Musicoterapia: è efficace nel migliorare la salute delle persone affette da demenza e quella dei loro caregiver?

The increase in life expectancy in recent years has led to a growth in the elderly population globally, resulting in an increase in the prevalence of dementia diseases. Dementia now affects about 55 million people worldwide and it's increasing in the general population. It's the seventh leading cause of death and it's recognised as one of the diseases with the highest social cost. There is still no pharmacological cure for the different types of dementia, but actions can be taken to improve the quality of life of people with these diseases and their caregivers, by implementing non-pharmacological interventions. This research was conducted to investigate the role of music therapy as a non-pharmacological intervention to promote the health of patients with dementia and the one of their caregivers. A pilot study has been implemented to investigate the effects of participation in a 'choral singing group' and music therapy format for non-institutionalised patients, devised by the Walter Vinci Onlus association: the 'Sonoramente©' choir. The study is based on an extensive review of the literature, which highlighted the positive role of music therapy on well-being, with particular focus on dementia patients and their caregivers, as well as on the analysis of studies carried out previously on other choirs in the World, with similar characteristics to the "Sonoramente©" format. The dimensions that were investigated trought the administration of a battery of tests created with validated instruments, trace the objectives of the project: cognitive area and behavioural symptoms of the patient, quality of life of the patient and of the caregiver, anxiety and stress levels of the caregiver and he/her degree of social support perceived. A quasi-experimental pre-post test design was implemented, whereby the test battery was administered at three points in time: T0 (before the start of choir participation), T1 (after five weeks of choir participation), T2 (after nine months of choir participation). There were a total of eight participants: four female patients, two female and two male caregivers. The average age of the patients is 79.5 ± 11 years, that of the caregivers is 59.5 ± 6 years. The educational level of the patients is 15 ± 2 years. No statistical analysis was carried out on the collected data, as the small number of participants would not have allowed any relevant statistical inference, risking instead an overestimation of the intervention's real effect and high uncertainty. It was chosen to describe the changes in the scores collected at T1 and T2 compared to T0. The results at impact evaluation (T1) suggest a general improvement in all areas investigated. The results at the final evaluation (T2) seem to confirm the improvement in the quality of life of the patient-caregiver dyad, the containment in the behavioural and psychological symptoms of the patients, and an increase in the perceived social support of the patients and caregivers, while there is a progression of the disease in the patients, as well as an increase in the anxiety and stress load perceived by the family caregivers. Considering the results as a whole, although these should be treated with caution due to the nature of the study and its limitations, they are consistent with what emerged from the literature review, and the whole seems to suggest that the quality of life of the patient-caregiver dyad can be improved through participation in a choral music therapy intervention, with positive implications for the health status of both.

L'aumento dell'aspettativa di vita negli ultimi anni ha condotto ad un aumento della popolazione anziana a livello globale, con conseguente incremento della prevalenza delle malattie dementigene. La demenza colpisce oggi circa 55 milioni di persone nel Mondo, è in crescente aumento nella popolazione generale, è la settima causa di morte ed è riconosciuta come una tra le patologie con il più alto costo sociale. Non esiste ancora una cura farmacologica per i diversi tipi di demenza, ma si può agire per migliorare la qualità di vita delle persone affette da queste malattie e dei loro caregiver, implementando interventi non farmacologici. La presente ricerca è stata condotta per approfondire il ruolo della musicoterapia quale modalità di intervento non farmacologica, atta a favorire la salute dei pazienti dalla memoria fragile e di chi se ne prenda cura. In particolare, è stato implementato uno studio pilota per indagare gli effetti della partecipazione a un format di canto corale e musicoterapia per pazienti non istituzionalizzati, ideato dall'associazione Walter Vinci Onlus: il coro "Sonoramente©". Lo studio si basa su una vasta revisione della letteratura, che ha evidenziato il ruolo positivo della musicoterapia sul benessere generale, con particolare riferimento a pazienti affetti da demenza e chi se ne prende cura, nonché sull'analisi di studi svolti precedentemente su altri cori nel Mondo aventi caratteristiche simili al format "Sonoramente©". Le dimensioni che sono state indagate mediante la somministrazione di una batteria di test creata ad hoc con strumenti validati, ricalcano gli obiettivi del progetto: area cognitiva e sintomi comportamentali del paziente, qualità di vita del paziente e del caregiver, livelli ansia e stress del caregiver e grado di sostegno sociale percepito dallo stesso. È stato adottato un disegno quasi sperimentale pre-post test, che ha previsto la somministrazione della batteria di test in tre momenti: T0 (prima dell'inizio della partecipazione al coro), T1 (dopo cinque settimane di partecipazione al coro), T2 (dopo nove mesi di partecipazione al coro). I partecipanti sono stati in tutto otto: quattro pazienti di sesso femminile, due caregiver di sesso femminile e due di sesso maschile. L'età media delle pazienti è di 79,5 ± 11 anni, quella dei/delle caregiver è di 59,5 ± 6 anni. Il livello di istruzione delle pazienti è di 15 ± 2 anni. Non sono state svolte analisi statistiche sui dati raccolti, in quanto lo scarso numero di partecipanti non avrebbe consentito di fare alcuna inferenza statistica rilevante, rischiando una sovrastima dell'effetto dell'intervento e un'elevata incertezza. Si è scelto di descrivere le variazioni dei punteggi raccolti a T1 e T2 rispetto a T0. I risultati alla valutazione d'impatto (T1) suggeriscono un generale miglioramento in tutte le aree considerate. I risultati alla valutazione finale (T2) paiono confermare il miglioramento nella qualità di vita della diade paziente-caregiver, il contenimento nei sintomi comportamentali e psicologici delle pazienti e un aumento del sostegno sociale percepito da parte dei e delle caregiver, mentre si riscontra una progressione della malattia nelle pazienti, nonché un aumento dell'ansia e del carico di stress percepiti dagli assistenti familiari. Considerando i risultati nell'insieme, seppure questi vadano trattati con cautela per la natura dello studio e i limiti che lo costituiscono, questi sono coerenti con quanto emerso dall'analisi della letteratura, e congiuntamente sembrano suggerire che la qualità di vita della diade paziente-caregiver possa essere migliorata grazie alla partecipazione ad un intervento di musicoterapia corale, con implicazioni positive sullo stato di salute di entrambi.