Esiste una differenza tra bere vino e degustare un vino: se la prima indica un’azione spontanea, quasi “distratta”, degustare significa invece riuscire a “capire” ogni sfumatura all’interno del calice. Sorso dopo sorso si va ad analizzare l’insieme di componenti che rendono unico il vino, non riferendosi solo al terroir o all’uvaggio, ma anche da elementi apparentemente nascosti come la storia, il paesaggio e i prodotti che vengono abbinati. Negli ultimi anni infatti, l’enoturismo ha cambiato radicalmente il modo di concepire il vino: non più una bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione delle uve, bensì un prodotto che cerca di esaltare un intero territorio, un vero e proprio simbolo. Nei Colli Euganei, le pratiche di degustazione presso le cantine stanno oramai divenendo parte integrante del panorama enoico: se dapprima fungevano da “biglietto da visita” per le aziende vitivinicole, ora sono una vera e propria esperienza, un viaggio volto ad accompagnare gli ospiti tra epoche e usanze passate, e nuove tecniche per la produzione dei vini. Spontanea è sorta in me una domanda: possiamo considerare le degustazioni come un nuovo mezzo per lo sviluppo economico delle cantine? Questo perché dietro ad un’esperienza enoturistica vi è la possibilità di espandere il proprio brand e farlo crescere non solo sul territorio nazionale, ma soprattutto in quello estero. Prima di decidere la strategia da adottare, bisogna capire quali siano le preferenze sul tema vino tra i consumatori.
"Degustazioni vini nei Colli Euganei: analisi di mercato, strategie di marketing e futuri scenari. Il caso di studio della cantina Alla Costiera"
CELESTINO, SIMONE
2022/2023
Abstract
Esiste una differenza tra bere vino e degustare un vino: se la prima indica un’azione spontanea, quasi “distratta”, degustare significa invece riuscire a “capire” ogni sfumatura all’interno del calice. Sorso dopo sorso si va ad analizzare l’insieme di componenti che rendono unico il vino, non riferendosi solo al terroir o all’uvaggio, ma anche da elementi apparentemente nascosti come la storia, il paesaggio e i prodotti che vengono abbinati. Negli ultimi anni infatti, l’enoturismo ha cambiato radicalmente il modo di concepire il vino: non più una bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione delle uve, bensì un prodotto che cerca di esaltare un intero territorio, un vero e proprio simbolo. Nei Colli Euganei, le pratiche di degustazione presso le cantine stanno oramai divenendo parte integrante del panorama enoico: se dapprima fungevano da “biglietto da visita” per le aziende vitivinicole, ora sono una vera e propria esperienza, un viaggio volto ad accompagnare gli ospiti tra epoche e usanze passate, e nuove tecniche per la produzione dei vini. Spontanea è sorta in me una domanda: possiamo considerare le degustazioni come un nuovo mezzo per lo sviluppo economico delle cantine? Questo perché dietro ad un’esperienza enoturistica vi è la possibilità di espandere il proprio brand e farlo crescere non solo sul territorio nazionale, ma soprattutto in quello estero. Prima di decidere la strategia da adottare, bisogna capire quali siano le preferenze sul tema vino tra i consumatori.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/54019