Quando si affronta lo studio del populismo, è necessario considerare l’enorme tasso di fluidità concettuale intrinseco a esso: il fenomeno populista, infatti, assume forme ed espressioni differenti l’una dall’altra dipendentemente dal contesto preso in esame e dalle necessità contingenti dell’ambiente in cui si sviluppa; per quanto la letteratura sia riuscita a ricostruire la genealogia di questo fenomeno, l’eccezionale particolarismo delle sue forme rende difficile darne una definizione sulla base di un approccio comune. Questo elaborato tenta di ovviare al problema appena esposto andando alla radice del concetto stesso di “populismo”, concentrandosi sulle caratteristiche fondamentali del fenomeno sulla base di quello che Cas Mudde e Cristóbal R. Kaltwasser hanno denominato ideational approach. Di contro, poi, verranno prese in esame le peculiarità dei “neopopulismi”, constatando, oltre alla vuotezza di significato di tale termine, la radicale differenza di piano concettuale su cui i due fenomeni operano: se il populismo tende a muoversi su un piano morale-valoriale, il neopopulismo è sostanzialmente riconducibile a prassi di strategia elettorale; a tal fine, verrà proposto un confronto fra un partito politico tipicamente populista (la Lega Nord) e un partito politico dai marcati tratti “pop-ulisti” (il Movimento 5 Stelle). Infine, si tenterà di ricercare le cause di questa progressiva involuzione, sempre più spesso rilevabile nelle democrazie rappresentative, riproponendo il paradigma comportamentista del collective behaviour unitamente ai concetti di “deprivazione progressiva” e di “crisi della legittimazione”.
Involuzione postrappresentativa: dal linguaggio populista alle prassi pop-uliste
BALZARINI ZANE, MATTEO
2022/2023
Abstract
Quando si affronta lo studio del populismo, è necessario considerare l’enorme tasso di fluidità concettuale intrinseco a esso: il fenomeno populista, infatti, assume forme ed espressioni differenti l’una dall’altra dipendentemente dal contesto preso in esame e dalle necessità contingenti dell’ambiente in cui si sviluppa; per quanto la letteratura sia riuscita a ricostruire la genealogia di questo fenomeno, l’eccezionale particolarismo delle sue forme rende difficile darne una definizione sulla base di un approccio comune. Questo elaborato tenta di ovviare al problema appena esposto andando alla radice del concetto stesso di “populismo”, concentrandosi sulle caratteristiche fondamentali del fenomeno sulla base di quello che Cas Mudde e Cristóbal R. Kaltwasser hanno denominato ideational approach. Di contro, poi, verranno prese in esame le peculiarità dei “neopopulismi”, constatando, oltre alla vuotezza di significato di tale termine, la radicale differenza di piano concettuale su cui i due fenomeni operano: se il populismo tende a muoversi su un piano morale-valoriale, il neopopulismo è sostanzialmente riconducibile a prassi di strategia elettorale; a tal fine, verrà proposto un confronto fra un partito politico tipicamente populista (la Lega Nord) e un partito politico dai marcati tratti “pop-ulisti” (il Movimento 5 Stelle). Infine, si tenterà di ricercare le cause di questa progressiva involuzione, sempre più spesso rilevabile nelle democrazie rappresentative, riproponendo il paradigma comportamentista del collective behaviour unitamente ai concetti di “deprivazione progressiva” e di “crisi della legittimazione”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/54977