Correlazione degli indici pupillometrici con le funzioni cognitive in una popolazione di anziani ospedalizzati

Background: multidimensional assessment is essential for a proper analysis of health status and psychosocial well-being in elderly patients; however, it turns out to be an articulated process that involves the use of various assessment scales that can be lenghty and complex to use. Cognitive assessment is one of the cornerstones of this analysis, both because of the impact that cognitive impairment has on the patient's and caregiver quality of life and, from a broader point of view, because dementia emerges as one of the social challenging of the contemporary world. Thus, the importance of exploring quick and easy-to-use methodologies that can be used during preliminary assessment of the multidimensional evaluation of the elderly becomes evident. In this context, pupillometry can represent a valid resource, considering its association with higher cognitive functions previously reported in the literature. Purpose of the study: To assess the correlation of pupillometric indices with multidimensional evaluation and cognitive functions in a population of hospitalized elderly individuals. Material and Methods: The study was conducted on a sample of 118 subjects (60 females and 58 males). Pupillometric variables were measured, including maximum diameter, minimum diameter, percentage of change, rate of contraction, stimulus latency. The pupillometer can automatically calculate a summary index, the NPI. All subjects were evaluated with geriatric multidimensional assessment tests, the Multidimensional Prognostic Index (MPI) and the Mini Mental State Examination (MMSE). Results The study population had mean age of 86,35 ± 4,74 years, mean MPI of 0,46 ± 0,15 and uncorrected mean MMSE of 23,01 ± 4,88. The NPI index, evaluated for both the right (OD) and left (OS) eye, showed no correlation with MPI or MMSE. The stimulus latency of OS and OD has been found to be directly correlated with MPI and inversely correlated with MMSE, both unadjusted and adjusted for age and education. In relation to the individual domains of the MMSE, an inverse correlation has been observed with the domains of attention and computation and language and praxis for OS and with language and praxis for OD. When performing partial correlations, even after adjustment for age and sex, the correlations of OS and OD reflex latency with MPI and MMSE remained significant. In a stepwise logistic regression analysis, considering the raw MMSE score as the dependent variable and age, gender, OS stimulus latency and education as independent variables, it has been observed that OS stimulus latency can explain 12,3% of the variance. In a second stepwise logistic regression analysis, considering MPI as the dependent variable and the same independent variables as before, OS stimulus latency and gender explained 6,1% and 4% of the variance respectively. Conclusions: the quick measurement of pupillary reflex latency to a light stimulus, evaluated at the patient's bedside, correlates with complex indices of multidimensional assessment, such as MPI and MMSE. However, the variance f the cognitive function explained by OS stimulus latency is limited. Therefore, the data from this thesis suggest that this pupillometric index cannot replace the MMSE in the cognitive evaluation of elderly hospitalized individuals, but its use could be eventually limited to the preliminary screening of cognitive functions in elderly patients.

Presupposti dello studio: Nel paziente anziano la valutazione multidimensionale è di fondamentale importanza per una corretta analisi del suo stato di salute e di benessere psico-sociale; essa però risulta essere un processo articolato che prevede l’utilizzo di varie scale di valutazione che si possono rivelare lunghe e complesse da utilizzare. La valutazione cognitiva rappresenta uno dei punti cardine di questa analisi, sia per l’impatto che il declino cognitivo ha sulla qualità di vita del paziente sia, da un punto di vista più ampio, perché le demenze si configurano come uno dei problemi sociali emergenti del mondo contemporaneo. Risulta quindi chiara l’importanza della ricerca di metodiche rapide e di facile utilizzo, da utilizzare preliminarmente alla valutazione multidimensionale dell’anziano; in questo contesto la pupillometria può rappresentare una valida alternativa in relazione dell’associazione alle funzioni cognitive superiori riportata in precedenza in letteratura Scopo dello studio: Valutare la correlazione degli indici pupillometrici con la valutazione multidimensionale e le funzioni cognitive in una popolazione di anziani ospedalizzati. Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto su un campione di 118 soggetti (60 femmine e 58 maschi). Sono state misurate variabili pupillometriche, ed in particolare diametro massimo, diametro minimo, percentuale di variazione, velocità di contrazione e latenza allo stimolo. Il pupillometro è in grado di calcolare in modo automatico un indice riassuntivo, l’Npi. Tutti i soggetti sono stati valutati con test di valutazione multidimensionale geriatrica, il Multidimensional Prognostic Index (MPI) e il Mini Mental State Examination (MMSE). Risultati: La popolazione in studio presentava età media di 86.35 ± 4.74 anni, MPI medio di 0.46 ± 0.15 e MMSE medio non corretto di 23.01 ± 4.88. L’indice NPI, valutato sia all’occhio destro (OD) che sinistro (OS), non ha evidenziato correlazione con MPI o MMSE. La latenza allo stimolo dell’OS e OD è risultata direttamente correlata a MPI e inversamente correlata a MMSE, sia non corretto, che corretto per età e scolarità. Rispetto ai singoli domini di MMSE, correlazione inversa è stata osservata con i domini di attenzione e calcolo e linguaggio e prassia per l’OS e con linguaggio e prassia per l’OD. Eseguendo delle correlazioni parziali, anche dopo aggiustamento per età e sesso, le correlazioni della latenza del riflesso dell’OS e dell’OD con MPI e MMSE si sono mantenute significative. Da una regressione logistica stepwise nella quale sono state considerate come variabile dipendente il punteggio di MMSE gresso e come variabili indipendenti età, sesso, latenza allo stimolo dell’OS e scolarità è stato evidenziato che la latenza allo stimolo dell’OS è in grado di spiegare il 12,3% della varianza. In una seconda regressione logistica stepwise, considerando come variabile dipendente l’MPi con le medesime variabili indipendenti, la latenza allo stimolo dell’OS ed il sesso sono stati in grado di spiegare rispettivamente il 6,1% ed il 4% della varianza. Conclusioni: la misurazione della latenza del riflesso pupillare allo stimolo luminoso, valutata al letto del paziente, è correlata ad indici complessi di valutazione multidimensionale quali MPI e MMSE. La varianza della funzione cognitiva spiegata dalla latenza allo stimolo dell’OS è però ridotta, quindi, i dati della presente tesi suggeriscono che tale indice pupillometrico non possa sostituire il MMSE nella valutazione cognitiva del soggetto anziano ricoverato, ma possa eventualmente essere limitato allo screening preliminare delle funzioni cognitive.