In the last few years we are observing a complete involution of the world, life on earth is in fact being strongly questioned by the rapidly changing climatic conditions that are occurring more and more frequently. The cause of this problems can be found in man's destructive actions responsible for increased air pollution and land exploitation necessary to sustain the economic boom and population growth. In particular, the cementation of the soil for the construction of housing and industry has led to an abundant increase in waterproofed areas, resulting in a reduction in the infiltration capacity of rainfall runoff into the ground, and the entrusting of management, in the city center, to the sewerage system alone, which then discharges directly into the rivers. The latter, find themselves having to discharge large amounts of water in a very short time, resulting in inevitable overflows. To prevent water wastage and ensure better management and destination of meteoric water, so-called green infrastructure has been taking hold for a recent years, which, in addition to increasing the green urban surface area, improves the disposal capacity of water coming from flash rainfall. In particular, a number of integrated management techniques are being employed such as SUDS (Sustainable Urban Drainage Systems) and LID (Low Impact Damage) among which are various infrastructures that, by simulating the action carried out by natural environments, promote the momentary storage of water by increasing the time of return, reduce the volumes of water discharged to rivers, and improve water quality by filtering pollutant particles. Among the various blue-green structures, this thesis analyzes rain garden, temporary storage areas for surface run-off. As they are designed with a naturalness-focused approach, they not only provide an enhancement of the water supply but also an increase in biodiversity and filtering of polluted water through careful selection of mostly native and resistant plant species. The case under study concerns an example of rain garden design applied to an urban context, focusing on the choise of substrate and species to be used, and sizing according to the average rainfall of the region and the area to be managed.

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una completa involuzione del mondo, la vita sulla terra è infatti messa in forte discussione dai repentini cambiamenti climatici che sempre più frequentemente si verificano. La causa di tutto ciò è da ricondurre all’azione distruttiva dell’uomo responsabile di un aumento dell’inquinamento atmosferico e dello sfruttamento del suolo necessari a sostenere il boom economico e l’aumento demografico. In particolare, la cementificazione del suolo per la costruzione di abitazioni e industrie ha comportato un abbondante incremento delle superfici impermeabilizzate, con conseguente diminuzione della capacità di infiltrazione dei deflussi di pioggia nel terreno, e l’affidamento della gestione, in centro città, alla sola rete fognaria, che poi scarica direttamente nei corsi d’acqua. Quest’ultimi, si trovano perciò a dover smaltire ingenti quantitativi d’acqua in un brevissimo tempo, con conseguenti e inevitabili esondazioni. Per ovviare allo spreco idrico e garantire una migliore gestione e destinazione dell’acqua meteorica stanno prendendo piede, ormai da alcuni anni, le cosiddette infrastrutture verdi, le quali, oltre ad aumentare la superficie a verde urbano, migliorano la capacità di smaltimento delle acque derivanti da piogge improvvise. In particolare vengono impiegate alcune tecniche di gestione integrata quali i SUDS (Sustainable Urban Drainage Systems) e i LID (Low Impact Development) entro cui rientrano varie infrastrutture che, simulando l’azione svolta dagli ambienti naturali, favoriscono lo stoccaggio momentaneo delle acque allungando i tempi di restituzione, riducono i volumi d’acqua scaricati alle reti idriche e migliorano la qualità delle acque grazie alla filtrazione delle particelle inquinanti. Tra le varie strutture blu-verdi, in questa tesi sono analizzati i rain garden, delle zone di accumulo temporaneo dell’acqua di run-off superficiale proveniente da superfici impermeabili quali strade e tetti e la sua successiva infiltrazione nell’arco di alcune ore. Essendo progettati con un approccio volto alla naturalità, oltre ad offrire un potenziamento della rete idrica, forniscono anche un aumento della biodiversità e un filtraggio delle acque inquinate grazie ad un’accurata scelta di specie vegetali per lo più autoctone e resistenti. Il caso oggetto di studio riguarda un esempio di progettazione di un rain garden applicato ad un contesto urbano, focalizzando l'attenzione sulla scelta del substrato e delle specie da impiegare, e dimensionando il tutto a seconda della piovosità media della zona e della superficie da gestire.

I rain garden, una soluzione emergente per la gestione del deflusso urbano: un esempio di progettazione

CARLET, PATRICK
2022/2023

Abstract

In the last few years we are observing a complete involution of the world, life on earth is in fact being strongly questioned by the rapidly changing climatic conditions that are occurring more and more frequently. The cause of this problems can be found in man's destructive actions responsible for increased air pollution and land exploitation necessary to sustain the economic boom and population growth. In particular, the cementation of the soil for the construction of housing and industry has led to an abundant increase in waterproofed areas, resulting in a reduction in the infiltration capacity of rainfall runoff into the ground, and the entrusting of management, in the city center, to the sewerage system alone, which then discharges directly into the rivers. The latter, find themselves having to discharge large amounts of water in a very short time, resulting in inevitable overflows. To prevent water wastage and ensure better management and destination of meteoric water, so-called green infrastructure has been taking hold for a recent years, which, in addition to increasing the green urban surface area, improves the disposal capacity of water coming from flash rainfall. In particular, a number of integrated management techniques are being employed such as SUDS (Sustainable Urban Drainage Systems) and LID (Low Impact Damage) among which are various infrastructures that, by simulating the action carried out by natural environments, promote the momentary storage of water by increasing the time of return, reduce the volumes of water discharged to rivers, and improve water quality by filtering pollutant particles. Among the various blue-green structures, this thesis analyzes rain garden, temporary storage areas for surface run-off. As they are designed with a naturalness-focused approach, they not only provide an enhancement of the water supply but also an increase in biodiversity and filtering of polluted water through careful selection of mostly native and resistant plant species. The case under study concerns an example of rain garden design applied to an urban context, focusing on the choise of substrate and species to be used, and sizing according to the average rainfall of the region and the area to be managed.
2022
Rain gardens, an emerging solution for urban runoff management: a design example
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una completa involuzione del mondo, la vita sulla terra è infatti messa in forte discussione dai repentini cambiamenti climatici che sempre più frequentemente si verificano. La causa di tutto ciò è da ricondurre all’azione distruttiva dell’uomo responsabile di un aumento dell’inquinamento atmosferico e dello sfruttamento del suolo necessari a sostenere il boom economico e l’aumento demografico. In particolare, la cementificazione del suolo per la costruzione di abitazioni e industrie ha comportato un abbondante incremento delle superfici impermeabilizzate, con conseguente diminuzione della capacità di infiltrazione dei deflussi di pioggia nel terreno, e l’affidamento della gestione, in centro città, alla sola rete fognaria, che poi scarica direttamente nei corsi d’acqua. Quest’ultimi, si trovano perciò a dover smaltire ingenti quantitativi d’acqua in un brevissimo tempo, con conseguenti e inevitabili esondazioni. Per ovviare allo spreco idrico e garantire una migliore gestione e destinazione dell’acqua meteorica stanno prendendo piede, ormai da alcuni anni, le cosiddette infrastrutture verdi, le quali, oltre ad aumentare la superficie a verde urbano, migliorano la capacità di smaltimento delle acque derivanti da piogge improvvise. In particolare vengono impiegate alcune tecniche di gestione integrata quali i SUDS (Sustainable Urban Drainage Systems) e i LID (Low Impact Development) entro cui rientrano varie infrastrutture che, simulando l’azione svolta dagli ambienti naturali, favoriscono lo stoccaggio momentaneo delle acque allungando i tempi di restituzione, riducono i volumi d’acqua scaricati alle reti idriche e migliorano la qualità delle acque grazie alla filtrazione delle particelle inquinanti. Tra le varie strutture blu-verdi, in questa tesi sono analizzati i rain garden, delle zone di accumulo temporaneo dell’acqua di run-off superficiale proveniente da superfici impermeabili quali strade e tetti e la sua successiva infiltrazione nell’arco di alcune ore. Essendo progettati con un approccio volto alla naturalità, oltre ad offrire un potenziamento della rete idrica, forniscono anche un aumento della biodiversità e un filtraggio delle acque inquinate grazie ad un’accurata scelta di specie vegetali per lo più autoctone e resistenti. Il caso oggetto di studio riguarda un esempio di progettazione di un rain garden applicato ad un contesto urbano, focalizzando l'attenzione sulla scelta del substrato e delle specie da impiegare, e dimensionando il tutto a seconda della piovosità media della zona e della superficie da gestire.
inquinamento
cementificazione
infrastrutture verdi
gestione integrata
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/54090