In the 16th century, the Venetian Republic enjoyed a well-structured judicial system based on a combination of statutory laws, legal codes, and customs, guided by various institutions and bodies, each with specific functions. The structure and scope of Venetian criminal law, like that of other state formations of the time, were composed of significant territorial stratification and diversification, which resulted in uneven application of the law within the territory of the Republic. For this reason, in addition to the Maggior Consiglio, which was, in a certain sense, the supreme authority of the Serenissima, there were multiple specialized courts that dealt with different types of offenses and matters. To mention a few examples, there was the Council of Ten, responsible for internal security, the fight against corruption, and the control of espionage activities; the Court of Forty, which dealt with commercial disputes; and finally, the Court of Pregadi, which handled diplomatic matters and appeals against the decisions of other courts. Criminal justice in the Venetian Republic was based on an inquisitorial system, in which the prosecution, investigation, and judicial decision-making were mainly handled by a magistrate or a special commission. Judicial procedures included interrogating the accused, hearing witnesses, examining evidence, and assessing the circumstances of the case. It should be emphasized that lawyers were present during the trial to represent the parties involved, ensuring some form of guarantee for the suspect/defendant. The penalties that could be inflicted in the 16th-century Serenissima varied according to the seriousness of the committed crime, following a principle of proportionality. In addition to more common punishments such as fines, imprisonment, or hard labor, there were harsher ones, such as confiscation of property, exile, known as 'bando', and in some cases, the death penalty. It is important to point out that the Venetian judicial system was subject to the political and social influences of the time, to the extent that judicial decisions could be influenced by political power or the social relations of the individuals involved. Judicial institutions and legal practices aimed at preserving the authority of the state, ensuring the security of citizens, and promoting the political and economic stability of the Republic.

Nel XVI secolo la Repubblica di Venezia godeva di un sistema giudiziario ben strutturato che si basava su una combinazione di leggi statutarie, codici legali e consuetudini, guidato da diverse istituzioni e organi, ognuno con funzioni specifiche. La struttura e la portata del diritto penale veneziano, come d’altronde delle altre formazioni “statali” del tempo, erano composte da una stratificazione e diversificazione territoriale importante che rendeva l’applicazione del diritto non uniforme all’interno del territorio della Repubblica. Per questa ragione, oltre al Maggior Consiglio, in un certo qual modo la suprema autorità della Serenissima, esistevano molteplici tribunali specializzati, che si occupavano di diverse tipologie di reati e di diverse materie. Solo per citare alcuni esempi, vi erano il Consiglio dei Dieci, responsabile della sicurezza interna, della lotta alla corruzione e del controllo delle attività di spionaggio, il Tribunale dei Quaranta, che si occupava di controversie commerciali, e infine il Tribunale dei Pregadi, che gestiva le questioni diplomatiche e gli appelli contro le decisioni di altri tribunali. La giustizia penale nella Repubblica di Venezia si basava su un sistema inquisitorio, nel quale l'accusa, l'indagine e la decisione giudiziaria erano gestite principalmente da un magistrato o da una commissione speciale. Le procedure giudiziarie includevano l'interrogatorio degli imputati, l'ascolto dei testimoni, l'esame delle prove e la valutazione delle circostanze del caso. Si sottolinea come gli avvocati fossero presenti durante il processo per rappresentare le parti coinvolte, in modo da garantire una certa forma di garanzia per l’indagato/imputato. Le pene che potevano essere inflitte nella cinquecentesca Serenissima potevano variare a seconda della gravità del reato commesso, secondo un principio di proporzionalità: oltre alle pene più comuni, come multe, incarcerazioni o lavori forzati, ve n’erano di più severe, come la confisca dei beni, l'esilio, noto come "bando", e in alcuni casi, la pena di morte. È importante precisare che il sistema giudiziario veneziano era soggetto all'influenza politica e sociale dell'epoca, al punto che le decisioni giudiziarie potevano essere influenzate dal potere politico o dalle relazioni sociali degli individui coinvolti. Le istituzioni giudiziarie e le pratiche legali erano volte a preservare l'autorità dello Stato, garantire la sicurezza dei cittadini e promuovere la stabilità politica ed economica della Repubblica.

Società e giustizia nella Repubblica di Venezia del '500: alcuni casi significativi.

MALENCH, LUCA
2022/2023

Abstract

In the 16th century, the Venetian Republic enjoyed a well-structured judicial system based on a combination of statutory laws, legal codes, and customs, guided by various institutions and bodies, each with specific functions. The structure and scope of Venetian criminal law, like that of other state formations of the time, were composed of significant territorial stratification and diversification, which resulted in uneven application of the law within the territory of the Republic. For this reason, in addition to the Maggior Consiglio, which was, in a certain sense, the supreme authority of the Serenissima, there were multiple specialized courts that dealt with different types of offenses and matters. To mention a few examples, there was the Council of Ten, responsible for internal security, the fight against corruption, and the control of espionage activities; the Court of Forty, which dealt with commercial disputes; and finally, the Court of Pregadi, which handled diplomatic matters and appeals against the decisions of other courts. Criminal justice in the Venetian Republic was based on an inquisitorial system, in which the prosecution, investigation, and judicial decision-making were mainly handled by a magistrate or a special commission. Judicial procedures included interrogating the accused, hearing witnesses, examining evidence, and assessing the circumstances of the case. It should be emphasized that lawyers were present during the trial to represent the parties involved, ensuring some form of guarantee for the suspect/defendant. The penalties that could be inflicted in the 16th-century Serenissima varied according to the seriousness of the committed crime, following a principle of proportionality. In addition to more common punishments such as fines, imprisonment, or hard labor, there were harsher ones, such as confiscation of property, exile, known as 'bando', and in some cases, the death penalty. It is important to point out that the Venetian judicial system was subject to the political and social influences of the time, to the extent that judicial decisions could be influenced by political power or the social relations of the individuals involved. Judicial institutions and legal practices aimed at preserving the authority of the state, ensuring the security of citizens, and promoting the political and economic stability of the Republic.
2022
Society and justice in the Republic of Venice in the 16th century: some significant cases.
Nel XVI secolo la Repubblica di Venezia godeva di un sistema giudiziario ben strutturato che si basava su una combinazione di leggi statutarie, codici legali e consuetudini, guidato da diverse istituzioni e organi, ognuno con funzioni specifiche. La struttura e la portata del diritto penale veneziano, come d’altronde delle altre formazioni “statali” del tempo, erano composte da una stratificazione e diversificazione territoriale importante che rendeva l’applicazione del diritto non uniforme all’interno del territorio della Repubblica. Per questa ragione, oltre al Maggior Consiglio, in un certo qual modo la suprema autorità della Serenissima, esistevano molteplici tribunali specializzati, che si occupavano di diverse tipologie di reati e di diverse materie. Solo per citare alcuni esempi, vi erano il Consiglio dei Dieci, responsabile della sicurezza interna, della lotta alla corruzione e del controllo delle attività di spionaggio, il Tribunale dei Quaranta, che si occupava di controversie commerciali, e infine il Tribunale dei Pregadi, che gestiva le questioni diplomatiche e gli appelli contro le decisioni di altri tribunali. La giustizia penale nella Repubblica di Venezia si basava su un sistema inquisitorio, nel quale l'accusa, l'indagine e la decisione giudiziaria erano gestite principalmente da un magistrato o da una commissione speciale. Le procedure giudiziarie includevano l'interrogatorio degli imputati, l'ascolto dei testimoni, l'esame delle prove e la valutazione delle circostanze del caso. Si sottolinea come gli avvocati fossero presenti durante il processo per rappresentare le parti coinvolte, in modo da garantire una certa forma di garanzia per l’indagato/imputato. Le pene che potevano essere inflitte nella cinquecentesca Serenissima potevano variare a seconda della gravità del reato commesso, secondo un principio di proporzionalità: oltre alle pene più comuni, come multe, incarcerazioni o lavori forzati, ve n’erano di più severe, come la confisca dei beni, l'esilio, noto come "bando", e in alcuni casi, la pena di morte. È importante precisare che il sistema giudiziario veneziano era soggetto all'influenza politica e sociale dell'epoca, al punto che le decisioni giudiziarie potevano essere influenzate dal potere politico o dalle relazioni sociali degli individui coinvolti. Le istituzioni giudiziarie e le pratiche legali erano volte a preservare l'autorità dello Stato, garantire la sicurezza dei cittadini e promuovere la stabilità politica ed economica della Repubblica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/54715