La tesi qui presentata ha lo scopo di indagare l’utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) come strumento di mediazione per connettere, comunicare e facilitare percorsi per il benessere e l’inclusione a scuola e nei contesti ospedalieri. Partendo dall’osservazione del contesto della Scuola in Ospedale (inserita nel reparto di pediatria dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, Venezia) e dal confronto con gli attori in esso coinvolti – medici, infermieri, insegnanti, alunne/i e famiglie – si è rilevato un quadro di forte difficoltà da parte degli esperti nel rispondere e accogliere le manifestazioni di disagio dei bambini in ospedale, soprattutto quando presentano diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico, della condotta o di bisogni comunicativi complessi. La necessità emergente da tale rilevazione ha portato quindi a elaborare un percorso educativo-didattico – sviluppato nel contesto scolastico – che consentisse da un lato di offrire alle classi l’occasione di conoscere gli ambienti e le procedure ospedaliere e dall’altro di facilitare la manifestazione e la comunicazione delle paure da parte dei bambini/e, dando loro strumenti significativi per affrontare situazioni nuove di stress e timore, in particolare legate ai momenti di ospedalizzazione. Il percorso educativo progettato è stato sviluppato accompagnando le classi attraverso i momenti principali che caratterizzano una situazione di “ospedalizzazione”: la fase pre-ospedaliera e il momento del ricovero. Per quanto riguarda la prima fase si sono messi in atto interventi centrati sulla discussione in classe attorno ai temi della paura, in particolare dell’ospedale, e alle possibili strategie per affrontarla. Per quanto concerne invece la fase del ricovero si è ritenuto utile predisporre materiali conoscitivi circa la strutturazione delle Scuole in Ospedale e del reparto di pediatria, per consentire a tutti i bambini di immaginare e prevedere una possibile esperienza nel modo più positivo possibile. Oltre al percorso educativo-didattico, che è stato svolto ed implementato in sei classi distribuite in sei Istituti differenti, una per ciascun Istituto, due scuole dell’infanzia e quattro scuole primarie (due classi prime e due seconde), sono stati raccolti dei dati – tramite interviste e questionari – che hanno consentito di indagare i risultati degli interventi attuati, a seguito del coinvolgimento di alcuni alunni in piccole procedure mediche. I risultati ottenuti e discussi, porteranno in evidenza da un lato l'importanza di conoscere procedure e spazi ospedalieri al fine di ridurre ansia, paura e le forti manifestazioni di disagio che possono sfociare in comportamenti disadattivi; dall'altro lato l’importanza di avere a disposizione strumenti di facilitazione – in particolare la CAA - che possano aiutare sia i bambini/e, sia gli operatori sanitari e i docenti ad affrontare situazioni complesse, come quelle in ospedale, e che possano fungere da mediatori e connettori tra i diversi contesti sostenendo il reticolo della comunità educativa. L’intero percorso ha visto la collaborazione dello “Sportello autismo” della provincia di Venezia, grazie al quale si è resa possibile l’attuazione del progetto in un’ottica di futura divulgazione e condivisione delle buone prassi che nel presente lavoro verranno esposte.

“Viva la vita a colori”: la Comunicazione Aumentativa Alternativa come strumento di mediazione per connettere, comunicare e facilitare percorsi per il benessere e l’inclusione a scuola e nei contesti ospedalieri

ZAMENGO, CAMILLA
2022/2023

Abstract

La tesi qui presentata ha lo scopo di indagare l’utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) come strumento di mediazione per connettere, comunicare e facilitare percorsi per il benessere e l’inclusione a scuola e nei contesti ospedalieri. Partendo dall’osservazione del contesto della Scuola in Ospedale (inserita nel reparto di pediatria dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, Venezia) e dal confronto con gli attori in esso coinvolti – medici, infermieri, insegnanti, alunne/i e famiglie – si è rilevato un quadro di forte difficoltà da parte degli esperti nel rispondere e accogliere le manifestazioni di disagio dei bambini in ospedale, soprattutto quando presentano diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico, della condotta o di bisogni comunicativi complessi. La necessità emergente da tale rilevazione ha portato quindi a elaborare un percorso educativo-didattico – sviluppato nel contesto scolastico – che consentisse da un lato di offrire alle classi l’occasione di conoscere gli ambienti e le procedure ospedaliere e dall’altro di facilitare la manifestazione e la comunicazione delle paure da parte dei bambini/e, dando loro strumenti significativi per affrontare situazioni nuove di stress e timore, in particolare legate ai momenti di ospedalizzazione. Il percorso educativo progettato è stato sviluppato accompagnando le classi attraverso i momenti principali che caratterizzano una situazione di “ospedalizzazione”: la fase pre-ospedaliera e il momento del ricovero. Per quanto riguarda la prima fase si sono messi in atto interventi centrati sulla discussione in classe attorno ai temi della paura, in particolare dell’ospedale, e alle possibili strategie per affrontarla. Per quanto concerne invece la fase del ricovero si è ritenuto utile predisporre materiali conoscitivi circa la strutturazione delle Scuole in Ospedale e del reparto di pediatria, per consentire a tutti i bambini di immaginare e prevedere una possibile esperienza nel modo più positivo possibile. Oltre al percorso educativo-didattico, che è stato svolto ed implementato in sei classi distribuite in sei Istituti differenti, una per ciascun Istituto, due scuole dell’infanzia e quattro scuole primarie (due classi prime e due seconde), sono stati raccolti dei dati – tramite interviste e questionari – che hanno consentito di indagare i risultati degli interventi attuati, a seguito del coinvolgimento di alcuni alunni in piccole procedure mediche. I risultati ottenuti e discussi, porteranno in evidenza da un lato l'importanza di conoscere procedure e spazi ospedalieri al fine di ridurre ansia, paura e le forti manifestazioni di disagio che possono sfociare in comportamenti disadattivi; dall'altro lato l’importanza di avere a disposizione strumenti di facilitazione – in particolare la CAA - che possano aiutare sia i bambini/e, sia gli operatori sanitari e i docenti ad affrontare situazioni complesse, come quelle in ospedale, e che possano fungere da mediatori e connettori tra i diversi contesti sostenendo il reticolo della comunità educativa. L’intero percorso ha visto la collaborazione dello “Sportello autismo” della provincia di Venezia, grazie al quale si è resa possibile l’attuazione del progetto in un’ottica di futura divulgazione e condivisione delle buone prassi che nel presente lavoro verranno esposte.
2022
"Live the life in color": Alternative Augmentative Communication as a mediation tool to connect, communicate and facilitate paths to well-being and inclusion in schools and hospitals
conoscere
comunicare
prevedere
didattica
educazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/54504