Il numero è parte della nostra quotidianità e ne facciamo continuamente esperienza nel corso della nostra vita e le ricerche attuali hanno dimostrato come sia presente fin dalla nascita la capacità di capire e pensare il mondo in termini di numerosità e quantità (Lucangeli, Iannitti, Vettore, 2007). La ricerca svolta ha avuto come obiettivo la standardizzazione della Nuova Batteria per la Valutazione dell’Intelligenza Numerica (BIN) nei bambini della scuola dell’infanzia. Lo strumento propone una serie di prove per l’esame delle componenti di base dell’apprendimento matematico e dal test è possibile ricavare un punteggio totale, per una valutazione globale della situazione, e dei punteggi specifici per le singole prove per un’analisi più approfondita e completa. Il presente elaborato inizia con la presentazione dei modelli teorici riguardanti l’intelligenza numerica. In una prima parte vengono riportate le ricerche a sostegno della tesi innatista dell’intelligenza numerica, per poi proseguire con la descrizione dello sviluppo delle abilità di conteggio grazie alle teorie di Gelman e Gallistel (1978), Fuson (1991), Steffe, Cobb e von Glasersfeld (1988). Vengono analizzati i contributi teorici sulle abilità di lettura e scrittura dei numeri, al fine di avere un quadro completo sulle fasi di sviluppo dell’intelligenza numerica. Il secondo capitolo riguarda la ricerca svolta: vengono analizzate nel dettaglio le prove della scala BIN e vengono definiti i partecipanti e le modalità di somministrazione. Viene affrontata nel terzo capitolo l’analisi descrittiva dei risultati ottenuti dalla rilevazione, confrontando gli esiti degli studenti “piccoli”, “medi” e “grandi” in base all’età e alla sezione di appartenenza. Infine, nel quarto e ultimo capitolo, vengono analizzati nello specifico i risultati in relazione all’appartenenza o meno dei bambini a una classe mista. La domanda che ci siamo posti è: l’appartenenza a una sezione eterogenea favorisce lo sviluppo delle abilità numeriche? L’essere in classe con bambini più grandi permette un migliore apprendimento dei concetti numerici o i risultati sono i medesimi dei compagni delle sezioni omogenee? Nel capitolo viene affrontata un’analisi qualitativa dei risultati della ricerca per provare e rispondere a queste domande. L’elaborato si conclude con una discussione finale su quanto emerso dalla ricerca sulle “nuove BIN”.
Le abilità numeriche alla scuola dell'infanzia: le sezioni miste favoriscono l'apprendimento?
PARELLI, SARA
2022/2023
Abstract
Il numero è parte della nostra quotidianità e ne facciamo continuamente esperienza nel corso della nostra vita e le ricerche attuali hanno dimostrato come sia presente fin dalla nascita la capacità di capire e pensare il mondo in termini di numerosità e quantità (Lucangeli, Iannitti, Vettore, 2007). La ricerca svolta ha avuto come obiettivo la standardizzazione della Nuova Batteria per la Valutazione dell’Intelligenza Numerica (BIN) nei bambini della scuola dell’infanzia. Lo strumento propone una serie di prove per l’esame delle componenti di base dell’apprendimento matematico e dal test è possibile ricavare un punteggio totale, per una valutazione globale della situazione, e dei punteggi specifici per le singole prove per un’analisi più approfondita e completa. Il presente elaborato inizia con la presentazione dei modelli teorici riguardanti l’intelligenza numerica. In una prima parte vengono riportate le ricerche a sostegno della tesi innatista dell’intelligenza numerica, per poi proseguire con la descrizione dello sviluppo delle abilità di conteggio grazie alle teorie di Gelman e Gallistel (1978), Fuson (1991), Steffe, Cobb e von Glasersfeld (1988). Vengono analizzati i contributi teorici sulle abilità di lettura e scrittura dei numeri, al fine di avere un quadro completo sulle fasi di sviluppo dell’intelligenza numerica. Il secondo capitolo riguarda la ricerca svolta: vengono analizzate nel dettaglio le prove della scala BIN e vengono definiti i partecipanti e le modalità di somministrazione. Viene affrontata nel terzo capitolo l’analisi descrittiva dei risultati ottenuti dalla rilevazione, confrontando gli esiti degli studenti “piccoli”, “medi” e “grandi” in base all’età e alla sezione di appartenenza. Infine, nel quarto e ultimo capitolo, vengono analizzati nello specifico i risultati in relazione all’appartenenza o meno dei bambini a una classe mista. La domanda che ci siamo posti è: l’appartenenza a una sezione eterogenea favorisce lo sviluppo delle abilità numeriche? L’essere in classe con bambini più grandi permette un migliore apprendimento dei concetti numerici o i risultati sono i medesimi dei compagni delle sezioni omogenee? Nel capitolo viene affrontata un’analisi qualitativa dei risultati della ricerca per provare e rispondere a queste domande. L’elaborato si conclude con una discussione finale su quanto emerso dalla ricerca sulle “nuove BIN”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/54825