, argomento di questa tesi, mira a costituire una imposta minima globale definita GloBE tax, che va a colpire i redditi prodotti da entità localizzate in una giurisdizione a ridotta imposizione fiscale e facenti parte di un gruppo di imprese dal fatturato superiore a 750 milioni di euro. Rientrano in questa situazione le entità costitutive che hanno un effective tax rate nella giurisdizione inferiore al 15%. In questo caso la normativa interviene tramite due meccanismi di imposta integrativi: l’UTPR e L’IIR. Ad oggi il Pillar 2 è ancora in fase di evoluzione e sarà sicuramente interessante vedere quali saranno gli Stati aderenti e come questi saranno in grado di implementare le regole stabilite in sede internazionale.