"El coloquio de los perros": magia, brujería y engaño Analísis crítico y literario

Critical and literary analysis of the short story written by Miguel de Cervantes: "El coloquio de los perros", through the research and study of the literary devices used by the author which structure the story in the form of a long dialogue between two dogs whose narration develops through the reading of a manuscript: the work of a syphilis patient who claims to have reported what he heard or perhaps dreamed, during his stay at the Resurreción hospital in Valladolid. The investigation focuses on the theme of deception as a way of living or surviving in 17th century Spanish society, through the narration of Berganza's life and his service as a dog with various masters. In particular, the symbolic role of the dog is related, a faithful and loyal animal but also a ferryman of souls, a psychopomp, in analogy to the human wickedness that Berganza constantly finds within a society to which he does not want to conform, finding the only solution to get away and completely isolate themselves from it. Finally, we reflect on the prophecy, the central core of the novel, on its meaning and on its possible fulfilment through the analysis of the words spoken by a witch who not only questions the origin of the two dogs but changes the meaning of the entire novel, making what might seem like a simple story of talking animals, a novella with much deeper meaning concerning human existence.

Analisi critica e letteraria della novella di Miguel de Cervantes: “El coloquio de los perros”, attraverso la ricerca e lo studio degli espedienti letterari utilizzati dall’autore che strutturano il racconto sotto forma di un lungo dialogo tra due cani la cui narrazione si sviluppa attraverso la lettura di un manoscritto, opera di un malato di Sifilide che pretende aver riportato ciò che ha udito o forse sognato, durante la sua permanenza presso l’ospedale della Resurreción di Valladolid. L’investigazione si concentra sul tema dell’inganno come forma di vivere e sopravvivere nella società spagnola del ‘600, attraverso la narrazione della vita di Berganza ed il suo servizio come cane, presso diversi padroni. In particolare si mette in relazione il ruolo simbolico del cane, animale fedele e leale ma anche traghettatore di anime, psicopompo, in analogia alla malvagità umana che Berganza ritrova costantemente all'interno di una società alla quale non vuole uniformarsi, giungendo all'unica soluzione di allontanarsi ed isolarsi completamente dalla essa. Infine, si riflette sulla profezia, nucleo centrale della novella, sul suo significato e sul suo possibile compimento attraverso l'analisi delle parole pronunciate da una strega che non solo mette in dubbio l'origine dei due cani ma cambia il significato dell'intera novella, rendendo quella che potrebbe sembrare una semplice storia di animali parlanti, una novella dal significato molto più profondo riguardante l'esistenza umana.