Numerose evidenze mostrano che il nostro sistema di elaborazione delle informazioni è caratterizzato da risorse cognitive limitate ed esauribili. Per indagare questa peculiarità del sistema cognitivo, uno tra i paradigmi più utilizzati è il doppio compito. In ambito clinico, il paradigma del doppio compito viene implementato con l’obiettivo di rilevare la presenza di lievi deficit cognitivi e motori che potrebbero non emergere dai classici test, la cui sensibilità, in caso di compromissioni moderate, può risultare ridotta. Il doppio compito si rivela anche un approccio promettente per predire le difficoltà che si possono riscontrare nella vita quotidiana, in cui frequentemente è richiesto lo svolgimento di più attività allo stesso tempo. L’obiettivo principale della ricerca è quello di indagare l’attenzione visuo-spaziale mediante l’aumento del carico cognitivo, ossia attraverso l’esecuzione di doppi compiti. Nello studio qui descritto, i pazienti con cerebrolesione hanno svolto i classici test carta e matita del Behavioural Inattention Test per la rilevazione del neglect e successivamente una prova al computer detta doppio compito spaziale. Quest’ultima permette di studiare gli effetti dell’incremento del carico cognitivo sul processamento visuo-spaziale. È costituita, infatti, da un compito primario di attenzione visuo-spaziale da eseguire prima singolarmente e poi in contemporanea a un compito secondario di natura visiva o uditiva. È possibile così confrontare se il test computerizzato e, in particolare, le condizioni di doppio compito (dual-tasking) risultino più sensibili, rispetto ai classici test cartacei, nel far emergere difficoltà di orientamento dell’attenzione visuo-spaziale. Infine, lo studio si propone di applicare il paradigma del doppio compito (dual-tasking) in ambito motorio. A tal proposito, è stato somministrato un test motorio: il Test dei 10 metri, in condizione di compito singolo e di doppio compito. Si vuole in questo modo verificare se il doppio compito interferisca sulle capacità di movimento di quei pazienti che mostrano un’alterazione dell’elaborazione visuo-spaziale nelle condizioni di incremento del carico cognitivo.
Dual-tasking nelle cerebrolesioni vascolari: un confronto tra test carta e matita e compiti computerizzati
LION, ELEONORA
2022/2023
Abstract
Numerose evidenze mostrano che il nostro sistema di elaborazione delle informazioni è caratterizzato da risorse cognitive limitate ed esauribili. Per indagare questa peculiarità del sistema cognitivo, uno tra i paradigmi più utilizzati è il doppio compito. In ambito clinico, il paradigma del doppio compito viene implementato con l’obiettivo di rilevare la presenza di lievi deficit cognitivi e motori che potrebbero non emergere dai classici test, la cui sensibilità, in caso di compromissioni moderate, può risultare ridotta. Il doppio compito si rivela anche un approccio promettente per predire le difficoltà che si possono riscontrare nella vita quotidiana, in cui frequentemente è richiesto lo svolgimento di più attività allo stesso tempo. L’obiettivo principale della ricerca è quello di indagare l’attenzione visuo-spaziale mediante l’aumento del carico cognitivo, ossia attraverso l’esecuzione di doppi compiti. Nello studio qui descritto, i pazienti con cerebrolesione hanno svolto i classici test carta e matita del Behavioural Inattention Test per la rilevazione del neglect e successivamente una prova al computer detta doppio compito spaziale. Quest’ultima permette di studiare gli effetti dell’incremento del carico cognitivo sul processamento visuo-spaziale. È costituita, infatti, da un compito primario di attenzione visuo-spaziale da eseguire prima singolarmente e poi in contemporanea a un compito secondario di natura visiva o uditiva. È possibile così confrontare se il test computerizzato e, in particolare, le condizioni di doppio compito (dual-tasking) risultino più sensibili, rispetto ai classici test cartacei, nel far emergere difficoltà di orientamento dell’attenzione visuo-spaziale. Infine, lo studio si propone di applicare il paradigma del doppio compito (dual-tasking) in ambito motorio. A tal proposito, è stato somministrato un test motorio: il Test dei 10 metri, in condizione di compito singolo e di doppio compito. Si vuole in questo modo verificare se il doppio compito interferisca sulle capacità di movimento di quei pazienti che mostrano un’alterazione dell’elaborazione visuo-spaziale nelle condizioni di incremento del carico cognitivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/53906