L'urgente necessità di affrontare il cambiamento climatico ha portato all'emanazione di importanti accordi internazionali sul clima quali la Conferenza di Rio, il Protocollo di Kyoto e l'Accordo di Parigi, finalizzati a ridurre le emissioni di gas serra e a stabilizzare l’aumento delle temperature terrestri. Nel contesto di tali sforzi, all’interno dell’elaborato si esamina il ruolo chiave dei meccanismi di Carbon Pricing nel perseguire gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico. Nonostante la crescente adozione di tali strumenti a livello internazionale, solo il 23% delle emissioni globali di gas serra è attualmente soggetta a meccanismi di Carbon Pricing. Nello specifico meno del 5% delle emissioni globali sono regolate da prezzi del carbonio ritenuti idonei a limitare l'aumento della temperatura media terrestre entro i 2°C rispetto ai livelli preindustriali (il principale obiettivo imposto dall’Accordo di Parigi). In particolare, l’elaborato si sofferma sull'EU ETS (European Union Emissions Trading System), il sistema di scambio delle quote di emissioni adottato dall’Unione Europa nel 2005. Gli esiti dell'approfondimento rivelano il progresso fatto dall’EU ETS nell'indurre la riduzione delle emissioni, pur evidenziando le problematiche affrontate dal sistema nelle sue fasi operative e le recenti riforme finalizzate a migliorarne l’efficienza. Le emissioni di gas serra dei settori coinvolti dall’EU ETS si sono ridotte del 41% dalla sua entrata in vigore, grazie principalmente alle riforme implementate durante la sua terza fase operativa (2013-2020), che hanno permesso all’EU ETS di fornire un segnale di prezzo adeguato agli obiettivi di riduzione delle emissioni. Nello specifico il prezzo delle quote di emissione dell’EU ETS è passato da essere inferiore a 7 €/tCO2 all’inizio della fase 3 nel 2013, ad essere ad oggi stabilmente oltre gli 80 €/tCO2. Per l’attuale quarta fase (2021-2030), l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra dei settori coperti dall’EU ETS di almeno il 62% rispetto ai livelli del 2005. Per conseguire tale obiettivo la fase 4 sarà caratterizzata da una forte riduzione delle quote di emissione per le imprese ed è stata prevista inoltre l’introduzione di una Carbon Tax alla frontiera (CBAM), volta ad equiparare i prezzi di carbonio dei beni importati con quelli applicati all’interno dell’Unione Europea. Vi è l’auspicio che la fase 4 dell’EU ETS, alla luce delle riforme implementate, possa ulteriormente contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici posti dall’Unione Europea.
Cambiamento climatico e prezzo delle emissioni di anidride carbonica
VARNIER, ANDREA
2022/2023
Abstract
L'urgente necessità di affrontare il cambiamento climatico ha portato all'emanazione di importanti accordi internazionali sul clima quali la Conferenza di Rio, il Protocollo di Kyoto e l'Accordo di Parigi, finalizzati a ridurre le emissioni di gas serra e a stabilizzare l’aumento delle temperature terrestri. Nel contesto di tali sforzi, all’interno dell’elaborato si esamina il ruolo chiave dei meccanismi di Carbon Pricing nel perseguire gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico. Nonostante la crescente adozione di tali strumenti a livello internazionale, solo il 23% delle emissioni globali di gas serra è attualmente soggetta a meccanismi di Carbon Pricing. Nello specifico meno del 5% delle emissioni globali sono regolate da prezzi del carbonio ritenuti idonei a limitare l'aumento della temperatura media terrestre entro i 2°C rispetto ai livelli preindustriali (il principale obiettivo imposto dall’Accordo di Parigi). In particolare, l’elaborato si sofferma sull'EU ETS (European Union Emissions Trading System), il sistema di scambio delle quote di emissioni adottato dall’Unione Europa nel 2005. Gli esiti dell'approfondimento rivelano il progresso fatto dall’EU ETS nell'indurre la riduzione delle emissioni, pur evidenziando le problematiche affrontate dal sistema nelle sue fasi operative e le recenti riforme finalizzate a migliorarne l’efficienza. Le emissioni di gas serra dei settori coinvolti dall’EU ETS si sono ridotte del 41% dalla sua entrata in vigore, grazie principalmente alle riforme implementate durante la sua terza fase operativa (2013-2020), che hanno permesso all’EU ETS di fornire un segnale di prezzo adeguato agli obiettivi di riduzione delle emissioni. Nello specifico il prezzo delle quote di emissione dell’EU ETS è passato da essere inferiore a 7 €/tCO2 all’inizio della fase 3 nel 2013, ad essere ad oggi stabilmente oltre gli 80 €/tCO2. Per l’attuale quarta fase (2021-2030), l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra dei settori coperti dall’EU ETS di almeno il 62% rispetto ai livelli del 2005. Per conseguire tale obiettivo la fase 4 sarà caratterizzata da una forte riduzione delle quote di emissione per le imprese ed è stata prevista inoltre l’introduzione di una Carbon Tax alla frontiera (CBAM), volta ad equiparare i prezzi di carbonio dei beni importati con quelli applicati all’interno dell’Unione Europea. Vi è l’auspicio che la fase 4 dell’EU ETS, alla luce delle riforme implementate, possa ulteriormente contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici posti dall’Unione Europea.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/53698