The following thesis, beginning with the monograph of Giulio Romano by F. Hartt, will explore the evolution of the artist's work following Raphael's death, its stylistic evolution and in particular the work commissioned by Bishop Gian Matteo Giberti for the Abbey of Santo Stefano in Genoa: the altarpiece depicting the stoning of the church's nominal saint. The choice of subject and the iconographic and compositional solutions will be investigated in comparison with the preparatory cartoon and addressed in the light of the relationship with the namesake work by the master Raphael, which opens up the attributional issues that have been debated over the centuries that has been analyzed by M. Migliorni and A. Assini in their paper. In the end a consideration on more recent events: starting from the Napoleonic spoliations to arrive at the lost frame of the altarpiece and to conclude I have included the results of recent studies, which have allowed an unprecedented reading of the cartoon drawn by Giulio Romano: the subject of the work, the martyr Stefano, would have the face of Gian Matteo Giberti.

La seguente tesi, a partire dalla monografia di F. Hartt, esplorerà l'evoluzione del lavoro di Giulio Romano a seguito della morte di Raffaello, la sua evoluzione stilistica e in particolare l'opera commissionata dal vescovo Gian Matteo Giberti per l'abbazia di Santo Stefano a Genova: la pala che raffigura la lapidazione del santo nominale della chiesa. Verranno indagate la scelta del soggetto e le soluzioni iconografiche e compositive in paragone con il cartone preparatorio e affrontate alla luce della relazione che sussiste con l'omonima opera del maestro Raffaello che apre le questioni attributive dibattutesi nel corso dei secoli e analizzate nel saggio di M. Migliorini e A. Assini. Infine una riflessione su vicende di epoca più recente: a partire dalle spoliazioni napoleoniche per arrivare alla perduta cornice della pala e per concludere ho inserito i risultati di recenti studi, che hanno permesso una lettura inedita del cartone realizzato da Giulio Romano: il soggetto dell’opera, il martire Stefano, avrebbe proprio il volto di Gian Matteo Giberti.

Sulle tracce di Giulio Romano a Genova. La commissione del vescovo Gian Matteo Giberti per l'abbazia di Santo Stefano

VIGNALI, LUCREZIA
2022/2023

Abstract

The following thesis, beginning with the monograph of Giulio Romano by F. Hartt, will explore the evolution of the artist's work following Raphael's death, its stylistic evolution and in particular the work commissioned by Bishop Gian Matteo Giberti for the Abbey of Santo Stefano in Genoa: the altarpiece depicting the stoning of the church's nominal saint. The choice of subject and the iconographic and compositional solutions will be investigated in comparison with the preparatory cartoon and addressed in the light of the relationship with the namesake work by the master Raphael, which opens up the attributional issues that have been debated over the centuries that has been analyzed by M. Migliorni and A. Assini in their paper. In the end a consideration on more recent events: starting from the Napoleonic spoliations to arrive at the lost frame of the altarpiece and to conclude I have included the results of recent studies, which have allowed an unprecedented reading of the cartoon drawn by Giulio Romano: the subject of the work, the martyr Stefano, would have the face of Gian Matteo Giberti.
2022
On the tracks of Giulio Romano in Genoa. The bishop Gian Matteo Giberti's art commission for St. Stephan's abbey
La seguente tesi, a partire dalla monografia di F. Hartt, esplorerà l'evoluzione del lavoro di Giulio Romano a seguito della morte di Raffaello, la sua evoluzione stilistica e in particolare l'opera commissionata dal vescovo Gian Matteo Giberti per l'abbazia di Santo Stefano a Genova: la pala che raffigura la lapidazione del santo nominale della chiesa. Verranno indagate la scelta del soggetto e le soluzioni iconografiche e compositive in paragone con il cartone preparatorio e affrontate alla luce della relazione che sussiste con l'omonima opera del maestro Raffaello che apre le questioni attributive dibattutesi nel corso dei secoli e analizzate nel saggio di M. Migliorini e A. Assini. Infine una riflessione su vicende di epoca più recente: a partire dalle spoliazioni napoleoniche per arrivare alla perduta cornice della pala e per concludere ho inserito i risultati di recenti studi, che hanno permesso una lettura inedita del cartone realizzato da Giulio Romano: il soggetto dell’opera, il martire Stefano, avrebbe proprio il volto di Gian Matteo Giberti.
Giulio Romano
Pala d'altare
Lapidazione di Santo
Chiesa di S. Stefano
Genova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/54387